Erik Hoel Le rivelazioni
Titolo originale The Revelations, Carbonio Editore, Collana Cielo stellato, Traduzione Olimpia Ellero, Pagine 416, 19,00 euro Narrativa Straniera | Romanzo
23/02/2023 di Laura Bianchi
E l'autore de Le rivelazioni conosce bene le conseguenze che può causare l'avventurarsi in un campo minato quale quello di una ricerca borderline, estrema, in cui la spinta verso la conoscenza si incontra, e spesso si scontra, con i limiti etici, con le ambizioni individuali, con la competitività e con l'assenza di regole che spesso costituisce la linfa del genio.
Erik Hoel è infatti l'autore di questo romanzo fluviale, complesso, composito, nel quale chi legge avverte tutta l'urgenza quasi autobiografica del narrare la temperatura di un mondo sconosciuto ai più, e perciò impossibile da valutare o catalogare. Nell'immaginario collettivo, il ricercatore di neuroscienze appare perlopiù come una sorta di scienziato pazzo, un po' stralunato, leggermente autistico, ascetico nella sua passione univoca per lo studio.
Kierk Suren (forse un'eco, nel nome, del filosofo esistenzialista Søren Kierkegaard?...) è invece un ragazzo che ha già vissuto due esistenze, che troviamo vagabondo e squattrinato nelle prime pagine della storia, dopo aver rinunciato agli studi, e che, in una sorta di romanzo di formazione, ricomincia ad appassionarsi alla ricerca, incrociando i colleghi post doc della prestigiosa scholarship Francis Crick: personaggi contorti, problematici, ognuno dei quali portatore di una simbologia, che sta al lettore scoprire, fino a una conclusione inaspettata, ma coerente con la trama.
Romanzo postmodernista, che si può leggere a più livelli: come sceneggiatura di un film d'azione (impossibile non "vedere" alcune scene, costruite apposta per una narrazione visiva), come giallo (c'è infatti un assassinio, quello di un collega di Suren, che determina un susseguirsi di colpi di scena), come romanzo filosofico (notevoli - e impegnative - le digressioni su coscienza, volontà, memoria, storia e destino), come flusso di coscienza (gli appunti di Suren sul quaderno di Hello Kitty oscillano fra Joyce, Thomas Pynchon e David Foster Wallace), come ritratto generazionale, come romanzo di fantascienza distopica (in una metropoli da Blade Runner) o di filosofia della scienza (la struttura delle rivoluzioni scientifiche di Thomas S. Kuhn, ma anche il dibattito riguardo agli esperimenti sugli animali).
Romanzo multiprospettico, interdisciplinare, affascinante e coinvolgente, con al centro un antieroe incostante, letterariamente onnivoro, curioso al limite dell'autolesionismo, preda dell'ansia metacognitiva, che lo spinge a rivolgere verso di sé la propria intelligenza, la cui giovinezza tinge di incoscienza proprio la sua ricerca della coscienza, e spinge il lettore a interrogarsi su di sé, sul suo posto nel mondo, sulla precarietà dell'esistenza e delle relazioni interpersonali, abilmente esemplificate da quella che lega - e divide - Kierk e la bellissima Carmen Green, che da ex modella diventa scienziata, contravvenendo a ogni logica utilitaristica.
Sul tutto, la prosa concreta, rude, ma elegante, di Hoel, che, è evidente, ha cullato a lungo il progetto, sovrapponendovi strati, in una bulimia espressiva, che sorprende il lettore abituato a romanzi esili e asfittici, ma che rigenera chiunque voglia respirare a fondo l'aria rarefatta e pura di un grande esordio.
Erik Hoel ha conseguito il dottorato in neuroscienze presso l’Università di Madison, Wisconsin. Ha lavorato come ricercatore alla Columbia University ed è stato visiting scholar presso l’Institute for Advanced Study di Princeton; attualmente è assistente di ricerca alla Tufts University. Nel 2018 Hoel è stato nominato tra i 30 migliori scienziati under 30 da “Forbes”.
Le rivelazioni è il suo romanzo d’esordio.