Prima che lo scrittore e protagonista del libro diventasse il
Che, quando era solo uno studente di medicina in crisi con gli
esami e annoiato dalla monotonia della propria vita borghese,
incerto sulla propria vocazione di medico, intraprese con l'amico
Alberto Granado il viaggio che tutti sognerebbero di
intraprendere, e questo ne è il resoconto fatto dallo stesso
protagonista. Si tratta di un vero viaggio
on the road
iniziato su una motocicletta che però dopo poco tradirà i due
passeggeri costringendoli a proseguire le loro peregrinazioni con
mezzi di fortuna giungendo a toccare Argentina, Cile, Perù e
Colombia per terminare, dopo sei mesi, in Venezuela. Il racconto
si snoda agilmente, risultando vivace e spesso narrando
situazioni divertenti, ed è la testimonianza di come una tale
esperienza abbia inevitabilmente cambiato i due protagonisti
ponendoli a diretto contatto con le sofferenze della loro amata
America ma rassicurandoli rispetto alla loro scelta iniziale,
ossia il desiderio di "aiutare gli altri": che ancora
significava fare il medico. Tuttavia Latinoamericana è
sostanzialmente un coinvolgente libro di viaggio, paradigmatico
come tutti i libri di viaggio perchè il percorso reale si snoda
parallelamente al percorso interiore: io non ho letto libri di
Chatwin che, mi dicono, sia il Narratore di Viaggio per
eccellenza ma trovo che Latinoamericana abbia tutte le
caratteristiche per coinvolgere e fare sognare grazie a un
protagonista acuto, sensibile e profeticamente sognatore nei suoi
ventiquattro anni.