Mario Bonanno

Mario Bonanno 33 giri. Gli anni Ottanta. Guida ai cantautori italiani


2019, Editore Paginauno, pp.180, 16 euro Saggi | Musica

11/07/2019 di Laura Bianchi
C'è stato un periodo, in cui gli anni Ottanta venivano definiti merdosi, con buona pace di Oxford e del galateo; respinto con sdegno dai nostalgici dei Settanta, rinnegato dagli abitanti dei Novanta, quel decennio ha atteso pazientemente che il tempo galantuomo gli restituisse un po' di dignità e valore, e, dopo aver sopportato il disprezzo degli anni Zero, sul finire dei veloci Dieci si sta prendendo una rivincita.

Moda, modi di dire, perfino cibi e revival di trasmissioni televisive: tutto cospira a che uno sguardo più obiettivo e meno denso di pregiudizi possa accompagnare l'esame di quei dieci anni difficili, edonisti, reaganiani e pacchiani, ma portatori sani di musica che, ad ascoltare bene, contiene perle di grande valore.

Dopo il volume dedicato agli anni Settanta, ci ha pensato il critico musicale Mario Bonanno a colmare la lacuna filologica riguardo a un periodo sfaccettato e complesso, ricco di contraddizioni, ma anche di ottime intuizioni, con 33 giri. Gli anni Ottanta. Guida ai cantautori italiani.

Un anno dopo l'altro, la voce di Bonanno conduce il lettore attraverso i fatti più significativi della cronaca italiana, e successivamente passa a analizzare le uscite discografiche che hanno lasciato il segno, nel mondo, ma soprattutto in Italia. 
Grande spazio, all'interno del racconto, hanno i cantautori cosiddetti impegnati, Guccini, Lolli, De Gregori, Fossati; ma la scena musicale italiana è comunque rappresentata nella sua poliedrica interezza, dal Vasco Rossi di Siamo solo noi allo Zucchero di Oro, incenso e birra, dal Baglioni di Strada facendo al Venditti di In questo mondo di ladri.

Scorrendo le agili schede che presentano i vari dischi, scritte con uno stile accurato e immediato insieme, e ricche di citazioni dai brani più importanti, occorre proprio ricredersi sui merdosi anni Ottanta; e apprezzare nel modo più corretto un decennio in cui convivevano perle come Il tuffatore di Giurato e Aguaplano di Conte, Anni affollati di Gaber e Don Giovanni di Battisti, La voce del padrone di Battiato e Crêuza de mä di De André, oltre agli Omonimi di Dalla o Graziani. Un invito all'ascolto, o al riascolto, sostenuto da Bonanno anche attraverso le sintetiche biografie dei cantautori citati e un'ampia bibliografia e sitografia, nel migliore stile dei saggi ben fatti.



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