Daniel Auteuil

Drammatico

Daniel Auteuil La misura del dubbio


2024 » RECENSIONE | Drammatico | Poliziesco
Con Daniel Auteuil, Grégory Gadebois, Sidse Babett Knudsen, Alice Belaïdi, Suliane Brahim



02/10/2024 di Roberto Codini
La giustizia appesa a un filo

La misura del dubbio, che Daniel Auteuil dirige e interpreta in prima persona, è un film sulla colpa e sull’innocenza, sulla giustizia e sull’etica, sul delitto e sul castigo.

Siamo nel Sud della Francia, nella Camargue. Jean Monier è un avvocato che, dopo aver fatto assolvere un assassino, ha deciso di non accettare più casi di giustizia penale, ma una sera sua moglie, anche lei avvocato, gli chiede di accettare la difesa di ufficio di Nicolas Milik, accusato di aver ucciso la moglie. Convinto della sua innocenza, Moiner farà di tutto per farlo assolvere in Corte di Assise. Il film, molto ben diretto e come sempre magistralmente interpretato, è un legal drama che richiama alla mente il maestro del brivido Hitchcock (viene in mente Il caso Paradine) e che è ispirato a una storia vera.

Milik, che è accusato dell’omicidio insieme all’amico Roger Marton, che lo avrebbe ispirato e aiutato nella realizzazione del crimine, è un uomo dall’aria mite e apparentemente vittima della moglie, depressa e alcolizzata e alla quale non sa opporre resistenza, nonostante sia anche padre. Monier crede fermamente alla sua innocenza e, nonostante la decisa accusa del Pubblico Ministero, insiste nella sua difesa, convinto che del delitto non ci siano prove, e che quelle addotte dai testimoni non siano sufficienti.

Sotto l’unghia della vittima è stato ritrovato un filo (“le fil”, appunto) e la giustizia è appunto appesa a un filo, così come il dilemma etico: un avvocato deve difendere un omicida? Deve farlo solo quando sia convinto della sua innocenza o deve farlo comunque? Da che parte stare? E come deve comportarsi un avvocato di fronte a un' ammissione di colpevolezza?
Il finale del film (e soprattutto i futuri sviluppi, che saranno descritti e che non possiamo ovviamente anticipare) faranno emergere la verità, ponendo l’avvocato Monier/Auteuil davanti a un altro dilemma esistenziale.

Il tema della colpa e della colpevolezza, già così straordinariamente descritto nella bellissima serie tv Inside man con Stanley Tucci (anch’egli accusato dell’omicidio della moglie) è centrale in questo film, che si rivolge non solo agli avvocati e a chi ha scelto di assumere la difesa di persone accusate di crimini orribili, ma a tutti quelli che si trovano sottoposti a dilemmi che li costringono a una scelta. 
Daniel Auteuil riesce, con una sapiente regia, con un'efficace sceneggiatura e con una memorabile interpretazione, a dipanare il filo della matassa, ma forse questo non sarà sufficiente per la sua coscienza. La giustizia è appesa a un filo. E la presunzione magari non ammette prova contraria, ma è comunque obbligatoria.