
Andrea Vitali La bella Cece
Garzanti, 2015 Narrativa Italiana | Romanzo
02/10/2015 di Eliana Barlocco
E proprio il pettegolezzo, il sentito dire, il fatto che potrebbe tramutarsi in scandalo, costituisce il fulcro del libro di Andrea Vitali - Le Belle Cece. L’ambientazione è quella classica di Bellano; gli anni sono quelli della nascita dell’impero fascista; i protagonisti sono in giusta contrapposizione gli uni con gli altri. Buoni e cattivi, manipolatori e manipolati, sante e peccatrici, il tutto sullo sfondo di un’Italia in preda alla febbre della conquista.
Vitali muove abilmente i suoi pezzi sulla scacchiera, in modo tale da tracciare e caratterizzare quell’umanità che tutti noi abbiamo incontrato e costantemente incontriamo (quei famosi rapporti sociali che citavo all’inizio e che tutti amiamo). La levità e la leggerezza della composizione non devono trarre in inganno ed indurci, erroneamente - dico io - a pensare che sia sinonimo di facile scrittura e, di conseguenza, lettura. Anzi tutt’altro, come diceva Calvino di se stesso “la mia operazione è stata il più delle volte una sottrazione di peso; ho cercato di togliere peso ora alle figure umane, ora ai corpi celesti, ora alle città; soprattutto ho cercato di togliere peso alla struttura del racconto e al linguaggio” e così mi pare l’intento del nostro Vitali.