Màrius Serra

Màrius Serra Il romanzo di Sant Jordi


Marcos y Marcos Narrativa Straniera | Romanzo

23/05/2019 di Corrado Ori Tanzi
Il 23 aprile, giorno della contemporanea scomparsa nel 1616 di William Shakespeare e Miguel de Cervantes, a Barcellona si festeggia il patrono Sant Jordi (San Giorgio). È anche un appuntamento irrinunciabile per chi ama i libri. La città si consegna a una festa che coinvolge lettori, librai, case editrici e scrittori. Alla persona amata si regalano un libro e una rosa e si vive in un’atmosfera fatata. Godono anche i contabili, visto che la media di libri venduti in meno di ventiquattr’ore è di due milioni (sic!).

Màrius Serra, barcellonese, scrivente in catalano e autotradotto in castigliano, giornalista, esperto di enigmistica e filologia nonché ludolinguista, ha architettato un romanzo che prova quanto oggi siano gli autori spagnoli a raccogliere meglio di altri la sfida della scrittura.

Il romanzo di Sant Jordi (primo suo titolo pubblicato in italiano, si spera che la Marcos y Marcos proceda nell’iniziativa) è un metalibro che si butta a bomba sulla festa. Non solo mette alla berlina vizi e piccole/grandi imposture del mondo di colleghi dell’autore, delle case editrici e dell’intero mondo della comunicazione, ma fa piazza pulita degli scrittori uccidendoli.

Diviso in capitoli segnati dalla cadenza delle ore e dei minuti della giornata, la storia si intreccia sulla progressiva mattanza di scrittori (veri, reali, proprio quelli che potete acquistare in libreria) impegnati con i lettori che sembra seguire in modo macabro la trama di un libro, Eleusi per Sant Jordi, scritto appunto da Màrius Serra che l’autore presenta per l’occasione e che si vende come il pane. Eleusi è anche un gioco sinistro a cui si dedicano i lettori in cui le regole più che mandate a mente vengono d’emblée messe in pratica in contemporanea con la festa stessa alimentando, tra le bancarelle e i tendoni, lo scompiglio che pian piano pervade l’atmosfera della festa.

Scritto con l’aiuto di Oriol Comas i Coma, uno dei più grandi esperti di giochi nonché personaggio centrale del libro stesso, Il romanzo di Sant Jordi si svolge come sagacissima satira che lancia freccette avvelenate contro il corpo degli scrittori (sappiamo che più di qualche suo collega, in carne e ossa, non l’abbia presa proprio bene) e la loro vanagloria, una risata grottesca sulla superbia del grande nome che non riesce a dissimulare il godimento nel vedere che la sua fila di booksigning è più lunga di quella dell’autore detestato (o sulla tremenda invidia nel caso opposto), sulla vacuità del bookvending (le odiose macchinette automatiche colme di libri), sul profilo tronfio di chi gravita con ruoli diversi attorno all’oggetto libro, sulla stupidità (questa sì simulata molto bene) delle grandi firme dell’informazione, sull’arrabattarsi delle etichette editoriali.

Il libro è un calembour di giochi di parole e di sovrapposizioni di piani tra realtà primaria e realtà raccontata che creano divertenti scatole cinesi narrative sempre governate con maestria prima perché il lettore rimanga a sua volta sequestrato dalla storia, di certo sorpreso ma mai vittima del casino organizzato.

Serra individua nell’Ego degli scrittori il male del male, non ponendosi peraltro in una posizione eticamente migliore rispetto a quella che attribuisce ai poveri romanzieri che uno a uno cadono come pigne dagli alberi (ricordo che anche lui è un personaggio del romanzo). E sullo sfondo pone la sua posizione di convinto indipendentista e sostenitore della causa catalana. Dopo il suo schieramento nel referendum del 2017 da Madrid non sono più arrivate richieste di pubblicazione dei suoi testi in spagnolo. Poco male, deve aver pensato lui. Non è tempo di piangere. Gli scrittori si possono sempre uccidere.

 

Màrius Serra, Il romanzo di Sant Jordi, Marcos y Marcos, 482 pagg., 18 euro

Corrado Ori Tanzi – https://8thofmay.wordpress.com