Animated Dreams Film Festival 16th International Animation Film Festival in Tallin Estonia
» RECENSIONE |
26/11/2014 di Paolo Ronchetti
Un diario è forse la forma migliore per raccontare questi giorni passati a Tallinn, in Estonia, per le splendide visioni dell’Animated Dreams Film Festival che si è svolto da 19 al 23 in una città la cui bellezza e accoglienza è risultata sempre straordinaria.
Venerdì 21 Novembre Kino Artis 2 dalle 17 alle 20.30
COMPETITION PROGRAMME – INTERNATIONAL COMPETITION III
Come previsto Tallinn si sveglia imbiancata da una deliziosa nevicata che rende la città ancora più bella e affascinante di quanto già non lo fosse. La temperatura si è alzata da -4 a circa 0 gradi e camminare sotto questa neve secca che si infila in ogni spazio è bellissimo. Come sono bellissime le architetture e la piazza con gli operai che stanno finendo di allestire uno dei mercatini natalizi più antichi d’Europa e che aprirà esattamente questa sera. Questo pomeriggio abbiamo visitato, assieme a un’altra quindicina di ospiti, per la maggior parte registi e animatori, i più importanti studi di Puppet Animation e Stop Motion estoni, tra i più famosi e titolati nel mondo. Prossimamente, di tutto ciò, ne daremo conto in questo diario.Tornati, un po’ a malincuore, negli spazi del Kino Artis 2 oggi ci aspettano, dalle 17 alle 20,30 gli ultimi due programmi del concorso quindi il trasferimento al cinema Soprus per il programma sull’animazione astratta e il live dei Mothwaps. Insieme a noi, in giro per gli studi di animazione, c’è anche parte della giuria quindi le proiezioni partono con cinque minuti di ritardo. Giusto il tempo di sederci e si fa buio in sala.
The Third Eye (France 2014,16’ - DIR: Jerome Perrillat-Collomb - PROD: Les Trois Ours)
Il terzo occhio è quello della conoscenza e del mistero o quello dell’incubo psicotico? Forse per Theo, il protagonista di questo corto pieno di inquietante e oscuro mistero, le due cose si confondono e l’accumulare segretamente oggetti in una casa disabitata serve a tenere placate non solo le ansie.
I gesti sono rituali consigliati dalla voce dell’enigmatico Abra: seguire i suoi consigli vuol dire allontanare la sfortuna dalla propria vita o avvicinarsi alla follia? Mi spiace veramente molto non poter rivedere questo corto, se non in forma di trailer, perché lo sguardo sulla follia è inaspettato, misterioso e preciso. Inquietante e doloroso. http://vimeo.com/73842908
Recycled (China 2012, 5’32’’ - DIR: Lei Lei, Thomas Sauvin)
È una stop motion particolare questa produzione cino/francese Recycled. Un montaggio di foto (in pellicola) che va dal 1985 al 2005. Materiale di scarto trovato in depositi di riciclaggio illegali a Pechino. Mezzo milione di negativi di cui in due anni ne verranno scannerizzate circa 250.000! Alla fine sono oltre 3000 le fotografie selezionate per mostrarci i cambiamenti culturali di una nazione nell’uso del tempo libero. Sono i 20 anni in cui la Cina si apre economicamente e la gente, dopo la Rivoluzione Culturale, incomincia a viaggiare, consumare, divertirsi. Nel link qui sotto lo splendido Beijing Silvermine il corto che documenta la nascita e l’evoluzione di Recycled. Assolutamente incredibile! http://vimeo.com/40689438
The Obvious Child - UK 2013, 12’ - DIR: Stephen Irwin - PROD: Stephen Irwin
La separazione dei genitori e un coniglio che sa tutto. Un film apocalittico, disperato e lisergico. Sfuocato all’occhio ma mai nelle intenzioni. Ammetto come questo corto sia stato uno di quelli di cui meno ho capito qualcosa razionalmente, ma la sua psichedelia e follia mi fanno desiderare di rivederlo e questo trailer ha, condensate in pochi secondi, tutte le ossessioni che avevo trovato nel corto. Assolutamente geniale! (Ma un coniglio e delle teste mozzate non vi ricordano nulla?)
http://vimeo.com/81491128
The Sense of Touch - France, Switzerland 2014, 14’ - DIR: Jean-Charles Mbotti Malolo - PROD: Folimage Studio
Di questo film, bellissimo per poesia-disegno-storia-coreografia, ho già parlato in altri punti di questo diario. Confermo come sia assolutamente tra i miei preferiti e ripropongo le mie riflessioni direttamente dalla serata Desire And Sexuality di ieri.
