Noah Baumbach Frances Ha
2012 » RECENSIONE | Commedia | Drammatico
Con Greta Gerwing, Mickey Sumner, Grace Gummer, Adam Driver
15/09/2014 di Paolo Ronchetti
Frances è una ballerina, forse non bravissima tecnicamente, ma con un buffo talento e il desiderio di fare la coreografa. Frances ha 27 anni e sta cercando il suo posto nel mondo: un posto dove vivere, dove amare, dove definire il suo corpo ed i suoi movimenti strani; un posto dove lavorare e dove sviluppare ed esprimere la sua passione poetica e il suo amore per “le cose che sembrano errori”. Frances vive con Sophie come in una favola in un rapporto simbiotico che si spezza all’improvviso. Frances non vive più con Sophie e fa ancora più fatica a definirsi senza lei. Frances ha relazioni inconcludenti e non ha un ragazzo a cui voler bene. Frances ha un “quasi lavoro” come ballerina. Frances non ha ancora una carta di credito “vera” e se ne dispiace dicendo “scusa, non sono ancora una persona vera”. Frances è amorevolmente buffa e con una passione speciale e scoordinata. Frances è piena di piccoli lividi che non sa come si è procurata. Frances va a Parigi per il fine settimana ma si perde nel jet lag. Frances è infrequentabile. Frances cambia sette volte indirizzo e Baumbach (il regista) utilizza questi nuovi indirizzi come sette capitoli in cui è scandito il film. Baumbach è innamorato di Frances/Greta e la segue incollando la macchina da presa sulle sue goffezze che si trasformano piano piano in pura grazia grazie allo sguardo registico.
Un brutto anatroccolo newyorkese? Molto banalmente si potrebbe dire di sì, ma non solo. Frances Ha è anche un ritratto generazionale pieno di dialoghi che solo apparentemente sfiorano il nulla, ma sono il frutto di una leggerezza unica che lo rendono pieno di frasi straordinarie. Il cast è poi perfetto con l’amica Sara interpretata da Mickey Sumner e Adam Driver, fresco vincitore veneziano della Coppa Volpi per la Migliore Interpretazione Maschile per Hungry Hearts.
Insomma, da vedere e rivedere senza stancarsi questo delizioso e prezioso Frances Ha di Noah Baumbach costruito, a partire da una scrittura fresca e convincente, con e sopra la propria compagna e musa: una incantevole Frances/Greta Gerwig. E pensare che di Baumbach mi ero perso, sino ad ora, colpevolmente tutto! Nonostante sapessi delle sceneggiature scritte per e con il geniale Wes Anderson (il folgorante e folle Le Avventure Acquatiche Di Steve Zissou e la bizzarra animazione di Fantastic Mr Fox)!
Difficile trovare le coordinate di riferimento ma, oltre ad un certo gusto favolistico e bizzarro tipico di Anderson, non può che venire in mente il miglior Woody Allen (e un po’ mi dispiace citarlo così, come tutti hanno fatto!). Si, Allen e il suo Manhattan vengono in mente, oltre che per la comune fotografia in bianco e nero, per l’uso non banale che viene fatto di New York. Senza citarne i suoi luoghi iconografici, ma facendone diventare iconografici i luoghi attraverso la storia di Frances, dando valore affettivo a tutti i luoghi che appartengono alla storia della sua protagonista.
Insomma un gioiello da non perdere (per inciso con una bellissima colonna sonora) che passa attraverso la caparbietà e l’elogio delle cose che sembrano errori come, sovente, è la nostra vita.