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Hamilton Santià Sotto traccia. Una storia indie contemporanea.
effequ, 2024, pagg. 329 euro 19 Saggi | Musica
20/06/2024 di Valeria Di Tano
Hamilton Santià, "Sotto Traccia. Una storia indie contemporanea"
I libri sono un luogo, questo è certo.
Hanno pareti, ma pochi confini, cieli senza soffitti e un numero variabile di abitanti: a volte è necessario arredarli e vestirne i personaggi, attraversandone le descrizioni con la propria esperienza, i ricordi e i sentimenti che suscitano. Sono posti in cui restare per qualche ora, giorni e, quando si tratta di spessi mattoni, anche mesi.
Naturalmente capita di uscirne per occuparsi d'altro e questo dipende certamente dalla forza (a volte la violenza) dei richiami esterni, ma anche molto da quanto è confortevole o stimolante starci dentro: così che diventano un rifugio, le storie che contengono.
Succede poi che alcuni siano difficili da abbandonare, tanto hanno segnato i nostri pensieri, tanto sono affondati nel profondo di vecchie ferite o hanno svolazzato intorno a nuove gioie.
Il caso del libro di Hamilton Santià però è differente e capisco bene la difficoltà dello stesso autore e della casa editrice di definirlo: saggio? memoir? manuale?
E di che cosa parla? Musica? Storia? Mondo? Persone?
Tutto.
Per questo durante la lettura ci si sente trascinati indietro nel tempo, consegnati alla nostalgia e allo stesso tempo a una strana inspiegabile curiosità per il futuro.
Il libro prende le mosse da alcune riflessioni sul concetto stesso di "indie" in ambito musicale e lo fa dando grande risalto (come � naturale che sia) alla figura quasi mitica ormai di Kurt Cobain. Ero pronta e molto interessata ad un racconto musicale di quegli anni, a un tuffo in un passato prossimo arricchito da una splendida colonna sonora, da quello sparo nel 1994 alle Olimpiadi di Londra nel 2012.
Ed è qui che Santià ha rivoluzionato tutto.
C'è moltissima musica, certo. Ma c'è tutto il resto: cinema (Wes Anderson troneggia su un piedistallo), letteratura, società e storia. C'è il coraggio di raccontare e interpretare ciò che è accaduto praticamente ovunque durante gli anni in cui noi eravamo distratti a costruire le nostre vite, e lo fa con una capacità raffinata di trovare tra tutti questi elementi un filo conduttore, forse più fili intrecciati tra loro e guardarli dall'alto, dal basso, dai lati, per scoprire una figura completa che alla fine comprende anche noi.
Un ricamo tessuto al contrario, perché dietro quelle canzoni, quelle rockstar, quei gruppi un po' leggenda un po' meteore, ci sono i nodi, gli strappi, i buchi dei sogni infranti, delle delusioni, degli sforzi quotidiani di un mondo che ha attraversato crisi, scandali, scontri.
Si tratta di un libro colmo di spunti e stimoli per nuove letture, nuovi ascolti: si riconoscono, tra le righe di ogni pagina e nelle divertentissime e ricche note, una preparazione brillante, una mente guizzante, la ricerca di una lingua e di un modo di raccontare che lo avvicina a un romanzo d'avventura, pieno di personaggi e dei loro destini.
Santià ha fatto un lavoro incredibile, letterario, circostanziato e documentato con arguzia e passione, che allarga lo spazio, lo rende fertile e accogliente.
Così si scrive.
Se questo libro fosse un luogo, sarebbe dove vorrei vivere.
Casa per i miei pensieri.