Frank Miller, Robert Rodriguez

Azione

Frank Miller, Robert Rodriguez Sin City – Una Donna Per Cui Uccidere


2014 » RECENSIONE | Azione | Drammatico
Con Eva Green, Jessica Alba, Joseph Gordon-Levitt, Juno Temple, Bruce Willis, Mickey Rourke, Rosario Dawson, Lady Gaga



24/10/2014 di Paolo Ronchetti

A Sin City quattro storie, e infiniti destini, si incrociano tra piccoli e grandi giochi di potere, sesso e politica: vendette e donne fatali, poveri e ricchi, vincenti e perdenti, sangue e violenza, disperazione e dolore. E su tutto il potere dei soldi.

  Sin city. Basta dire questo titolo e gli occhi (e la mente) balzano indietro a dieci anni fa. Non ricordo neanche più se per Cannes e Dintorni o se per Le Vie Del Cinema veneziane. Sin city fu una folgorazione! Fu quello scarto che rese la sperimentale performance capture dello Zemetickis di Polar Express semplicemente un gioco inutile. Tutti i corpi erano come disegnati, così come le macchine che sfrecciavano sull’asfalto nero e le gocce di sangue. Voce fuori campo, sesso e potere come nel migliore fumetto da due soldi comprato da ragazzo…solo con una forza e delle immagini che ti esplodono negli occhi. Solo con le voci che ti raccontano da “dentro” il male e il dolore. Se chiudo gli occhi ricordo perfettamente le immagini e i brividi che mi diedero quei personaggi così finti da essere veri nei loro corpi esagerati e nelle cicatrici così visibili dentro e fuori il loro corpo. Ma cosa rimane di tutto ciò dieci anni dopo in questo Sin City – Una Donna Per Cui Uccidere della coppia Rodriguez-Miller? Molto e non abbastanza? Oppure troppo ma il necessario? 

  Non so rispondere con sicurezza. Forse l’eccesso e il suo potere ammorbante! 

  Sicuramente in questo Sin City il Male, e il suo Demone così spaventosamente visibile, fa meno paura anche se è sempre implacabilmente presente. C’è in compenso il Peccato mostrato nella sua maniera più torbida, rapace e sensuale. Al posto del Male mi sembra di vedere esplodere, incontrollato ma non abbastanza malato, il feticismo più sfrenato dei corpi (e degli incredibili corpetti delle attrici!). 

  Ma se l’occhio e la mente si soffermano sul corpo affascinante del male, mostrandone la seduzione in maniera così potente, perché ho la sensazione che tutto rimanga così in superfice?

  Se chiudo gli occhi di questa Sin City ricordo il peccato dei corpi; se chiudo gli occhi e penso a quella Sin City percepisco la presenza del male. 

  È forse questa la differenza tra un capolavoro (il primo Sin City) e un bel film (questo Sin City)!

 Comunque da vedere.