Capolavoro della serata, e tra i più bei corti di tutto il festival, arriva, inaspettato come un innamoramento improvviso, questo The Sense Of Touch/Le Sense Du Toucher di Jean-Charles Mbotti Malolo. Chloe e Louis sono sordi e muti. Sono segretamente innamorati ma non lo ammettono. I loro gesti sostituiscono le parole e i gesti diventano danza e ogni parola coreografia. Una sera, Louis, che ha anche tratti fortemente rigidi e ossessivi, decide di invitare Chloe a cena ma, quando arriva, si rende conto che lei ha portato con se due gattini perduti. Louis sceglie di ignorare la propria allergia ai gatti ma sarà difficile e la cena rivelerà il suo lato più oscuro…
Questo è solo l’incipit. Il resto della storia, e la poesia con cui è raccontato, spero un giorno possiate gustarla da qualche parte. Di mio, questo Natale, mi regalerò probabilmente il Dvd, reperibile sul sito del cortometraggio che metto in calce, e in cui potete vedere anche un piccolo estratto del corto (oltre a una quantità unica di bonus sul film). Ciò vi darà la possibilità di ascoltare, tra le altre cose, la splendida colonna sonora di Camille una delle più brave cantanti Francesi degli ultimi anni (già voce per i transalpini Nouvelle Vague nel loro splendido primo disco e autrice di una carriera solistica tra avanguardia e pop assolutamente unica).
Ma cosa rende questo film un “colpo al cuore”? L’inizio spiazzante dello spettacolo teatrale nella lingua dei segni; gli sguardi; i contatti mancati e quelli agiti; la rabbia e l’amore; la precisa descrizione dei comportamenti ossessivi e degli imbarazzi a tavola; il richiamarsi con le vibrazioni trasmesse attraverso un tavolo…tutto questo, sicuro, ma molto altro ancora.
Ma il particolare che mi ha colpito, e commosso, di più sono le coreografie con cui il regista decide di far parlare, in alcuni momenti, i due ragazzi. Sono passi e movimenti che ricordano l’universo poetico di Pina Bausch (1940-2009) e del suo tanztheater/teatro danza, una delle più alte vette artistiche della seconda metà del ‘900. Tra poche cose spiacevoli delle giornate a Tallinn c’è stato lo scoprire che nessuno degli addetti ai lavori con cui abbiamo parlato conoscesse l’opera della Bausch (neanche attraverso lo splendido omaggio di Wenders in Pina di pochi anni fa - 2011). Ciò che invece non mi ha per niente sorpreso è stato scoprire che il regista, purtroppo non presente a Tallinn, avesse un passato di danzatore! Straordinario e poetico!
http://www.folimage.fr/en/distribution/le-sens-du-toucher-123.htm
https://www.youtube.com/watch?v=gSYGwkJHRIY
Black tape - Denmark 2014, 3’ - DIR: Michelle Kranot, Uri Kranot - PROD: The Animation Workshop
Ancora coreografie in questo Black Tape che esplora il tema della dominazione in una danza che diventa splendida riflessione sui vincoli e le relazioni nel rapporto tra vittime e carnefici. Un rapporto crudele in un sistema chiuso e perfetto assolutamente indivisibile. Il film parla del conflitto israelo palestinese ma ogni conflitto, anche personale, ha qualcosa che possiamo ritrovare in questo Black Tape che inizia paradossale e quasi giocoso per terminare in una escalation carica di sorda violenza, rabbia e dolore.
Eccovi solo il trailer purtroppo: http://vimeo.com/113213609
Voti/The Key - UK 2014, 7’ - DIR: Shaun Clark, Kim Noce - PROD: Mewlab
Una chiave misteriosa, una società chiusa; mistero e nebbia; un ragazzo alle prese con una cosa più grande di se! Premiato e visto in tutto il mondo anche questo The Key merita la nostra visione anche in virtù di un disegno splendido e di una atmosfera goticheggiante e misteriosa che parla delle paure nascoste della nostra società.
Il trailer rende benissimo l’atmosfera: http://vimeo.com/80891792
Storm Hits Jacket - France 2014, 10’ - DIR: Paul Cabon - PROD: Vivement Lundi
Una tempesta raggiunge le coste e, mentre la natura impazzisce, due giovani scienziati cercano di non perdersi nel caos. Spionaggio, tensioni romantiche e eventi misteriosi si scontrano con entusiasmo e casualità! Assolutamente, e splendidamente, surreale questa spy story inconcludente e assurda. Viene in mente a tratti il Bozzetto di Vip – Mio Fratello Superuomo e, anche se non tocchiamo quei vertici, il corto è una gioia per occhi e cervello!
