Cesare Fiumi L’italia in nera
Milano, Rizzoli / Fond. Corriere della Sera 2006 - Pagg. 192, € 30.00 Attualità
di Luca Meneghel
L’opera è strutturata in modo da soddisfare tanto gli appassionati di giornalismo quanto quelli della storia oscura della nostra Italia: ogni capitolo si apre con una breve introduzione di Fiumi, secondo gli schemi della sua rubrica Storie d’Italia (che tiene settimanalmente sul magazine del Corsera), per poi presentare i pezzi originali apparsi sul “Corriere della Sera” ai tempi dei fatti in questione (tra le firme: Dino Buzzati su Fort e Bellentani, Mario Cervi sulla Martirano, Indro Montanelli su via Osoppo, Leonardo Vergai su Vallanzasca). Il tutto è infine corredato da un grande apparato fotografico: ci sono le vittime, ci sono gli assassini, ci sono i luoghi del delitto ma anche le prime pagine del giornale, per toccare con mano come è cresciuto il “nostro” quotidiano più antico e prestigioso.
Un viaggio lungo un secolo, triste ed oscuramente affascinante: ci sono le veline fasciste che cercano di bloccare la pubblicazione della cronaca nera (basti “Per quanto riguarda la cronaca nera, occorre sempre tener presente l’ammonimento di non andare oltre le trenta righe”, 1933), ci sono gli anni quaranta con l’esplosione delle assassine (la saponificatrice Leonarda Cianciulli, la Fort, la contessa Bellentani che insanguinò Villa d’Este), gli anni cinquanta con omicidi legati al boom economico, i mitici anni sessanta coi delitti dalle doppie verità (su tutti, i coniugi Bebawi che continuarono ad accusarsi a vicenda del delitto), gli anni settanta insanguinati di rosso e di nero, gli ottanta dei delitti seriali e i novanta di donne indifese e famiglie in pezzi.
Un libro che esce proprio mentre i Ris di Parma rendono sempre più difficile la vita ad ogni assassino (vedi strage di Erba), attraverso quel marchio chiamato dna che ogni omicida non può non lasciare sul luogo del delitto: proprio oggi, quando la scienza si è affiancata con maggior forza ai metodi tradizionali d’indagine, è ancor più interessante buttare gli occhi al passato quando, al posto dei Ris (dio li benedica!), c’era solo la mente degli investigatori. Un libro mirabile, per tutti gli italiani: dentro ci sta quello che siamo stati, quello che siamo ora e quel lato oscuro dell’uomo che forse nessuno saprà mai raccontare con precisione.