Aa.vv Rock. i 500 dischi fondamentali
Giunti, 2002, € 16,00
di Andrea Balestri
Nel redigere questa sorta di classifica i critici musicali hanno giustamente dato un peso rilevante alla significatività delle opere musicali, quindi all’impatto, in termini di rottura col passato ed innovazione, che i dischi in questione hanno rappresentato nell’epoca in cui hanno visto la luce.
In questo contesto l’aggettivo “rock” è stato inteso come attitudine di un certo tipo di musica e non tanto come rigida categoria musicale, così può capitare che ci capitino fra le mani anche dischi non strettamente rockettari ma Hip-Hop, Reggae, Funk, ecc., comunque categorie considerate “satelliti” del rock in senso stretto.
Occorre poi ricordare che anche la musica è una forma d’arte, e come tale è impossibile rinchiuderla in criteri di pura e razionale oggettività. Ognuno di noi pertanto avrà qualcosa da ridire sulle scelte (o non scelte) operate dai curatori di questo volume, ma ciò è per l’appunto inevitabile. Un piccolo rilievo che si può però muovere riguarda quel sottile snobismo che si palesa nella scelta di proporre per alcuni artisti dischi più complessi e spinosi a discapito di altri che avevano il “difetto” di aver venduto troppo copie. Inoltre agli esperti può essere capitato di non riuscire sempre ad operare le proprie scelte col dovuto distacco, lasciando che i propri gusti personali prendessero il sopravvento sull’imparzialità, ma anche in questo caso occorre essere coscienti che una totale indifferenza alle proprie simpatie è pressoché irrealizzabile.
L’opera nella sua totalità è comunque godibile ed utile tanto al neofita, quanto al più esperto consumatore di musica, e contiene quella vena feticistica che non mancherà di attrarre molti appassionati di musica rock intesa a 360 gradi. Inoltre, come altri lavori di stampo enciclopedico, ha il merito di non esaurire la propria utilità dopo un primo consumo, ma rimane uno strumento sempre valido ogniqualvolta lo si voglia utilizzare.