Olivier Marchal

poliziesco

Olivier Marchal 36,QUAI DES ORFRèVRES


2004 » RECENSIONE | poliziesco
Con Daniel Auteuil, Gérard Dépardieu, Valeria Golino

di Franco Fiorillo
Vi ricordate “Heat-La sfida”, il duello fra l’esplosivo detective Al Pacino e l’impulsivo criminale De Niro, due stili completamente diversi? Il modello della storia di questo film potrebbe essere lo stesso, solo che questa volta siamo a Parigi e non a Los Angeles e i due protagonisti sono entrambi commissari di polizia giudiziaria al 36, Quai Des Orfevres (da qui il titolo), interpretati da due grandi, quali sono Daniel Auteuil e Gérard Dépardieu. Auteil è Léo Vrinks, nel ruolo dell’eroe condannato ingiustamente, vero esempio di abnegazione, Depardieu è invece Denis Klein un poliziotto fallito il cui unico scopo della vita è il potere a tutti i costi. La vicenda si ispira ad accadimenti realmente avvenuti negli anni ottanta e che hanno coinvolto personaggi della storica sede della polizia parigina di Quai Des Orfevres. Léo Vrinks è a capo della Squadra anticrimine, Denis Klein invece di quella Investigativa e di Pronto Intervento, e a chi dei due riuscirà a sgominare una banda di rapinatori che imperversa in città, è stata promessa la direzione della Polizia Giudiziaria di Parigi. A questo punto tra i due poliziotti, un tempo amici, si scatena una guerra, sono in contrasto nella vita, sul lavoro e persino negli affetti: la compagna di Léo Vrinks (interpretata da Valeria Golino) era la donna di Denis Klein! Il regista Olivier Marchal, in questo film, sa bene di cosa sta parlando, perché per dodici anni è stato veramente poliziotto dell'antiterrorismo. Le sequenze spesso molto crude sono incalzanti nel ritmo e nel montaggio, molto realistiche le interpretazioni dei personaggi in seconda, quali i poliziotti, che non sono i comuni eroi di altri film, ma uomini che vivono le contraddizioni del loro mestiere quali la paura, la violenza e l’illegalità, come d’altronde impone la realtà di questo lavoro. La prima parte del film scorre “adrenalinica”, la seconda parte, grazie anche alla intensa interpretazione dell’ottimo Auteuil, conserva l’azione ma anche la trama drammatica. Merita una particolare menzione il buon Depardieu, ingrassato per l’occasione, che interpreta un personaggio devastato e afflitto da una solitudine e da un’infelicità, di cui è vittima, e che lo rendono crudele e vendicativo, ma non per questo noi smetteremo di volergli bene. Un poliziesco di buona qualità con un’interessante colonna sonora.