Chuck Kinder Snakehunter
Jimenez Editore 2022, traduzione di Nicola Manuppelli, Pagg. 219, 18,00 Euro Narrativa Straniera | Romanzo
08/06/2022 di Federico Sponza
Ho incontrato sulla mia strada di lettore Chuck Kinder per la prima volta leggendo Domani è un posto enorme, il bellissimo libro che Nicola Manuppelli ha dedicato a questo grande “cattura storie”, edito nel 2021 sempre da Jimenez.
Questo è il primo romanzo scritto da Kinder, nel 1973. Un romanzo di formazione, a volte struggente, a volte spassoso dove Kinder racconta attraverso gli occhi di un bambino il Midwest rurale degli Stati Uniti negli anni '40; questo è l'incipit:
“Il mio caro papà si chiamava Speer Whitfield. Mi chiamo come lui. Dato che erano cugini di secondo grado, anche il cognome da nubile della mia cara vecchia mamma era Whitfield, Mary Jane Whitfield. Quando ero un moccioso, la cosa mi confondeva un po'. Prima che un proiettile ponesse fine ai suoi giorni in una foresta francese, papà era stato un minatore di carbone e poi, dopo diversi anni di scuola serale, un insegnante di Inglese al liceo. Ho molte sue fotografie, quindi in un certo senso so che aspetto avesse: alto e scuro, e bello, credo, anche se in un modo un po' spigoloso. Ma, quando osservo il suo viso magro, ciò che di lui mi pare prendere più vita e parlarmi in queste foto, sono i suoi occhi; il modo cupo in cui mi fissano, come se cercassero di incollarsi al mio sguardo.”
Speer è un bambino ossessionato dai serpenti, dalle tartarughe, dall'acqua e dai pesci. Vive la sua fanciullezza in una famiglia matriarcale assortita in modo bizzarro: una zia zitella che “affermava di essere la donna più pratica che fosse mai vissuta”, una cugina “meravigliosa e pazza che si sbronzava in continuazione”, una madre bella come Lauren Bacall, una sorella col volto devastatto dal cancro e il nonno, burbero e scostante con tutti tranne che col nipote, il nonno proprietario de “la barca più bella di sempre”, la vecchia ed invincibile Snakehunter.
«Be', me ne vado sul retro» disse il nonno, alzandosi con rigidità dalla poltrona. «Magari riesco a sentire il mio programma radiofonico là fuori. Qualcuno mi porti la cena quando è pronta. Sempre che non sia troppo disturbo».
Intorno alla famiglia una brulicante serie di personaggi indimenticabili e i paesaggi dolci e tristi del West Virginia.
Kinder sin da bambino voleva diventare uno scrittore per raccontare storie perchè “le persone sono fatte per il 70% di acqua, per il 30% di storie” e alla fine diventa un “mago” capace di cambiare le cose con le parole, a trasformare le persone in romanzi e creare miti e leggende partendo da personaggi anonimi. Questa è la storia di Speer e dei suoi ricordi, di quelli a lui più cari, di quelli che lo portano a scoprire il mondo, la morte, la sessualità (Speer è ossessionato dal suo pene, visibilmente difettoso), l'amore, l'amicizia.
“Una volta, mentre pisciavo fiumi di birra nel cesso di un bar, ho letto scarabocchiata su una delle pareti una scritta che recitava LA REALTÀ È IL VOLTO MUTEVOLE DEL BISOGNO. So per esperienza personale che il passato è l'unica realtà veramente controllabile. Inoltre, so per esperienza personale che ho delle responsabilità verso me stesso che iniziano con i miei ricordi.”
Chuck Kinder è nato a Montgomery, West Virginia nel 1946. Figura leggendaria nel panorama della letteratura americana, ha insegnato all'Università di Stanford e poi a quella di Pittsburgh, dove è stato il mentore di una nuova generazione di scrittori. Ritiratosi dall'insegnamento nel 2014, affetto da problemi di cuore, si è trasferito a Key Largo, in Florida, dove è morto nel 2019. Scrittore prolifico e incontenibile, è l'autore di L'ultimo danzatore di montagna, Luna di Miele – un vero e proprio caso letterario, ispirato al suo legame di amicizia con lo scrittore Raymond Carver – e Silver Ghost. (dal sito di Jimenez Edizioni)