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Charles Bukowski Il ritorno del vecchio sporcaccione
Feltrinelli Narrativa Straniera | Biografie
26/03/2017 di Corrado Ori Tanzi
Per quanto opera naturalmente spuria, Il ritorno del vecchio sporcaccione si compone di pagine di assoluta grandezza dell’intera letteratura di Bukowski. È una summa delle linee che, prima di comporre la narrazione che tanto fece inorridire e godere il pubblico dei lettori americani, costituirono la vita stessa dell’autore americanissimo di respiro ma di sangue anche tedesco (nacque infatti ad Adernach, terra della Renania-Palatinato.
A dispetto della corazza, anche letteraria, dentro cui si ficcò, Bukowski rappresenta tutt’oggi uno degli sguardi più umani, pietosi e malinconici (se non addirittura romantici) della letteratura del Novecento. Fuori dalla carnalità del suo mondo quotidiano, riposa la consapevolezza del solitario nostro camminare per una strada che, senza che ce ne accorgiamo, diverrà presto burrone. Le confezioni da sei di birra sono solo l’ambrosia con cui fortificare la nostra condizione di dannati cercando, come formiche col pane, l’empatia coi singoli, fosse anche per un solo momento di alcolica sopravvivenza.
In queste pagine ci sono le corse dei cavalli, padri stronzi e madri fottute, coppie che si creano un futuro litigando nel presente, truffatori, donne portatrici di una sessualità debordante e uomini incapaci di governare gli sfinteri. Posteriori e apparati sessuali si presentano nelle pagine con la consueta piacevolezza della penna dell’autore. Ma se il vestito di scena è quello che conosciamo, la voce ci ritorna sempre pura a illustrare il sangue di un’umanità che si attrae e si respinge perché altro non è proprio in grado di fare. E allora se la vita è qualcosa che ci passa sopra, qualunque sia la nostra più intima predisposizione verso essa, vale la pena renderla in modo che ogni attore umano si senta comunque parte dello stesso gioco.
Bukowski è sempre stato un Hopper che incrocia le sue pedine e le fa sbattere una contro le altre. Questi racconti senza titolo, o pagine di un taccuino alcolico, ne sono una lirica conferma.
Charles Bukowski, Il ritorno del vecchio sporcaccione, Feltrinelli, 240 pagg., 16 euro
Corrado Ori Tanzi
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