Ridley Scott Napoleon
2023 » RECENSIONE | Storico | Drammatico
Con Joaquin Phoenix, Vanessa Kirby, Tahar Rahim, Ben Miles
27/11/2023 di Roberto Codini
JOKER E L'IMPERATORE
“Il grande sconfitto è garantito la vittoria finale, il cuore dei posteri. Ci insegna che chiunque abbia volontà e capacità può farsi imperatore da solo”. Ernesto Ferrero, scrittore e studioso di storia napoleonica, autore di “N” e di “Napoleone in venti parole”, scomparso il 31 ottobre, in una intervista inedita del 2021 concessa a Marco Zatterin, aveva così efficacemente sintetizzato la figura di Napoleone.
Anche per questo avrebbe probabilmente apprezzato il film di Ridley Scott che, anche se questo non deve sorprendere, ha fatto arrabbiare i francesi.
L’autore di Blade Runner, Il Gladiatore e Thelma e Louise ci ha regalato Napoleon, un film epico e sontuoso, ricco di riferimenti storici (praticamente tutti, con tanto di didascalie), ma anche politico e, soprattutto, psicologico.
Probabilmente non a caso ha scelto Joaquin Phoenix, attore strepitoso, in grado di interpretare un protagonista assoluto della storia con l’estro e la follia di Joker, senza nulla togliere al personaggio, ma arricchendolo con un tocco originale e personale, in grado di raccontare nella maniera migliore la personalità di un piccolo uomo divenuto uno dei più grandi.
Napoleone è un giovane un po' disagiato, con la parlata un po' strana e per questo oggetto di scherno al Collegio militare di Brienne, in Francia, e che, nonostante tutto, diventa un soldato straordinario, instancabile combattente e vero e proprio mago della comunicazione: pensa in fretta, parla in fretta, mangia in fretta e ama il sesso, concedendosi spesso performance con le sue amanti, donne che considera come un gioco e che servono all’Impero per assicurarsi una discendenza. Per questo ripudierà Giuseppina, l’unica donna veramente amata e mai dimenticata, non in grado di dargli dei figli.
L’amore, prima fisico e poi epistolare, con Giuseppina è uno dei tratti salienti del film, un rapporto che non lo abbandonerà fino all’ultimo istante di vita e durante l’esilio. Giuseppina non smetterà di amarlo, pur avendolo tradito, anche quando tra i due resterà solo una profonda amicizia, che forse amicizia non è, e lo aiuterà a gestire il consenso.
Il Napoleone di Ridley Scott è un film straordinario (e pazienza per “i francesi che si incazzano” come cantava Paolo Conte), un vero e proprio kolossal nel quale le battaglie, rappresentate con la maestria e la magnificenza di cui il regista è capace, si alternano a dialoghi memorabili, primi fra tutti quelli, anche epistolari, tra Napoleone e Giuseppina, ma anche quelli con i vari capi di Stato e vertici militari, che Napoleon-Joker conduce con una abilità dialettica che spesso è comica (si ride anche e spesso nel film), e, soprattutto nel finale, con i bambini, protagonisti dell’ultima scena che ci fa amare definitivamente un personaggio difficile e non proprio simpatico.
Partito dal nulla e diventato uno dei più grandi, il Napoleone di Scott e Phoenix resterà un condottiero e sovrano indimenticabile, anche, se non soprattutto, per merito di una donna, la Giuseppina della bravissima Vanessa Kirby, musa ispiratrice e anima gentile.
Molto probabilmente, se i francesi che hanno ingiustamente criticato il film riuscissero a non limitarsi alla rappresentazione evidente, ma avessero la pazienza di andare oltre e di leggere nell’anima di questo piccolo capolavoro, non si incazzerebbero più, ma lo amerebbero come merita.
“Il grande sconfitto è garantito la vittoria finale, il cuore dei posteri. Ci insegna che chiunque abbia volontà e capacità può farsi imperatore da solo”. Ernesto Ferrero, scrittore e studioso di storia napoleonica, autore di “N” e di “Napoleone in venti parole”, scomparso il 31 ottobre, in una intervista inedita del 2021 concessa a Marco Zatterin, aveva così efficacemente sintetizzato la figura di Napoleone.
Anche per questo avrebbe probabilmente apprezzato il film di Ridley Scott che, anche se questo non deve sorprendere, ha fatto arrabbiare i francesi.
L’autore di Blade Runner, Il Gladiatore e Thelma e Louise ci ha regalato Napoleon, un film epico e sontuoso, ricco di riferimenti storici (praticamente tutti, con tanto di didascalie), ma anche politico e, soprattutto, psicologico.
Probabilmente non a caso ha scelto Joaquin Phoenix, attore strepitoso, in grado di interpretare un protagonista assoluto della storia con l’estro e la follia di Joker, senza nulla togliere al personaggio, ma arricchendolo con un tocco originale e personale, in grado di raccontare nella maniera migliore la personalità di un piccolo uomo divenuto uno dei più grandi.
Napoleone è un giovane un po' disagiato, con la parlata un po' strana e per questo oggetto di scherno al Collegio militare di Brienne, in Francia, e che, nonostante tutto, diventa un soldato straordinario, instancabile combattente e vero e proprio mago della comunicazione: pensa in fretta, parla in fretta, mangia in fretta e ama il sesso, concedendosi spesso performance con le sue amanti, donne che considera come un gioco e che servono all’Impero per assicurarsi una discendenza. Per questo ripudierà Giuseppina, l’unica donna veramente amata e mai dimenticata, non in grado di dargli dei figli.
L’amore, prima fisico e poi epistolare, con Giuseppina è uno dei tratti salienti del film, un rapporto che non lo abbandonerà fino all’ultimo istante di vita e durante l’esilio. Giuseppina non smetterà di amarlo, pur avendolo tradito, anche quando tra i due resterà solo una profonda amicizia, che forse amicizia non è, e lo aiuterà a gestire il consenso.
Il Napoleone di Ridley Scott è un film straordinario (e pazienza per “i francesi che si incazzano” come cantava Paolo Conte), un vero e proprio kolossal nel quale le battaglie, rappresentate con la maestria e la magnificenza di cui il regista è capace, si alternano a dialoghi memorabili, primi fra tutti quelli, anche epistolari, tra Napoleone e Giuseppina, ma anche quelli con i vari capi di Stato e vertici militari, che Napoleon-Joker conduce con una abilità dialettica che spesso è comica (si ride anche e spesso nel film), e, soprattutto nel finale, con i bambini, protagonisti dell’ultima scena che ci fa amare definitivamente un personaggio difficile e non proprio simpatico.
Partito dal nulla e diventato uno dei più grandi, il Napoleone di Scott e Phoenix resterà un condottiero e sovrano indimenticabile, anche, se non soprattutto, per merito di una donna, la Giuseppina della bravissima Vanessa Kirby, musa ispiratrice e anima gentile.
Molto probabilmente, se i francesi che hanno ingiustamente criticato il film riuscissero a non limitarsi alla rappresentazione evidente, ma avessero la pazienza di andare oltre e di leggere nell’anima di questo piccolo capolavoro, non si incazzerebbero più, ma lo amerebbero come merita.