Il trailer, fortunatamente, restituisce la splendida follia del corto! http://vimeo.com/89013451
Tick-Tack - Estonia 2014, 9’ DIR: Ülo Pikkov - PROD: Nukufilm
Tick-Tack, già visto nella presentazione della serata inaugurale, parla del tempo con una bellissima stop motion che gli varrà una meritata Menzione Speciale Della Giuria. Prodotto e girato ai Nukufilm Studios dove eravamo sino ad un paio di ore fa in visita, Tick Tack è un meccanismo perfetto e una riflessione sull’invecchiamento dell’uomo e sul suo superamento da parte della sua invenzione più ambita “il progresso”. Il progresso, la “nostra invenzione”, ci seguirà o ci supererà con violenza espellendoci? Quale sarà il futuro per un’umanità marginalizzata dall’automazione da lui stesso creata?
Purtroppo il trailer non rende minimamamente storia e animazione. vimeo.com/111535914
Migration - Canada 2014, 6’ - DIR: Fluorescent Hill - PROD: Fluorescent Hill
Spiace presentare solo il trailer di questo intenso Migration! Girato come un filmino amatoriale anni ’60 il corto esplora la migrazione di un popolo di fantastiche creature. La poesia e il dramma della migrazione; il ricordo di fughe disperate sino al nulla e la speranza per un nuovo futuro! Intenso e commuovente come la vita stessa.
http://vimeo.com/103366243
Hippos - Poland 2014, 12’ DIR: Piotr Dumala - PROD: FUMI Studio
Corto tra i più crudi del festival questo Hippos: una storia che inizia come una dolce danza acquatica tra madri e bambini e finisce con la violenza inaudita di maschi predatori, prede esclusivamente di un desiderio animale, feroce e terrificante. Il trailer confonde molto le cose…fortunatamente la visione integrale non lascia dubbi sulle responsabilità del maschio portatore della matrice violenta nel rapporto tra i sessi. Dal punto di vista tecnico/grafico il lavoro è straordinario nel suo disegno classico e viaggia sul falso binario di una coreografia danzata su uno splendido brano minimalista eseguito dal Balanesku Quartet.
https://www.youtube.com/watch?v=TYmXqWrg6CE
COMPETITION PROGRAMME – INTERNATIONAL COMPETITION IV
Il tempo di un caffè …
Acteon - France 2013, 6’ IR: Elodie Bouedec, Florence Miailhe, Mathilde Philippon-Aginski
PROD: Les Films de l’Arlequin
La storia di Diana e Atteone come è raccontata nella mitologia: Diana, la dea romana della caccia, è sorpresa da Atteone mentre si bagna nuda nel fiume con le sue compagne. Per punirlo, Diana lo trasforma in un cervo. Atteone sarà allora divorato dai suoi stessi cani con cui era andato a caccia. L’espediente per rendere ancora interessante una storia su cui l’arte e al filosofia hanno lavorato per secoli è l’idea che alla narrazione, comunque già assolutamente efficace, vengano aggiunti dei bellissimi piani di lavoro visibili con pennelli e mani che suggeriscono come possa essere la mano dell’uomo a determinare la storia, anche quella legata alla mitologia.
Hunger - Croatia 2014, 6’ - DIR: Petra Zlonoga - PROD: Bonobostudio
Tutto ciò che è vivo è affamato. Il seme è affamato di luce, gli uccelli sono affamati di volo, l'uomo ha fame (anche di un contatto con l’altro). Il seme del desiderio cresce in ciò che ci nutre. Tra movimenti essenziali e un sound design mozzafiato Hunger ci porta a scoprire i desideri della natura.
I due veloci teaser del corto ci danno una fugace idea del lavoro fatto
http://vimeo.com/86895849
http://vimeo.com/87193766
To Thy Heart - Poland 2013, 10’ - DIR: Ewa Borysewicz - PROD: Animaso
Una palloncino fatto con una cicca, un’altalena, l’amore, la storia di un rapporto…Sarà stata la stanchezza, ma i dieci minuti di questo To Thy Heart, al di là del segno bizzarro e di vaghe allusioni sessuali, non mi ha lasciato altro. Il veloce trailer è però il meglio dell’opera! Cliccate fiduciosi.
