Corrado Rizza

Corrado Rizza IL PIPER CLUB – Tempio del Beat dal 1965


Volo Libero, postfazione di Guido Michelone, 164 pagine, Euro 20.50 Musica | Società | Storia

18/02/2025 di Aldo Pedron

Il 17 febbraio 1965 apriva a Roma, in Via Tagliamento 9, il Piper Club, lo storico locale creato e ideato per soddisfare la voglia di trasgressione e ribellione dei ragazzi dell’epoca, ideato da Giancarlo Bornigia, Alberigo Crocetta e Piergaetano Tornielli. Il Piper Club è stato una rivoluzione estetica, dove, al contrario dei night club di Roma con musica soffusa, il volume della musica era altissimo e tutti ballavano abbigliati come nella Swingin’ London, con camicie a fiori, stivaletti di vernice, gonne corte, cortissime e capelli lunghi. Era la prima volta che un luogo così veniva alla ribalta per la categoria giovani, con i loro gusti, le loro idee, la voglia di ballare e ascoltare musica al passo coi tempi.

Al Piper, divenuto mito e leggenda, hanno suonato quasi tutti i nuovi protagonisti della scena e della musica beat italiana: tra gli altri, Patty Pravo (all’inizio col nome Guy Magenta), Caterina Caselli, i Rokes, l’Equipe 84, i Trip, Mal And The Primitives, Mia Martini, Rita Pavone accompagnata dai Rokes, i Ribelli, i Pooh (1966), i Corvi, i New Dada, I Kings, I Giganti, I Meteors, Le Orme, i Dik Dik. Si sono esibiti anche star e artisti internazionali come i Procol Harum, i Pink Floyd (il 18 e 19 aprile 1968) gli Who, i Genesis, Ike and Tina Turner, i Colosseum, Duke Ellington, Lionel Hampton, The Soultimers il cui chitarrista era John McLaughlin, le Stelle di Mario Schifano (pittore e regista che con Franco Angeli e Tano Festa rappresentò un punto fondamentale della Pop Art italiana ed europea) e molti altri ancora. Prima della mezzanotte del 7 maggio 1968 sono di scena i Family (gruppo britannico di Leicester con Roger Chapman e Ric Grech tra gli altri) e subito dopo loro arrivano i Byrds di Roger McGuinn, Chris Hillman, Doug Dillard, Kevin Kelley e Gram Parsons.

Corrado Rizza, in IL PIPER CLUB – Tempio del Beat dal 1965, racconta attraverso numerose testimonianze il clima, l’atmosfera di quei giorni e facendo parlare i veri protagonisti. Attrici, modelle, impresari, disc-jockey, cantanti, fotografi, soubrette e personaggi ancora giovanissimi, come Renato Zero o Franco Miseria (diventato in seguito un grande coreografo), Renzo Arbore, Gianni Boncompagni, Marina Marfoglia, Mita Medici, Sandie Shaw, Cher, Nino Manfredi, Monica Vitti, fino a Sly And The Family Stone. Tra gli ospiti illustri si sono visti Catherine Deneuve, i Rolling Stones (1967), Ronnie Thorpe, Geraldine Chaplin, Loredana Berté che ballava con Renato Zero, ma la lista sarebbe interminabile.

Sfogliando il libro, con la postfazione del docente e scrittore Guido Michelone, non mancano gradite sorprese, personaggi storici che fanno rivivere un’epoca d’oro in cui i protagonisti, famosi e non, facevano parte di un'esaltante e travolgente corrente giovanile. Il Piper Club e la sua storia in parallelo vi trasporteranno negli unici, irripetibili e favolosi anni ’60. Anni di grandi sogni, grandi speranze per un mondo migliore, soprattutto di pace, tolleranza, uguaglianza e fraternità, ma, al tempo stesso, anni di grande fermento e creatività. Uno splendido libro, ben corredato, illustrato, con numerosissimi dettagli, aneddoti, storie, foto, 200 immagini, 164 pagine quasi del tutto inedite e su carta patinata.


Corrado Rizza è un noto DJ dai primi anni ’80 in giro per il mondo con la sua consolle, dal Gilda di Roma al Lavo di New York City. Autore della colonna sonora del film Verso Sud di Pasquale Pozzessere e Anche i commercialisti hanno un’anima di Maurizio Ponzi, ha inoltre curato numerosi documentari, è produttore musicale e selezionatore di diverse compilation di successo.