Gianni Sibilla L`industria della canzone
Laterza, 2024, Collana Manuali, 280 pagine, 22 euro Musica | Saggi
11/06/2024 di Laura Bianchi
Quando poi pubblica un libro come L'industria della canzone, occorre leggere, e comprendere in modo attento le dinamiche della Musica che gira intorno, in cui siamo immersi costantemente, e che, soprattutto negli ultimi decenni, è divenuta un vero e proprio oggetto di consumo sempre più liquido e rapido.
Ma non ci si aspetti uno dei soliti lamenti sui tempi modernissimi, né una lode di quelli passati; tant'è vero che Sibilla inaugura la lettura di questo saggio con un qr code, che rimanda a una serie di splendide e accurate playlist, confezionate dallo stesso autore, che ha raggruppato per tematiche, corrispondenti ai capitoli del libro, i brani su Spotify - e i video su YouTube - che vengono citati nel corso della trattazione. Come a dire: se vogliamo capire il mondo della canzone oggi, occorre immergersi nei media che vengono utilizzati ogni giorno, e nei bit senza peso pronosticati da Calvino nelle sue Lezioni Americane.
Così delimitata, l'area di indagine è chiarissima: semplicemente, non ha limiti e barriere culturali, e l'analisi si fa ricca, ampia, stimolante, fitta di rimandi intertestuali, in un percorso cronologico senza confini né pregiudizi, agile, anche se ponderosa, come dovrebbe essere un libro di testo utile per esami universitari (immensa è anche la bibliografia), ma anche un saggio diretto a lettori meno specializzati, che meritano comunque attenzione, rispetto e notizie correttamente approfondite e dallo stile elegante e immediato.
Di ogni sezione (la musica pop, l'artista, la discografia, il live, la canzone sui media, canzone e media digitali) sono indagati i rapporti tra creatività degli artisti e la loro rappresentazione mediale, con una particolare attenzione per i nuovi media e per la sempre più incombente onnipresenza dei software digitali, ma viene anche approfondita la questione relativa alla spettacolarizzazione della forma canzone attraverso i video o icontenuti social, che fanno sì che la canzone sia "l'unità narrativa di un grande racconto che si svolge sui media, sia tradizionali sia digitali, e che ha per protagonista l'artista".
Una definizione perfetta, totalmente condivisibile, che implica il coinvolgimento della forma canzone su più piani, sociale, economico, performativo, pubblicitario, simbolico - culturale, e che Sibilla analizza con lucidità e costanti attualizzazioni; sono infatti presenti citazioni recentissime, fino a Sanremo 2024, al tour trionfale dell'icona Taylor Swift, all'uso della canzone - meme in TikTok e al metaverso.
I "processi dietro le quinte di tre minuti di suoni" sono così presentati in tutta la loro complessa interazione, per restituire importanza allo studio di un oggetto artistico mai tanto pervasivo come in questa fase storica, e invitare il lettore a proseguirne lo studio, per rispondere alle numerose e inedite questioni che l'avvento dell'AI potrebbe porre.
Non sono mai state solo canzonette, infatti; e oggi meno che mai. Capirlo significa vivere con maggiore consapevolezza la loro fruizione.
Gianni Sibilla è direttore del Master in Comunicazione musicale dell'Università Cattolica di Milano e insegna Elementi di musica e discografia e Forme e linguaggi della comunicazione musicale all'Università IULM. Giornalista per Rockol.it, lavora nell'industria musicale da oltre vent'anni. Tra le sue pubblicazioni I linguaggi della musica pop (Bompiani 2003), Musica e media digitali (Bompiani 2008) e La canzone nelle serie TV. Forme narrative e modelli produttivi (con Daniela Cardini, Pàtron 2021).