Gianni Biondillo

Gianni Biondillo L`incanto delle sirene


Guanda, 2015 Narrativa Italiana | Giallo

23/10/2015 di Corrado Ori Tanzi
In una Milano il cui caldo scioglie anche i muri, viene uccisa una modella durante una sfilata. Sembra un omicidio casuale, la vittima a ogni occhio è il boss della couture di cui rappresentava uno dei volti. L’ispettore Ferraro ha voglia di tutto salvo che essere coinvolto in questo caso. La moda è un mondo che non gli appartiene, è stanco, il commissariato avrebbe altri nomi che non il suo. Invece viene praticamente costretto a prendere in mano la situazione.

Parallelamente ai lustrini e agli occhi di bue del fashion style of life un’altra Milano respira e arranca. Una città che non è meno vera di quella per cui ormai la città viene promozionata in tutto il mondo. C’è Mimmo, il malavitoso di una Milano che non riconosce la calata dei nuovi barbari fuorilegge (no, non i politici, i criminali veri e propri). E c’è Aisha, una ragazzina che sta fuggendo col fratello da una guerra che sta incendiando il Mediterraneo.

L’incanto delle sirene segna il ritorno alle indagini dell’ispettore Ferraro, il protagonista dei romanzi e delle fortune di Gianni Biondillo. Una storia che rispecchia in toto l’animo del suo protagonista. Stanca. Priva di mordente nella ideazione della trama (Milano uguale moda, sai che novità), nella sua scrittura che si sintetizza in un festival dell’ovvietà per il pubblico di progressisti buoni tra la povertà disperata che sale dal sud facendosi portatrice di una poesia umana che noi urbani abbiamo dimenticato; le locuzioni all’improvviso ora in milanese, ora in toscano, ora in romano tanto per arricchire la narrazione di quel buon gusto locale in stile Expo 2015; la citazione popolar-colta tanto per soddisfare i palati pop più elevati (qui è il turno di Francesco De Gregori).

Ma è soprattutto la pervicace presenza dell’autore dentro il romanzo che disturba. Storia zuppa di notizie o tagli di esse che non arricchiscono affatto la nostra conoscenza del plot (anzi, ne appesantiscono la lettura), ma che ci fanno ben sapere cosa lo scrittore mascherato detesta o ama.  Ma anche così un bel Renato Pozzetto che gira per la Milano degli ubriachi anni Ottanta sarebbe più divertente.

Biondillo era uno scrittore. Oggi è diventato lui stesso una marca. Quando si parla di giallo milanese, questo è il catalogo. Ma si può anche scendere.

Gianni Biondillo, L’incanto delle sirene, Guanda, pagg. 336, euro 18

 

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