Enrico Deregibus

Enrico Deregibus Francesco De Gregori - I testi. La storia delle canzoni


2020, Giunti Editore, 720 pp., 28 euro Saggi | Musica

07/04/2021 di Laura Bianchi
Molti, in questi giorni, hanno celebrato i settant'anni del Principe, per brevità chiamato Francesco De Gregori, e hanno condiviso i suoi brani più celebri; i più giovani, invece, guardano con diffidenza a un cantautore che potrebbe essere loro nonno, e forse ignorano che, per le splendide vie traverse che attraversa sempre la cultura, molti dei loro idoli hanno ben presente la lezione del primo autore italiano che descrisse immagini, simboliche metafore, per fermare sensazioni, ricordi, rimpianti.

De Gregori ha infatti detto: "La realtà non è fotografabile, quello che si può fotografare non è la realtà”. E ancora: "Le opere d’arte non vanno capite, vanno gustate. Le canzoni sono opere d’arte”. Verità al limite dell'assoluto, che emergono dalla lettura di Francesco De Gregori - I testi. La storia delle canzoni, l'ultimo, ponderoso, imperdibile libro dedicato all'artista romano dal critico musicale Enrico Deregibus, esegeta dell'opera del Nostro da tempi non sospetti, autore di alcuni dei volumi più esaustivi a riguardo, da Quello che non so, lo so cantare, del 2003, fino a Mi puoi leggere fino a tardi del 2015.

Proprio dal materiale esuberante raccolto in occasione della redazione di quel volume, e dal successo di critica e pubblico che ne conseguì, nasce il nuovo progetto, che si propone di ripercorrere la storia di De Gregori, e in controluce quella dell'Italia, dagli anni Sessanta ad oggi, col supporto e la supervisione dell'autore stesso, attraverso i suoi testi, rivisti in modo minuzioso e filologico.

Come uno storico dell'arte (ché di storia, e di arte, si tratta), Deregibus passa in meticoloso esame documenti d'archivio, memoriali, interviste, notizie sparse, costruendo intorno alla figura del cantautore una cornice mai esornativa né celebrativa, ma densa di particolari, che illuminano di una luce nitida e criticamente attendibile la sua opera.

Dall'esordio, diciassettenne, al Folk Studio, "un ambiente misterioso in cui venivo introdotto grazie alla burbera benevolenza di un fratello maggiore ormai affermato interprete di canzoni popolari americane”, fino alle recenti esperienze in duetto con sua moglie a cantare Anema e core ("emozionata e divertita allo stesso tempo. Con quel tanto di atteggiamento di assoluta normalità che non guastava"), De Gregori è delineato con tratti precisi, spesso ironici, sempre rispettosi, mai deferenti, nel solco di una schiettezza, che da sempre è la cifra comunicativa sia del cantautore sia dell'autore.

Arricchito da un'appendice di note e fonti e dall'indice alfabetico di tutte le canzoni, compreso l'indice dei primi versi delle canzoni, da A guardare nei ricordi sembra ancora ieri, fino a Where did you get your honey-coloured shirt, il volume si impone così come una gigantesca torta di compleanno per un autore, la cui opera ha dato spessore agli ultimi cinquant'anni di storia, non solo musicale, italiana.

 

 


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