Alicia Giménez-bartlett

Alicia Giménez-bartlett Sei casi per Petra Delicado


Sellerio, 2015 Narrativa Straniera | Giallo

08/10/2015 di Corrado Ori Tanzi
Chi firma quest’articolo non prova grande simpatia per il giallo/noir in formato bonsai, vale a dire nella cornice del racconto. Pure la immensa zia Agatha e papà Simenon, sempre per chi scrive, non diedero grande prova di sé quando ci provarono. Chi firma questo pezzo è anche un innamorato perduto (senza possibilità né voglia di guarigione) dell’ispettrice Petra Delicado, nata dalla mano di quella sublime scrittrice che è Alicia Giménez-Bartlett.

Sei casi per Petra Delicado è l’apparizione della classica eccezione. In spagnolo è uscito qualche mese fa con il titolo Crímenes que no olvidaré (Delitti che non dimenticherò) e di racconti ne conteneva ben nove (e, come onestamente riporta la Sellerio, quelli proposti in italiano “sono stati pubblicati per la prima volta in altrettante raccolte a tema di autori vari”). Ma la sottrazione non toglie profilo a una raccolta che ci regala episodi, scritti in anni diversi, in cui Petra Delicado è immersa in momenti topici della nostra cultura (il Natale, il Carnevale, le ferie estive) o capitata in luoghi di confine (la scuola o il suo stesso commissariato).

Perché un’eccezione rispetto a una generale posizione critica verso uno strumento narrativo che alle storie di genere toglie lo spazio necessario per permettere loro di dipanarsi nella loro compiutezza? Proprio perché nei racconti della scrittrice castigliana non si respira l’effetto mp3. L’ispettrice e il suo fido vice Fermín Garzón non agiscono compressi in una tempistica che sottrae loro fiato. Barcellona (e per una volta Roses) non offrono che qualche spunto di vita quotidiana (e questo è d’abitudine negli scritti dell’autrice) e i due protagonisti entrano nei mondi e negli ambienti in cui i crimini sono stati compiuti con i vestiti che li contraddistinguono sin dalla prima loro avventura insieme (Riti di Morte).

Dentro queste microstorie ci sono le ugge dell’ispettrice e le insofferenze del compagno di lavoro, i malumori e le improvvise aperture umane, la tenacia da segugio, l’intelligenza dell’esperienza e il talento del sangue. Gli intrecci sono più semplici, ça va sans dire, e così pure le indagini si sviluppano con un ritmo da velocista. Ma la chicca che, fatte le debite proporzioni, non teme confronti con i migliori titoli del repertorio di Alicia Giménez-Bartlett non manca. Sono quaranta pagine, ha per titolo Vero amore, gira, senza mai deragliare, attorno al tema omonimo e non ha bisogno di alcuna accumulazione per diventare una gemma, piccola ma molto oscura, nella letteratura della scrittrice.

Alicia Giménez-Bartlett, Sei casi per Petra Delicado, Sellerio, pagg. 304, euro 14

 

Corrado Ori Tanzi – http://8thofmay.wordpress.com


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