Federico Guglielmi

Federico Guglielmi L’amore e la violenza/Una storia dei Baustelle


Giunti Musica | Biografie

25/02/2018 di Arianna Marsico
Federico Guglielmi ricostruisce con passione e dovizia di particolari la storia dei Baustelle, un gruppo avanti e fuori dal tempo. Il viaggio a ritroso inizia già dalla copertina del libro, spessa e con la costina come quella dei diari scolastici, richiamati anche nelle cornici di alcune pagine interne. Il lavoro è articolato in otto differenti scene, ognuna delle quali è dedicata ad un disco dei Baustelle, con l’eccezione della prima, relativa agli esordi del gruppo.

All’interno di ciascuna scena ci sono interviste di archivio, realizzate  non solo da Guglielmi ma anche da altri giornalisti, come ad esempio Piergiorgio Pardo.

E poi in ogni scena c’è spazio c’è il maestoso lavoro di intervista a ben 24 persone, arrivando a coinvolgere anche Fabrizio Massara, Baustelle fino al 2005,  e Amerigo Verardi (produttore di Sussidiario illustrato della giovinezza e  La moda del lento).

Si ricostruisce così tutto il percorso, partito da Abbadia, frazione di Montepulciano, tutt’altro che lineare e semplice. Con diversi strappi dolorosi per certi versi, uno su tutti quello che ha portato all’uscita dal gruppo Massara (che Guglielmi nelle dediche definirà “Baustelle per sempre”), ma già all’inizio,dopo Sussidiario, con la decisione di estromettere dalla band Mirko Cappelli e Michele Angiolini. Francesco Bianconi, colui che già dagli esordi era più determinato, dichiarerà: “[…]c’era un problema tecnico, perché la ritmica è alla base di tutto e se quella non funziona a dovere non si va da nessuna parte, ma c’era pure un problema di approccio, dato che loro sembravano interessati fino ad un certo punto alla crescita della band. […] La dedica inserita nelle note del secondo CD ‘Un doloroso arrivederci d'amore a Mirko e Michele’ rispecchia esattamente il nostro mood rispetto alla faccenda.”

Eppure sarà questa capacità di guardare avanti e di andare avanti nonostante tutto, nonostante le ferite, i cambi di etichetta e management che porterà a far girare in modo incantevole la formazione finale i versione trio. Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini hanno finito col formare un’unità inscindibile e perfetta(con  la quale ben si sposa il gruppo di musicisti che li accompagna dal vivo, tra i quali c’è anche Ettore, fratello di Francesco). Un’unità così perfetta che può giocare con citazionismo,cinema, letteratura, mellotron, orchestra, pop, vintage riuscendo ad essere sempre se stessa senza imitare,  ma anzi diventando oggetto di imitazione più o meno spudorata. Può parlare di dolore senza essere cupa. Può fare surf senza essere Charlie.

E Guglielmi  è bravissimo a ricostruire la magia di ogni prova in studio, di ogni acquisto di strumento, di ogni nuova collaborazione.

"Vivere non è difficile potendo poi rinascere" (Franco Battiato, L'animale)


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