Andrea Camilleri

Andrea Camilleri La giostra degli scambi


Sellerio, 2015 Narrativa Italiana | Romanzo | Montalbano

13/05/2015 di Corrado Ori Tanzi
Al commissario Montalbano pare che nessuno sia più come appare. Non solo le persone, anche le cose. E non si tratta del gioco di specchi che ha già sperimentato. No, di questi tempi è come se le forme del mondo corporeo si divertissero a mutare il loro apparire per assumere profili più cupi e densi di nuove domande e indizi che lo portano sempre più lontano, imponendogli di uscire un po’ troppo dal sentiero di connessioni razionali e logiche materiali che una vita professionale di decenni lo ha educato a sentire come strada maestra.

Due sequestri lampo di altrettante impiegate di banca, cloroformizzate ma a cui il rapitore non torce un capello né sottrae alcunché. La sparizione di un uomo che non porta a scegliere se si tratta di un nuovo rapimento o di una fuga volontaria. Una ragazza di cui tutti parlano ma che nessuno sembra aver mai visto. Una rissa nella spiaggia di casa che il commissario stesso seda in cui repentinamente la vittima assume i nuovi contorni dell’aggressore (e il contrario) senza però che la certezza del cambio di ruolo dia modo a Montalbano di capirci proprio tutto. Il successivo arresto dello stesso commissario da parte dei carabinieri dopo il suo intervento riparatore. Un uomo introdotto nella sua villa messo al tappeto da una padellata da Adelina, la fida governante e cuoca. L’impossibilità di riuscire a incontrarsi con quest’ultimo tizio, per un destino che, sempre all’ultimo, si diverte a mescolare le carte e mandarle a quarant’otto.

E poi, piano piano, il fatto di sangue che incomincia a delineare la sua cornice. Il tavolo si presenta lo stesso di sempre. Ma che c’azzeccano queste carte? Come decifrarle? Ma possibile che la vita diventi così complicata a pensione ormai a qualche passo, se non alle porte?

Sempre più pirandelliano, Andrea Camilleri ci regala la sua ultima maschera letteraria. La giostra degli scambi vive di premonizioni annusate, ragionamenti che non mettono in soffitta il loro contrario, mosse che, più che all’arguzia, pagano dazio all’impreparazione davanti al Caso. Tutto è così solo perché lo pensiamo. Non perché lo crediamo veramente. Tanto tutto il mondo è un palcoscenico, come ci è stato tramandato da Stratford-on-Avon. Chi si muove sopra lo faccia mostrando la sua vera natura. E ci rinnovi una conoscenza. Quanto abietto e quanto in basso è capace di cadere l’essere umano. Da Albione a Vigata.

Andrea Camilleri, La giostra degli scambi, Sellerio, 271 pagg., euro 14

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