Ben Pastor

Ben Pastor La Venere di Salò


Sellerio Editore Palermo - La memoria, 464 pagine, 16 euro - Traduzione di Luigi Sanvito Giallo | Romanzo | Storia

14/12/2022 di Arianna Marsico
La Venere di Salò è uno dei romanzi di Ben Pastor legato alle vicende di Martin Bora, il detective soldato della Wehrmacht liberamente ispirato a Claus Schenk von Stauffenberg, il quale fu tra coloro che promossero il fallito attentato ad Adolf Hitler, vicenda alla base anche del film Operazione Valchiria (2008).

C’è da dire che il quadro citato nel titolo ruba la scena a Bora. La vera protagonista, in grado di incantare, ammaliare e persino far innamorare è proprio la Venere attribuita a Tiziano, sensuale e pura al contempo, con le sue forme classiche, che sembrano quasi essere un porto sicuro in tempi cupi come quelli della Seconda Guerra Mondiale.

Nel libro si intrecciano tre diversi piani narrativi.

Il primo è quello storico. Siamo a Salò, ai tempi della fascista Repubblica Sociale Italiana, in un clima torbido più dei fondali del lago, con la Storia che si insinua nella narrazione, prima di un’improvvisa accelerazione (che rende assai difficoltoso staccarsi dalla lettura).

Il secondo piano è quello del giallo. Martin Bora viene convocato per indagare sul furto della Venere di Salò, quadro di una collezione privata, in quel momento in mano tedesca.  Ma proprio in quei giorni una donna viene trovata morta, solo in apparenza suicida.

E infine, ecco il piano psicologico. Il clima politico sempre più opprimente e insidioso e le vicende investigative stringono il cerchio intorno ai personaggi principali, non solo Bora ma anche Annie Tedesco (figlia del proprietario del quadro rubato), finendo con il plasmarne le azioni e i sentimenti. Il colonnello tedesco si trova sempre più imprigionato tra i pericoli legati alla sua missione e i suoi amori ideali, tormentato da dolori fisici e interiori.

I tre livelli sono continuamente mischiati, come in un mazzo di carte affidato a un abile banco. Attraverso le pagine di Ben Pastor si respirano la decadenza elegante di Salò e il timore di ognuno di venire tradito. Salò diventa una distopia, che si arrocca su una torre d’avorio, incapace di custodire la bellezza (la Venere viene rubata), mentre intorno tutto si muove per cercare di sconfiggere Fascismo e Nazismo.

“Fuori da tempo e storia

Via dall'eternità

Dai cicli, dai progetti

Dai radiosi futuri

Dal sol dell'avvenire

Dalle gloriose armate

Dalle stelle ai simboli

Dalle albe umanitarie”

(Militanz, CCCP)