Roma Brucia - Quarant’anni di musica capitale di
Federico Guglielmi è un libro che finalmente rende giustizia alla città di
Roma, da sempre descritta come pigra ed indolente, per non parlare del degrado che oggi la infanga e la umilia. Ed ecco che invece lo storico redattore de
Il Mucchio Selvaggio (nonché fondatore di
Velvet, nonché …aggiungete voi a piacimento qualcuna tra le testate con cui ha collaborato o collabora) dimostra, con la propria testimonianza, che la scena musicale romana è sempre stata viva e vivace, sin dagli anni ’70. La narrazione, che collaziona articoli del nostro e introduzioni specifiche per i diversi generi o periodi, è appassionata e stimolante e cita un numero impressionante di artisti. Vi farà venire una nostalgia infinita per i
Trancefusion che si esibivano al
Titan anche se non li avete mai sentiti nominare prima, per gli
Shotgun Solution che aprono il concerto dei
Dead Kennedys al
Much More. Vi farà scoprire gli intensi
Carillon del Dolore e la comprendere appieno la bellezza del prog del
Banco del Mutuo Soccorso, qualora qualcosa non fosse chiaro. Vi permetterà di scoprire qualcosa di nuovo anche su artisti ancora in attività come
Banda Bassotti,
Niccolò Fabi,
Riccardo Sinigallia e
Max Gazzè, scoprendo con sorpresa che quest’ultimo si rivelerà sinceramente interessato ad approfondire gli appunti mossi da
Guglielmi verso l’omonimo disco
Max Gazzè. Vi farà superare, se non siete romani, la diffidenza verso il romanesco e vedere che dietro
Il Muro del Canto e gli
Ardecore c’è molto più dei pur cari stornelli da osteria. Vi farà intenerire e forse versare una lacrima, se siete romani, leggendo l’appendice dedicata a luoghi come
Disfunzioni Musicali e
Il Circolo degli Artisti.
Insomma, vi farà scoprire una città viva e pulsante, verace e contraddittoria non solo nella realtà ma anche dal punto di vista musicale.
“Che a noi nun ce mettono in riga.
Ce piace d'arzacce pe poi ricasca'” (
Il Muro del Canto Reggime Er Gioco)