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Don Winslow Corruzione
Einaudi, 2017 Narrativa Straniera | Romanzo | noir
26/07/2017 di Corrado Ori Tanzi
Se vi aveva battuto in testa Il potere del cane, se avevate battezzato Il cartello quale nuovo epicentro della letteratura neorealista degli States, Corruzione vi spariglierà le carte sul tavolo. Scrivendolo, Don Winslow si è posto al centro della scena. Qualche decennio dopo Mario Puzo. Ma con lo stesso respiro.
The Force, come nel titolo originale, nasce e si sviluppa attraverso le azioni di Dennis Malone, il sergente che, dopo aver messo in piedi la più perfetta macchina da guerra contro la delinquenza, precipita nei gironi dell’inferno trascinato dalla sua stessa attitudine alla corruzione in grado di distruggere tanto ogni nucleo familiare, quanto il più intimo rapporto di fratellanza coi colleghi creato negli anni.
Personaggio tragico che sfugge a ogni possibile cliché di ruolo, Malone è l’anima nera ed eroica di un sistema che intreccia la giustificazione di ogni piccola-grande corruzione a favore della sua squadra quale utile e doverosa risposta ai pericoli dell’esistenza con un mai sopito afflato di giustizia che non risparmia il piccolo spacciatore quanto il potente delle istituzioni che viene bene in fotografia.
Impareggiabile nella narrazione, epica nell’atmosfera, la storia è il libro che non riesce più a scrivere James Ellroy, perduto nei fumi estetici dell’impalcatura architettonica del romanzo con le sue ultraplurime voci narranti e i piani descrittivi incrociati che drogano la leggibilità. A Winslow importa poco la mano che scrive, esiste solo la storia e i personaggi che ne danno cuore e profilo. O la città. Qui New York, nuova Caienna per anime perdute. Dove i pensieri più immondi realizzano i fatti prima che i fatti stessi abbiano il tempo di compiersi.
Don Winslow, Corruzione, Einaudi, pagg. 552, euro 21
Corrado Ori Tanzi - https://8thofmay.wordpress.com