Edoardo Rossi

Edoardo Rossi ROLLING STONE Il tempio del rock a Milano


Itaca Edizioni Musica | Musica

07/05/2015 di Elena Bertoni
C’era una volta … a Milano, un locale ormai entrato nella leggenda. Si chiamava Rolling Stone ed era la risposta rock alle discoteche commerciali e un po’ fighette della “Milano da bere” che stava nascendo nei primi anni ’80.

Milano usciva da un periodo buio, fatto di contestazioni, attentati, c’era voglia di allegria, di lustrini ed Enrico Rovelli, lungimirante imprenditore, fece sorgere dalle ceneri  dello “Studio 54” un locale che sarebbe diventato ben presto un punto di riferimento per gli amanti del rock e della musica live a Milano.

Il Rolling Stone è nato il 18 Marzo 1981 come discoteca rock ma nel corso degli anni ha saputo trasformarsi diventando anche un set cinematografico e uno studio televisivo, con le trasmissioni di Jovanotti e MTV e soprattutto uno dei luoghi più ambiti per i concerti  live:  qui hanno mosso i primi passi Dj diventati poi famosi, sul suo palco sono saliti nomi sconosciuti e grandi stars e le band straniere hanno fatto a gara per esibirsi in Corso XXII Marzo: Lou Reed , Iggy Pop, Joe Strummer, gli Africa Unite, Ozzy Osborne, Ramones, Joe Cocker, un esordiente Paolo Nutini e tantissimi altri.   

Sotto Il “ragno” il grandioso impianto luci del Rolling Stone si sono consumate sbronze colossali, storie di amori nati e finiti, litigate e riappacificazioni, feste indimenticabili e tanta tanta musica.

Ma se nelle favore c’è il lieto fine, nella vita non è sempre così. E nel 2009, complici la crisi, il contratto d’affitto non rinnovato, le proteste degli abitanti della zona ormai insofferenti ai “disagi e agli schiamazzi notturni, alle code davanti al locale e ai parcheggi selvaggi”, Il Rolling Stone è costretto a chiudere. Il 9 Maggio del 2009 per la festa conclusiva si ritrovano sulla pista almeno 5000 persone e con l’ultimo pezzo che esce dalle casse del locale, (I can’t get no) Satisfaction, quello che era stato anche il brano di apertura la prima sera dell’ormai lontano 18 marzo 1981, cala il sipario sull’avventura del Rolling Stone “ un galeone di pirati che ha attraversato i mari delle mode e gli oceani dei generi musicali, sopravvivendogli” e “un incubatore di sogni”per intere generazioni.

Enrico Rovelli con grande commozione racconta i lavori di distruzione del capannone, la sala grande e poi gli ingressi e ancora oggi quando si passa da Corso XXII Marzo al n. 32, vedendo il condominio di 12 piani che ha preso il posto del locale,a tutti quelli che amano la buona musica viene una stretta al cuore.

La favola del Rolling Stone viene  raccontata con grande partecipazione e passione nel libro scritto da Edoardo Rossi, grande appassionato di rock e frequentatore del Rolling Stone anche in veste di speaker di Rock Fm, un libro che si legge tutto d’un fiato e ci offre uno spaccato della vita notturna milanese che ormai non esiste quasi più

Nella prima parte del libro Rossi racconta vita, morte e miracoli del Rolling Stone, mentre nella seconda parte raccoglie le testimonianze dirette di chi al Rolling Stones ha lavorato e suonato, da Albertino a Jovanotti, da Omar Pedrini a Caparezza, oltre a tecnici specializzati e organizzatori. Alla fine del libro Rossi invita chiunque abbia frequentato il locale a  condividere emozioni  e ricordi nel suo blog per continuare una storia che non può e non deve finire.

Keep on Rolling, babe!

 

ROLLING STONE Il tempio del rock a Milano

Edoardo Rossi

Italica edizioni – pag.136 - Euro 15,00