Aldo Pedron Ry Cooder Il Viaggiatore dei suoni
Arcana pg.380 € 23,50 Musica
18/02/2018 di Marcello Matranga
E proprio da questo concetto sono partito, cercando di andare a pescare in questo vorticoso racconto, qualcosa che fosse almeno discutibile. Devo essere sincero, non ho trovato argomenti a sostegno di tutto ciò. Sì perchè la si pensi come si vuole, qui conta l'accuratezza delle informazioni elargite, e qui di c'è poco da discutere. Introdotto da Sonny Landreth "C'è Ry Cooder e poi veniamo tutti noi" dichiara Landreth, giusto per chiarire subito di come si debba impostare la discussione su uno dei personaggi più schivi del panorama musicale, e nell'altrettanto esaustiva prefazione di Enzo Guaitamacchi, il libro parte dalle origini della famiglia Cooder, per poi srotolare il racconto partendo fin dagli inizi con le frequentazioni dell'Ash Grove, un leggendario Folk Club sito in Melrose Ave 8162 a Los Angelesc(fondato nel 1958 e chiuso nel 1973), assurto al ruolo di Università della Folk Music, dove Ry esordisce suonando la chitarra a soli sedici anni, passando per la saga dei Rising Son ed il difficile rapporto fra Cooder e Taj Mahal.
La cura con cui viene descritta la storia di Cooder è meticolosa, appassionata ed avvincente. Sembra di assistere ad una proiezione nella quale i vari personaggi e situazioni, che dire della parte che riguarda gli Stones?, si susseguono con un racconto incalzante ed appassionante. Interessante ed accurata la parte inerente i musicisti che hanno rappresentato una decisa influenza sullo stile maturato da Ry, tuffandosi poi nell'analisi di quelli che sono stati i musicisti che hanno incrociato la strada del nostro. Ecco quindi i racconti su John Hiatt, e poi David Lindley, Alì Farka Tourè, il già citato Taj Mahal, e via via gli altri non ultima la fortunata saga del Buenavista Social Club. Sterminata ed impressionante la parte relativa alle partecipazioni ad incisioni di altrui dischi, che rappresenta una buona occasione per l'appassionato e collezionista di Cooder per provare a colmare le mancanze nella propria collezione.
Un lavoro ben fatto, decisamente riuscito che, purtroppo, deduco per ragioni economiche, penalizza la parte relativa alle fotografie, poche e solo in bianco e nero anche per le copertine dei dischi. Certo, un libro su Ry Cooder ha certamente un'appeal inferiore ad uno, che sò, su David Bowie o l'ennesimo tomo su Springsteen (grandi artisti con una bibliografia ricca anche di volumi non strettamente necessari), ma l'importanza di questo musicista e musicologo, avrebbe meritato un trattamento migliore. Chiaro che essendo poi un libro in italiano aiuta poco, però..... nonostante ciò, complimenti ad autore e casa editrice. In tempi simili far uscire volumi del genere merita menzione speciale per gli appassionati e per tutti coloro che rifuggono la banalità di tanti psuedo musicisti passati e presenti.
Aldo Pedron presenterà Ry Cooder Il viaggiatore di suoni in una serie di incontri col pubblico a partire dal prossimo 25 Febbraio, ore 10,30, presso la libreria Biblos/Mondadori di Gallarate, cui faranno seguito altri appuntamenti.