Si parla di identità, di prospettive, di come un giorno ci si può trovare soli o forse lo si è sempre stati. Una situazione grottesca ma tremendamente seria si innesca quando il protagonista decide di tagliarsi i baffi che porta da sempre, ma sembra che nessuno si accorga del suo cambiamento, pian piano le sue convinzioni non trovano più riscontro negli altri. Le persone con cui ha convissuto fino a quel momento sono diventate di colpo diverse, e così il protagonista si rende implicitamente conto di come la definizione di sè, la propria esistenza non dipendono da lui, ma dall' immagine che di lui proiettano le altre persone. Ma chi è dalla parte della ragione? è lui pazzo o c'è una congiura contro di lui? I dubbi lo attanagliano in maniera inesorabile e l'unica soluzione fattibile sembra la fuga, una fuga per riscoprire se stesso, lontano, dove forse troverà la risposta. Un libro che può anche non appassionare, ma riesce a far ragionare sui meccanismi psicosociologici che troppe volte si danno per scontati.