Steven Spielberg Lincoln
2012 » RECENSIONE | Storico
Con Daniel Day-Lewis, Sally Field, Tommy Lee Jones
17/03/2013 di Eliana Barlocco
Al di là dell'aspetto ovviamente romanzato del film, dalla pellicola emerge una grande figura politica. Si tratteggia il ritratto di un uomo e di un politico, Abraham Lincoln, visto da diverse angolazioni: emerge il lato umano nel rapporto con la moglie (egregia Sally Field) e il figli, ma soprattutto si evidenzia la capacità di Lincoln (superbo Daniel Day Lewis, come sempre del resto) di cogliere e di indirizzare gli eventi per raggiungere il suo scopo primario: mettere lo schiavismo sulla strada della definitiva estinzione impedendone ogni ulteriore espansione.
E per fare ciò non disdegna l'utilizzo anche della corruzione e della compravendita dei deputati, attività abbastanza in voga ieri come oggi.
Il film, girato essenzialmente in interni e con atmosfere abbastanza cupe, che sicuramente sottolineano la tragedia di quegli anni (la Guerra di Secessione va dal 1861 al 1865), si basa sul dibattito politico fra repubblicani e democratici. E' un film in cui la parola ha un valore primario: assistiamo alla diatriba familiare, al duro scontro fra parti avverse e anche all'interno del proprio schieramento. Da ciò emerge la grandezza politica di un uomo che combinando abilità, pazienza e senso dell'umorismo guidò un partito diviso, un congresso e un governo formato da uomini che erano stati suoi rivali nella corsa alle presidenza.
Ed ecco il genio politico di Lincoln: la capacità di saper creare un team con i propri rivali politici trovando accordi per arrivare all'abolizione della schiavitù e alla risoluzione di un conflitto che ha fatto circa 650.000 morti falcidiando intere generazioni; la lungimiranza e la capacità di superare gli ostacoli e le diversità di posizioni per il bene di una nazione in fase di scioglimento. . . . insomma un film sul passato che offre spunti di riflessione sui tempi presenti.