Alessandro Robecchi

Alessandro Robecchi Una piccola questione di cuore


Sellerio Editore Palermo - 368 pagine - 15 Euro Giallo

24/03/2022 di Marcello Matranga
Con una cadenza ormai consolidata, un volume all'anno, arriva irrinunciabile l'uscita del nono volume imperniato intorno alla figura di Carlo Monterossi. Una serie di racconti che non sono sequenziali, visto che non riprendono vicende accadute in precedenza, ma che si basano su una narrazione che mantiene però fissa sui personaggi divenuti familiari nel a partire dal 2014.

Vi sono tuttavia alcune novità importanti in questo Una Piccola Questione Di Cuore .

I lettori più affezionati coglieranno come Robecchi rimetta al centro proprio la figura di Monterossi che nei due volumi precedenti, I Cerchi Nell'Acqua con Ghezzi e Carella protagonisti assoluti e Flora, dominato dalla regina della Grande Fabbrica della Merda, era praticamente sparita o decisamente ridimensionata, tanto da indurre a pensare che si stesse preparando una sorta di via d'uscita per il personaggio principale.

Ed invece Robecchi sorprende con una storia intricata quanto intrigante, capace di trasportare il lettore in quella dimensione nella quale ci si sente infastiditi a dover chiudere il libro  cedendo alla stanchezza dell'ora, pregustando però il momento in cui lo si riprenderà per proseguirne la lettura. È questo un giallo dalle tinte fortemente noir che allarga anche il raggio d'azione, partendo dalla centralità milanese e del suo hinterland, ormai consolidata nel tempo, spingendosi però anche sulla sponda del lago di Como, Moltrasio per l'esattezza, fino a Francoforte in Germania.

La ricerca di amore scomparso che poi si ritrova è lo spunto che dà il via alla narrazione, che ha però un macigno minaccioso all'orizzonte che finirà con lo scandire l'evolvere della vicenda.

Il "parterre de roi" in questo racconto non esclude nessuno, perfino Sannucci che, con gli ansiogeni preparativi del suo matrimonio, riesce a dare una ventata di leggerezza alla trama. Robecchi è ormai maestro nel costruire un percorso che avvince il lettore, e, pur se il finale può sembrare scontato, arriva sempre un cambio di direzione improvviso ed inatteso che lascia il lettore avviluppato in una trama decisamente avvincente. Immancabile la colonna sonora scandita da poche canzoni di Dylan che trova i versi del grande Shakespeare a concludere il racconto.

E così, come ormai è una deliziosa consuetudine attendere un nuovo racconto, alla conclusione la frase che resta rimane sempre la stessa: "Mannaggia Robecchi, adesso mi tocca attendere un altro anno per poter leggere un nuovo libro".

Consigliato!

 

 


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