Haruki Murakami

Haruki Murakami Il mestiere dello scrittore


Einaudi Letteratura Straniera | Saggi

30/03/2017 di Corrado Ori Tanzi
Nella vita di uno scrittore spesso accade che si presenti la necessità di buttare giù una serie di annotazioni sul proprio mestiere. Come si scrive, perché si scrive, com’è la propria esistenza quale autore. Un viaggio intorno alla scrittura, la propria, che non può restare a lungo esperienza inespressa chiusa in un cassetto. Presto o tardi sale il desiderio di farne un volume vero e proprio e darlo alle stampe. Stephen King, Patricia Highsmith, Raymond Carver, Vincenzo Cerami, Mario Vargas Llosa sono solo alcuni dei narratori che ci hanno dato pagine sulla scrittura.

Nella lista si aggiunge ora il nome di Murakami Haruki, uno dei massimi scrittori giapponesi contemporanei, che nel suo Il mestiere dello scrittore apre le porte del suo “essere scrittore” al lettore. Forse non tutte, anzi ne siamo più che certi, ma la narrazione dell’autore di romanzi che hanno conquistato l’Europa e gli Stati Uniti come Kafka sulla spiaggia, Norvegian wood e 1Q84 è un’ottima voce per stare di nuovo in compagnia di un artista così semplice e complesso nello stesso momento.

Murakami ripercorre la sua gioventù di appassionato di musica, jazz in particolare, affrontando il tema dell’originalità di una creazione artistica partendo proprio dal mondo del suono, con Thelonious Monk, i Beatles e i Beach Boys (e se pensate che si tratti di ingredienti accostati a caso siete su una sbagliatissima strada) a far da spartiacque. Racconta il suo amore per la corsa (argomento a cui dedicò una decina di anni fa il saggio L’arte di correre) e l’influsso di questo movimento quotidiano metodico e costante sulla sua stessa scrittura, il suo approccio come traduttore di opere di narrativa altrui, la figura dello scrittore (primo capitolo del volume, imperdibile), la scrittura in prima e terza persona, la scelta dei nomi ai personaggi, la sua esperienza del mercato editoriale americano e di quello di casa, il tempo della scrittura, la vita non da romanziere di chi è riuscito non solo a pubblicare, ma a consegnarci imperiture gemme letterarie (Kafka e Trollope in primis), il ruolo della scuola e la domanda delle domande per ogni artista: per chi davvero si crea?

Un’autobiografia letteraria senza fronzoli, più incline alla confidenza e alla riflessione che al consiglio. Ognuno poi, sembra essere il pensiero di Murakami, prenda quel che più vuole e lo usi a suo piacimento. Anche niente, se del caso. Non lo dice il medico di scrivere romanzi per essere cittadini degni e vivere una buona vita. E, penso, neanche il proprio Dio. L’importante è sbagliare strada con le proprie gambe. Ma se da un incrocio preso male viene lo spunto o la spinta per una buona storia, queste pagine di Murakami Haruki possono risultare di grande aiuto.

 

Murakami Haruki, Il mestiere dello scrittore, Einaudi, pagg. 200, euro 18

Corrado Ori Tanzi

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