Andri Snær Magnason La Pietra del Gigante
Iperborea, 2024, traduzione di Silvia Cosimini, 160 pagine, 17 euro Narrativa Straniera | Racconti
04/11/2024 di Laura Bianchi
Da sempre, gli europei hanno guardato all'Islanda, "la terra del ghiaccio", con un misto tra attrazione e diffidenza: lontana, fredda, respingente, è stata anche simbolo della condizione umana, per Leopardi, in una delle sue Operette Morali, tanto che l'Islandese fugge da quella terra, alla ricerca di un luogo meno inospitale, meno isolato, più vicino alla ricerca della felicità.
Allora, siete pronti ad andare in Islanda con Andri Snær Magnason? Lo scrittore, intellettuale, poeta, performer, attivista ambientale a fianco della cantante Björk, che si occupa da anni di divulgazione scientifica e temi legati alla difesa dell’ambiente, presenta ora otto racconti raccolti nell'elegante edizione di Iperborea, La pietra del gigante, ottimamente tradotti da Silvia Cosimini, e ci invita a intraprendere un percorso coinvolgente, a tratti impervio, ma sempre intenso e profondo, non solo nella natura e nella società dell'isola, ma anche nel cuore della vita umana, non solo islandese.
Otto racconti solo apparentemente scarni e minimali, sette dei quali scritti usando la prima persona, come se l'autore volesse entrare nella mente e nel corpo dei suoi protagonisti, per indagarne meglio le esistenze, i motivi, le speranze e le disillusioni, gli atti, a volte inconsulti, altre premeditati, altre ancora simbolici, nella loro scarna poesia. Come la voce narrante in Bombo, una ragazzina che vaga tra i ghiacciai alla ricerca di salvezza; o il giovane padre ingrassato e dubbioso che porta il figlio di due anni a Legoland, in Danimarca, per compiere un viaggio a ritroso nel tempo, tra paura per la morte e consapevolezza della sua nuova identità; o, ancora, il bambino che dà l'ultimo addio al bisnonno che gli insegna i nomi degli uccelli migratori, e che immagina quando sua sorella avrà la sua stessa età, nel 2093. Poesia, simboli, scavo nell'interiorità umana, narrati e descritti con uno stile scarno ed evocativo insieme.
Lo stile cambia bruscamente nell'unico racconto in terza persona, Wild Boys (ogni riferimento alla celebre canzone dei Duran Duran non è casuale): qui Magnason riprende la critica al consumismo, già accennata in molti passaggi degli altri racconti, per farla divenire satira sferzante contro il consumismo odierno e contro la corsa al possesso e al successo, incarnata da Brinja, la moglie ricca e insoddisfatta di un uomo d'affari.
Raccolta preziosa, per viaggiare in Islanda, e scoprire che quella terra che ci sembra tanto lontana è, in realtà, il nostro mondo, di esseri spesso soli, ma sempre alla ricerca di un'ipotesi di senso.
Andri Snær Magnason Narratore, poeta e drammaturgo, nato nel 1973, da molto tempo è impegnato anche nella divulgazione scientifica e nell’attivismo ambientale. Iperborea ha pubblicato Il tempo e l’acqua, che ha ricevuto il Premio Terzani 2021, e La storia del pianeta blu, vincitore del Premio Letterario Islandese (assegnato per la prima volta a un libro per bambini), il Premio Janusz Korczak 2000 e il West Nordic Council’s Children and Youth Literature Prize 2002.