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Federico Rampini Rete padrona
Feltrinelli Saggi | Scienze | Economia
22/02/2015 di Corrado Ori Tanzi
Federico Rampini con Rete padrona ce lo illustra come meglio non si potrebbe chiedere. Sarà per la naturale propensione dell’inviato di Repubblica all’onestà del pensiero e alla facilità di divulgarlo con concetti chiari e stringenti, sarà per una competenza sul campo quasi unica tra i giornalisti moderni (e post) del nostro paese, sta di fatto che il volto oscuro della rivoluzione digitale, come riporta il sottotitolo del libro, non è mai stato così luminoso come lo è oggi, terminata l’ubriacatura celebrativa verso internet.
Alla larga solo dal sospetto di essere un amish del terzo millennio, Rampini ci porta dentro le elefantiache (per denaro, influenza e potere) sigle che compongono volenti o nolenti la nostra vita imponendosi nell’abitudine della nostra quotidianità: Facebook, Google, Amazon, Twitter, Apple, YouTube, Whattsapp. Ne scandaglia la potenza economica, il comportamento sociale di chi a titolo direttivo vi opera all’interno, la propensione a sfuggire alla più agevole norma fiscale, la collocazione della loro fisicità (sede, archivi dei propri Big Data) nel tessuto urbano degli States, il regolamento interno verso i lavoratori, le attività di recruiting attraverso stage competitivi pubblici in grado di accendere una febbre collettiva che neanche possiamo immaginare, il loro rapporto con l’informazione e il costante monitoraggio di come riescono a controllarla se non quando manipolarla.
In un’Era (già, non più semplicemente epoca) in cui l’economia ha più che doppiato l’influenza della politica (leggere Il Cerchio di Dave Eggers, consigliato dallo stesso Rampini), sono questi i veri Padroni dell’Universo e avere un mezzo per conoscerli da più vicino è un chiodo per la sopravvivenza mentre capiamo che il nostro equilibrio sulla parete che ci sostiene ancora sta diventando di fatto precario.
Internet (con i social in prima fila) amplifica la nostra solitudine e plasma come materia viva fino a farlo gonfiare come prostata in via di esplosione quell’autismo di cui tutti noi, chi più chi meno, siamo portatori (Rete o non Rete). Il genere umano scambia per libertà un controllo sociale che non ha odore. Lo sa e, questo il dato più pazzesco, anno dopo anno lo assume quale elemento connaturato all’esistenza stessa, al pari dell’aria, dell’acqua, della fame, del sonno. Intanto pochi, ma veramente pochi, posseggono ricchezze che neanche una serie di Stati messi in fila potranno mai sognare di raggiungere. Il prezzo del “tutto, subito e qui dove mi trovo”. Da leggere, rileggere e rileggere e rileggere…
Federico Rampini, Rete padrona, Feltrinelli, pagg. 288, euro 18.
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