Marco Grompi DAVID CROSBY - Ultimo eroe dell`Era dell`Acquario
Volo Libero, 2019 Saggi | Musica | Biografia
07/11/2019 di Franco Bergoglio
Quando arriva Neil Young il gruppo è pronto per Deja Vu, l’ennesimo capolavoro, dopo il quale si sfascia quasi subito. Il giornalista e musicista di lungo corso Marco Grompi segue allora la carriera solitaria di Crosby raccontando i dischi, soffermandosi sui testi delle canzoni. Si sente la competenza messa da Grompi nel seguire il proprio eroe e dalle sue pagine traspare la passione per l’argomento. In particolare quando inizia la parte del libro dedicata alle sventure personali di Crosby: la perdita in un incidente della compagna, il tunnel della droga, la carriera artistica che si perde, il fisco americano che vuole milioni di dollari in tasse non pagate, gli incidenti di macchina, le mille volte in cui rischia di morire per gli abusi e gli stravizi. Poi la fuga finale, l’arresto e il carcere in Texas. Da lì Crosby uscirà miracolosamente ripulito e pronto per tornare alla musica, alle estemporanee reunion di C,S,N&Y o a progetti con altri gruppi. Fino a oggi. Il libro propone una gran mole di materiali interessanti, fotografie, una discografia accuratissima e soprattutto, per chi vuole tornare a quegli anni, alcune interviste davvero illuminanti. In una di queste Crosby parla di quando Allen Ginsberg fosse un suo fan ai tempi dei Byrds e di come il poeta lo avesse influenzato nel suo diventare sospettoso “a prescindere” verso l’establishment. Un’altra influenza, sempre riconosciuta fu verso John Coltrane. Crosby ascoltò Coltrane dal vivo, nel periodo in cui Trane continuava anche a suonare ininterrottamente, anche fuori dal palco e lui se lo ritrovò davanti alla toilette dove era andato per riprendersi (dalle pastiglie o dal vorticoso assolo di batteria di Elvin Jones, questo non viene chiarito). Ecco un aneddoto risalente ai tempi avvolti nel mito dei Byrds in cui Crosby cerca di convertire il compagno di gruppo Roger McGuinn al verbo coltraniano. “A quei tempi si viaggiava in un piccolo furgone: noi cinque, Bo Diddley e Paul Rivere and The Raiders. Dato che non ci era permesso fumare spinelli sui bus di linea avevamo il nostro piccolo Winnebago. Questo può darti un’idea di quanto fossimo scoppiati: stavamo ascoltando Coltrane quando arrivammo a un passaggio a livello e improvvisamente ci si rovesciò davanti un intero treno merci carico di carbone. E tutti noi l’ seduti riuscimmo solo a dire: “Wowww, cosmico!”.
E l’apoteosi di Woodstock, ovvero C,S,N&Y? Che fine hanno fatto? Da qualche anno ormai i quattro, tenuti lontani da ego smisurati, non si parlano che tramite i giornali, però come ha scritto qualcuno: “potrebbero riunirsi perché odiano Trump più di quanto si odino tra loro”. Di questi tempi questa è una frase perfetta per chiudere un racconto.