Tira aria primaverile sul giovane cinema italiano! Una fresca e sana boccata di storie divertenti, attori giovani e spontanei e voglia di far sorridere cercando di allontanarsi dallo stereotipo della commedia all’italiana per costruire una strada alternativa e più internazionale ad una produzione cinematografica italiana poco temeraria. Così in attesa dell’uscita nelle sale di “Nessun messaggio in segreteria”, la nuova commedia di Genovese e Miniero (quelli di “Incantesimo Napoletano”), ci pensa Luca Lucini (“Tre metri sopra il cielo”) a proporci una commedia garbata, divertente, romantica e, pur nella sua semplicità, inedita per il mercato italiano: “L’uomo perfetto”. Quadrilatero amoroso tra gioco degli equivoci e dialoghi frizzanti, vi si raccontano le avventure sentimentali della giovane e brillante pubblicitaria Lucia (Francesca “Dopo Mezzanotte” Inaudi, la nostra Hilary Swank dall’identico broncio ed ambiguità) che per conquistare l’amore di Paolo (Giampaolo Dillo “con parole mie” Morelli, in felice crescita) - l’amico amato segretamente dall’adolescenza e che sta per sposare la sua migliore amica Maria (Gabriella “L’amore è eterno finchè dura” Pession, spontanea e divertente) - decide di ingaggiare un attore squattrinato, Antonio (Riccardo “Tre metri sopra il cielo” Scamarcio, con il giusto phisyque du role ed azzeccati tempi da commediante) per plasmarlo secondo i gusti dell’amica e fare di lui l’uomo dei sogni, perfettamente programmato a sedurre la rivale. In una Milano inedita e discreta coprotagonista di questa ronde amorosa, il regista Lucini (su sceneggiatura fluida e scorrevole di Marco Ponti e Lucia Moisio) costruisce una gentile riflessione sul mal d’amore di una generazione in sospesa crescita, divertendoci e tranquillizzandoci sulle sorti sentimentali di chi si ostina ancora a credere nell’uomo/donna perfetto/a ma che alla fine, però, si lascia sempre travolgere dalle sorprese ed irritualità di un sentimento sempre nuovo ed inedito come l’amore.