Spike Lee LA VENTICINQUESIMA ORA
2003 » RECENSIONE |
Con Edward Norton, Philip Seymour Hoffman, Rosario Dawson
di Claudio Mariani
E’ una storia semplice, senza colpi di scena né trama complicata, il tutto è lineare e quasi scontato, ma la forza del film stesso, e chiaramente del suo autore, è quella di rendere pienamente chiaro e “leggibile” il tormento psicologico del protagonista e della gente che gli sta intorno. Siamo scaraventati senza preavviso nella vita del protagonista, e la facciamo nostra, nel bene e nel male. Altra operazione non facile ma discretamente riuscita, è quella di rendere anche l’idea dell’ambiente multiforme della metropoli americana, ricca di contraddizioni e di fattori trasversali, che si ritrovano ovunque, in diversi scenari e in diversi luoghi. La novità di questo film, invece, è il cambiamento di Spike Lee, che si sposta di quartiere, passando dalla più volte raccontata Brooklin alla Manatthan ferita dall’11 settembre, i cui riferimenti sono ripetuti, forse esageratamente (ma anche inevitabilmente); le parti migliori del film sono quando il regista si ricorda delle origini della sua arte e ci regala delle chicche di grande qualità, come alcuni flash back, il finale e una splendida scena che autocita Fa la cosa giusta, dove il protagonista si “affronta” allo specchio, coinvolgendo le miriadi di etnie di New York: sequenza storica. Ad essere diretti con la sempre maggiore maestria ci sono un perfetto Edward Norton (che non stupisce più), un bravissmo Philip Seymour Hoffman nel suo stereotipato personaggio represso, e dei bravi Barry Pepper, Rosario Dawson e Anna Paquin.
Spike Lee non delude mai, il suo cinema forse si è fatto più morbido nella forma, più poetico ed introspettivo, allargando così il suo pubblico, forse non è più tempo di mostrare l’odio e la rabbia nella sua manifestazione esteriore più selvaggia (e quindi umana), è tempo di mostrare la società con le sue paure, le sue contraddizioni e le sue preoccupazioni prese dall’interno di ogni singola persona, come questa pellicola ci mostra nei suoi 130 minuti di lento, calmo e tagliente procedere…