Ernesto Guevara

Ernesto Guevara Otra vez


Sperling & Kupfer Editori, 2000, £ 22000

di Simona
I TRE ANNI CHE CONDUSSERO ERNESTO GUEVARA AD ESSERE IL CHE

In realtà tutto inizia dall'America Latina. Durante il primo viaggio descritto in Latinoamericana Ernesto Guevara si rende conto delle sofferenze patite dal suo grande paese e decide che per lui è indispensabile laurearsi per diventare medico ed aiutare la sua gente. Tuttavia questi nobili progetti devono fare i conti anche con la vita di un giovane che è intelligente e sensibile, ma anche sognatore e un pò sbruffone, e che coltiva diversi interessi a volte inconciliabili: l'ambizione di diventare un ricercatore, la curiosità per le civiltà precolombiane, la voglia di vedere l'Europa e la crescente passione politica. Così dopo la laurea, per prendere tempo, per schiarirsi ulteriormente le idee, il dottor Guevara intraprende un nuovo viaggio che, dal 1953 al 1956, lo porterà a toccare l'America meridionale e centrale. Otra vez, di nuovo, è il diario del secondo viaggio di Ernesto Guevara in America Latina ma è anche qualcosa di più: è il percorso che lo condurrà a cambiare definitivamente la propria esistenza. Leggere le pagine scritte da Guevara è piuttosto sorprendente perché la sua figura si allontana dal mito e diventa reale, incredibilmente simile ad ogni suo potenziale coetaneo di oggi e infatti il giovane dottore si mostra acuto, ironico e persino scanzonato. Inizialmente le pagine del diario ricostruiscono solo il resoconto dei viaggi e delle amicizie. "Ci saimo persi una festa che hanno fatto per salutare Luzmila, anzi l'ho persa io perché Gualo si sentiva complessato da come ci guardavano e non ci voleva andare." Oppure: " Abbiamo perso il treno delle 2 e ci siamo dovuti arrangiare con quello delle 7 del giorno dopo, arrivare a Progreso e da lì in salita fino al territorio del Costa Rica dove ci hanno accolto molto bene. Nonostante il mio piede malato, ho giocato a calcio." O anche: "Mi sono trasformato in un autentico maiale, pieno di polvere e di asfalto da capo a piedi, ma sono veramente contento: ho ottenuto il passaggio, la vecchia da cui mangiavo a credito mi ha detto di pagarle un dollaro in Guatemala a suo figlio e io ho dimostrato a me stesso di essere capace di sopportare qualsiasi cosa e, se non fosse per l'asma, anche più di qualsiasi cosa." Presto però capiamo che la sua maturazione prende una piega diversa da quella dei suoi coetanei meno impegnati. In ogni paese in cui si reca stringe contatti con i giovani esuli che fuggono dai governi repressivi che si vanno instaurando in tutto il Sudamerica, attraversato da una situazuone politica di grande fermento, e con il trascorrere dei mesi il tono del diario cambia e si avverte l'avvicniarsi al punto del non ritrono. "Il Péten mi mette di fronte al problema della mia asma e io, a faccia a faccia, credo di averne bisogno. Debbo farcela assolutamente e credo che ce la farò, ma credo pure che se ce la farò sarà grazie alle mie condizioni naturali - migliori di quello che il mio subcosciente crede- piuttosto che alla fede che vi ripongo. Quando sentivo i cubani fare affermazioni grandiose con assoluta serenità mi sentivo piccolo piccolo. Posso fare un discorso dieci volte più obiettivo e senza luoghi comuni, posso farlo meglio e posso convincere l'uditorio del fatto che dico cose vere però non convinco me stesso, i cubani sì. Nico lasciava l'anima nel microfono e per questo entusiasmava perfino uno scettico come me." Ogni cosa sembra accadere per caso a questo giovane argentino con mille sogni ma ad un certo punto tutto accade talmente in fretta che egli non riesce più a tenere aggiornato il diario, e noi conosciamo gli avvenimenti attraverso le lettere che scrive alla madre. Il desiderio di avventure galanti è messo da parte per la nascita di un figlio, i progetti di diventare riercatore, poeta, archeologo, fotografo o esploratore vengono accantonati a causa di un incontro determinante. Dalle pagine del diario non emerge una chiara consapevolezza né un preciso progetto politico, ma questo non importa perché ciò che rende speciale questo libro è la possibilità di accostarsi senza filtri ad una personalità fuori dal comune che alla fine, con una scelta fuori dal comune, deciderà che il suo destino sarà quello di combattere contro le intollerabili ingiustizie viste con i propri occhi, non importa in quale paese. Il destino si compie, la strada del dottor Guevara appare talmente inevitabile da sembrare predestinata perché è la strada di sempre, l'America Latina: ancora una volta, otra vez.

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