Camilla Ferrari E Alberto Gambato

Documentario

Camilla Ferrari E Alberto Gambato Diventare Matteotti


2025 » RECENSIONE | Documentario | Storico
Con Matteo Alí (Matteotti adulto), Elisabetta Mazzullo (Velia Matteotti), Teo Zaia (Matteotti bambino), Beatrice Schiros



18/03/2025 di Laura Bianchi
Urgente e prezioso. Questi sono i primi aggettivi che vengono in mente, alla fine del documentario Diventare Matteotti , di Laura Fasolin, codiretto da Camilla Ferrari - autrice anche delle musiche - e Alberto Gambato, che ci introduce, con immagini vivide, in un iconico bianco e nero, nella giovinezza di Giacomo Matteotti in Polesine, nel quadro di un progetto parte del Progetto “Giacomo Matteotti, la vita e il sogno” promosso e organizzato dalla Provincia di Rovigo. Vediamo così, condotti dalla voce narrante di Beatrice Schiros, le strade, le piazze, la natura e i visi, umili, segnati dalla fatica, che hanno incrociato lo sguardo, inquieto e animato da "un gran desiderio di bene", del ragazzino Giacomo.

La sceneggiatura di Laura Fasolin è costruita in funzione di fare emergere la personalità del futuro politico, senza infingimenti, né rappresentazioni agiografiche, grazie alla digitalizzazione di documenti pubblici e privati, fotografie, lettere, articoli di giornale e contributi sonori d’epoca, e al dialogo visivo con voci e riprese contemporanee a Fratta Polesine, Rovigo, Villamarzana, Ceregnano, Gavello, Castelguglielmo, Badia Polesine. Scopriamo così i primi passi ideologici di Matteotti, guidati non tanto dai genitori, quanto dai fratelli, Matteo, che purtroppo morì giovane, e Silvio, oltre che dal professor Alessandro Stoppato.

La fisionomia del politico è precisata ulteriormente dall'intervento di attori, che prestano il loro volto e la loro fisicità alle varie fasi della sua vita: Matteo Alí da adulto, Teo Zaia da bambino, oltre a Elisabetta Mazzullo che interpreta Velia Matteotti, protagonista di una storia d'amore intensa e indimenticabile, che scopriamo attraverso il loro carteggio, delicata testimonianza di un incontro ricco di profondità, vivacità e ironia. La sequenza della lettura delle lettere, con il passaggio dal "lei" al "tu", al matrimonio, alle preoccupazioni per i figli, è un'intuizione felice ed emozionante, che ci porta nel cuore di un'unione forte oltre la morte, mentre l'inserimento dei primi passi politici di Matteotti fornisce un ulteriore controcanto, che illumina le sue scelte esistenziali.

Intanto, si formano le premesse storiche per l'avvento del fascismo, dal primo dopoguerra alla propaganda che strumentalizza la lotta agli scioperi e il bisogno di ritorno all'ordine veicolando la violenza squadrista e poi governativa, mentre Matteotti difende il Polesine come una "regione di tradizioni essenzialmente pacifiche", a dispetto della propaganda. Si ferma qui il profilo di una delle più importanti figure dell'antifascismo italiano, ed è importante ricordarlo così, a 101 anni dal suo infame assassinio.