Todd Philips

Drammatico

Todd Philips Joker. Folie à Deux


2024 » RECENSIONE | Drammatico | Thriller
Con Joaquin Phoenix, Lady GaGa, Brendan Gleeson, Catherine Keener, Zazie Beetz



08/10/2024 di Roberto Codini
Non essere cattivo: Gotham può attendere

Parafrasando il titolo del bellissimo film del compianto Caligari e la bella canzone di Max Gazzè si può cogliere il senso di questo secondo capitolo del Joker di Todd Philips che spiazzerà il pubblico e prenderà una direzione inaspettata (quale? non possiamo rivelarlo!) 
Lo diciamo subito: Joker. Folie à Deux è un film bellissimo. Arthur (Joaquin Phoenix), come Jep Gambardella, non vuole partecipare alle feste. Non è un
criminale, è un bravo ragazzo, con molti problemi, un ragazzo abusato, bullizzato e deriso che commette degli omicidi e diventa una star. A star is born, per citare Lady GaGa, la sua compagna di viaggio, che lo ama e vuole conoscerlo. Ma non ama Arthur, ama Joker, appunto. Come Spider Man, con Mary Jane, che non si innamora di Peter Parker, ma di Spider Man, che però è un Supereroe. Arthur non è un supereroe. Un grande potere comporta anche una grande responsabilità, secondo Spiderman, appunto. Ma Arthur non ha superpoteri, non
è un supereroe, ma semmai un super-errore, eppure è diventato il simbolo di una generazione che vuole sovvertire Gotham City, il leader (non lui, ma Joker, il suo personaggio) di un movimento che non è di protesta, ma criminale, e per questo servirà Batman, un giustiziere
mascherato anche lui (anche se da pipistrello).
Il secondo capitolo del Joker di Philips (follia a due, dove i due potrebbero essere lui e Harlen Lee Quinzel (Harley Queen), interpretata da
Lady GaGa, ma probabilmente sono Arthur e Joker che convivono nella stessa persona) è un film coraggioso, politico e spiazzante. Il regista ci regala un Arthur buono, spiritoso, che racconta barzellette e che si innamora, un ragazzo che non vuole uccidere qualcuno in uno spettacolo, ma vuole cantare in un musical con la donna della quale si innamora, e Lady GaGa per un musical è la scelta migliore.

Gotham c’è, con i suoi rifiuti, i suoi problemi, i suoi criminali, che scendono in piazza durante il processo ad Arthur perché Joker è il loro
leader della rivolta, della sommossa, della rivoluzione che non è sentimentale, ma armata, dove i pagliacci vogliono prendere il potere per sovvertire il sistema. Per questo serve Joker e per questo servirà Batman.

Il regista poteva percorrere due strade: alla fine sceglie la strada più difficile, che lui stesso aveva tracciato nel primo film, con quel finale che lasciava intendere l’evoluzione degli eventi. 
Joker. Folie à Deux” è un film morettiano; anche nel suo Il Sol dell’Avvenire il regista farà una scelta, scioglierà un nodo e strapperà un manifesto, però gli esiti sono diversi. Il film di Philips non ci regalerà un happy ending, per un film bellissimo e necessario, soprattutto in un’epoca come quella che stiamo vivendo.
Ora c’è il musical, meglio cantare e meglio ballare. Arthur fa una faccia felice e soprattutto ama. Un amore disperato, come direbbe Nada; per questo non si può non amare Arthur e amare la sua storia. E per questo non si può non amare questo film.