Attica Locke

Attica Locke Texas Blues


Bompiani Editore, 2019

30/07/2019 di Corrado Ori Tanzi
Vivere a Lark oggigiorno è come stare fuori dal tempo.Ma non dallo spazio, perché il Texas si ricorda sempre dei suoi figli. C’è la Highway 59 che la taglia esattamente in due ed è come la linea sulla lavagna che dividevi, ai tempi della scuola, i buoni dai cattivi.

Da una parte sorge la tavola calda dove Geneva Sweet non solo offre una deliziosa limonata e cucina del pesce gatto fritto che riempie il bancone di affamati avventori, ma dà riparo a tutta quella popolazione con la pelle nera che altrove verrebbe invitata ad andarsene senza urbane maniere. Dall’altra parte invece sorge un’incantevole grande casa col tetto a cupola e dalla bellissima staccionata bianca dentro cui dimorano i Jefferson, la famiglia delle famiglie da queste parti.

Succede che a Lark il bayou restituisca due cadaveri, quello di un avvocato nero arrivato da Chicago e di una giovane bianca autoctona. E qui, quando il nero e il bianco si mischiano al rosso del sangue non c’è che una soluzione: omicidio razziale. Uno dei tanti, mica è il caso di perderci del tempo. Purtroppo per i tradizionalisti il nuovo ranger, Darren Mathews, non è proprio di questo parere. Ok, lui è un nero e si potrebbe pensare che ci sia un piccolo conflitto d’interessi quando la questione razziale viene posta sul tavolo, ma il fatto è che lui, su quei due corpi ci vuole proprio indagare. E poi non diventi ranger se pensi che la realtà è sempre ciò che appare.

Giunta con Texas Blues al suo secondo romanzo, Attica Locke, texana anch’essa anche se ora di stanza a Los Angeles, ci racconta di una terra arsa da se stessa e dai suoi giorni sempre uguali, della sua atavica incapacità a comunicare e a superare le barriere tra i suoi figli, della sua lotta perenne a difendersi dalla stessa giustizia e dall’odio che il vento non riesce a portare via. Ci racconta di una terra, Dylan ci permetta, where black is the color, where none is the number e dove ogni abitante il suo blues se lo porta appresso, inciso sulla pelle e lento nelle vene.

Un noir certo che sì, ma questa è solo la veste, pura narrativa poliziesca dosata sapientemente in ogni pagina. La carne del romanzo invece è un taglio più profondo, una storia al sangue che Darren Mathews, localanch’egli ma non certo hero, cerca di svelare con una difficoltà tremebonda. Perché quando neanche 178 anime di una virgola di terra dimenticata da Dio riescono ad andare d’accordo, tutto, ma veramente tutto, è ammissibile.

 

Attica Locke, Texas Blues, Bompiani, 320 pagg., 18 euro

Corrado Ori Tanzi – https://8thofmay.wordpress.com