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André Brink La polvere dei sogni
Feltrinelli, 1997, pp 416, 16,19 euro Letteratura Straniera | Società
01/05/2024 di Arianna Marsico
Nostos. La polvere dei sogni di André Brink racconta un ritorno, sia fisico, sia emotivo.
Kristina torna in Sudafrica, da cui era scappata, più che partita, tanti anni prima, nel momento in cui riceve la telefonata di sua sorella Anna, che la informa che la nonna è in fin di vita, a seguito delle ustioni riportate nell'incendio della "casa degli uccelli" a Oudtshoorn, appiccato da ignoti (anche se poi si scoprirà che sono stati dei ragazzini e non attivisti politici), fatto che esacerba non poco gli animi di alcuni sceriffi improvvisati, tra cui Casper, il misogino e razzista cognato di Kristina.
Siamo infatti alla vigilia delle elezioni che avrebbero visto la vittoria di Nelson Mandela. Il paese è diviso, molti bianchi temono di perdere la propria posizione, molti neri sperano finalmente in un futuro migliore. Ma, dopo trent'anni, possiamo dire che sia andato tutto come sognato?
La strada per una completa parità è ancora lunga, le township con tutti i loro problemi sono una realtà ancora molto presente, in città come Capetown la sera nessuno cammina a piedi e sugli edifici è tutto un fiorire di cartelli che segnalano la presenza di videosorveglianza e "armed response". E chissà se le prossime elezioni, previste il 29 maggio, riusciranno a fare qualcosa di concreto per eliminare o almeno ridurre il divario, ancora presente, tra bianchi e neri.
Si ha infatti l'impressione che le barriere siano diventate più permeabili, ma non ancora abbattute. Quell'uguaglianza, per la quale la stessa Kristina, da bianca, aveva lottato, anche collaborando a Londra con gli attivisti neri in esilio, fa ancora fatica ad affermarsi.
Intatto invece, se si ammira l'oceano dalle dune della riserva naturale De Hoop o se ne osservano gli uccelli che spiccano il volo, è quel fascino ancestrale che anima le storie che nonna "Ouma" Kristina vuole disperatamente trasmettere alla nipote affinché non vadano perdute. Storie dove la favola si mescola con il vero, una sorta de Le Mille e una notte sudafricana.
Storie di donne, a volte misteriose, ma sempre tormentate. Perché i sogni andati in polvere sono quelli delle tante antenate e parenti, non solo di Kristina, che, per il semplice fatto di essere donne, sono state viste come oggetti del desiderio o merce di scambio. O che più semplicemente si sono trovate costrette in una vita che non desideravano, con a fianco uomini che non le amavano. Dopo avere regalato alla nipote il suo amore incondizionato in vita, Ouma, con questo lascito della memoria, le regala la cosa più importante: la libertà.
Ed è bello pensare che quella personale di Kristina, e quella del Sudafrica come Paese, dopo la fine dell'Apartheid abbiano iniziato a camminare insieme proprio in quei giorni intensi e complicati, e sperare che non si fermino mai, rendendo il Paese davvero arcobaleno.