Georges Simenon

Georges Simenon Lo strangolatore di Moret


Adelphi, 2016 Narrativa Straniera | Giallo

09/01/2017 di Corrado Ori Tanzi
Nel 1934 Georges Simenon decise di mandare in pensione il suo figlio più celebre, il commissario Maigret. Voleva vivere solo di roman-roman ora che aveva firmato per Gallimard e affermava cose tipo che il giallo fosse un genere letterario ormai finito e che le storie poliziesche lo interessavano quanto il commercio degli oli combustibili.

Tuttavia il suo obiettivo di farsi accettare come scrittore non di genere doveva fare i conti con uno stile di vita piuttosto dispendioso che al tempo soltanto la combriccola del commissario poteva permettergli. Giù quindi a consegnare a Paris Soir una serie di racconti con il Quais des Orfevres centro nevralgico.

Tra questi anche quattordici avventure dell’ex braccio destro di Maigret, l’ispettore Torrence, ora uscito dalla polizia e direttore dell’Agenzia O, detective insieme a una nuova formidabile figura letteraria, quella del suo socio Emile.

Tre di questi racconti sono ora raccolti da Adelphi nel volume Lo strangolatore di Moret, dove i due detective sono alle prese prima per prevenire l’arresto di un loro cliente, un musicista, a opera di un vecchio collega, il commissario Lucas, poi con la strano caso di un doppio strangolamento di due vecchietti dall’identico nome, trovati entrambi nel letto della stanza n. 9 di due alberghi dirimpettai a Moret-sur-Loing e di un caso internazionale consumato a Parigi che prende l’avvio da un dialogo in linguaggio Morse tra una giovane e un avventore di un caffè sui Grands Boulevards.

Siamo dentro la pura atmosfera simenoniana. Pochi tratti di penna, il rumore delle strade e dei bar che impregnano la pagine, dialoghi di cui si coglie l’intera oralità, la vita che scorre davanti al lettore lasciandogli addosso tutti i suoi odori, trame organizzate con la semplicità del perfetto e semplice intreccio criminale.

Torrence come e più dell’ispettore G.7, l’altro protagonista dei suoi gialli in assenza di Maigret, brilla finalmente di luce propria. Smessi i panni ministeriali del bravo collaboratore del celeberrimo commissario, ora ha una vita piena di avventure così trascinato dal socio Emile, molto di più di una semplice spalla letteraria. Un terremoto di iniziativa che è vera benzina.

Tre storie magistrali. Per fini lettori.

 

Georges Simenon, Lo strangolatore di Moret, Adelphi, pagg. 138, euro 10.

Corrado Ori Tanzi

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