http://www.daazo.com/film/f4231af0-8cf2-11e3-842c-0e7ee2424c3d
WONDER - Japan, France 2014, 8’ - DIR: Mirai Mizue - PROD: Calf (JP), CaRTe bLaNChe (FR)
Pura Meraviglia è questo Wonder: 365 secondi per 365 giorni di lavoro e 8760 sequenze di immagini disegnate a mano da Mirai Mizue partendo sempre dall’immagine appena finita. Un esperimento e una sfida vinta alla digitalizzazione. Il potere dell’immagine non raffigurativa. Ma il non raffigurare esplicitamente una storia non vuole dire perdere la narrazione. Anzi. Qui c’è una narrazione, questa volta si non analogica, che meraviglia gli occhi e la mente in un viaggio che sarebbe riduttivo definire semplicemente psichedelico. Un viaggio che è fantasia pura del segno. La colonna sonora è dei Pascales splendida band giapponese nata da musicisti riuniti dalla comune passione per il suono del francese Pascale Comelade e il suo uso di strumenti giocattolo o anticonvenzionali.
I tre link qui sotto sono rispettivamente un Meraviglioso trailer; un’intervista al regista in cui spiega il metodo di lavoro; un surreale video dei Pascales girato, live, in un parco di Tokio.
http://vimeo.com/62582236
https://www.kickstarter.com/projects/407135437/wonder-365-days-animation-project
http://en.blogotheque.net/2011/06/21/les-pascals-2/
Man Meets Woman - Russia 2014, 16’ - DIR: Dmitry Geller - PROD: School-Studio
Purtroppo non trovo nessuna immagine per questo Man Meets Woman. Peccato! Un uomo incontra una donna, e più imparano a conoscersi più sembrano crescere le barriere tra loro... chagalliano è il primo pensiero che viene in mente: per la capacità di unire il fantastico al reale; per la capacità di volare degli amanti e gli sfondi che improvvisamente prefigurano l’orrore. Immagine: un piccolo angelo scolpito da bambino su un albero che diventa la protesi di legno per la gamba della donna amata da adulto…ma può non bastare! Il film, dopo un inizio dolce e sognante, vira e parla subito d’altro: l’amore è incontrarsi senza mai possedersi? O l’amore è una storia di ossessioni e possessioni?
E allora: quali sono le facce dell’amore se la possessione prende il suo doloroso potere? E cosa ci rimane in mano se perdiamo la possibilità di amare?
Monkey Love Experiments - UK 2014, 9’ - DIR: Ainslie Henderson, Will Anderson - PROD: Digicult & Hopscotch Flms
Mi ha commosso molto questa elaborata stop motion in B/N molto anni ’60. La storia di una scimmia da laboratorio che si innamora di una scimmia pupazzo e sogna, per amore, di partire con lei per la Luna su di un razzo. Un amore infantile e totale, che non pensa alle conseguenze, che fa sospirare e piangere nella sua innocente e infantile totalitarietà.
Il trailer: http://vimeo.com/94534159
L’intervista https://www.youtube.com/watch?v=HaSSturUgnI
Soot - Portugal 2014, 14’ - DIR: David Doutel, Vasco Sá - PROD: Bando à Parte
È come fuliggine che poggia sulle pareti della nostra testa… Il dolore di un ricordo infantile in uno dei corti più pieni di poesia, nel disegno come nella storia, di tutto il programma. Un rimorso che perseguita. La gioia che scompare per sempre. La perdita, la fuga, l’infinito e (in fine) il ritorno. Pittorico e commuovente.
Il trailer http://vimeo.com/101283474
Rainy Days - Latvia, Canada 2014, 8’ - DIR: Vladimir Leschiov - PROD: LUNOHOD, National Film Board of Canada
Anche in questo bel corto lettone la malinconia e la memoria hanno un ruolo importante. L’arrivo di un anziano giapponese in un’isola fa mescolare ricordi e realtà, tempi e avvenimenti. Con un tratto essenziale e incisivo Vladimir Leschiov accompagna, in modo prezioso, le storie e ricordi di una vita…
https://www.nfb.ca/film/rainy_days/trailer/rainy_days_trailer
Phantom Limb - Australia 2013, 4’ - DIR: Alex Grigg - PROD: Late Night Work Club
Dopo un incidente di moto che la lascia senza un braccio, una giovane donna sembra stia abbastanza bene, ma il suo fidanzato non gestisce così bene il senso di colpa. È così che la sindrome dell'arto fantasma colpisce la persona il cui corpo è ancora intatto. E la sua mente comincia a fare scherzi crudeli. Anche qui la sofferenza di una perdita assume una fisicità che si fa dolore tangibile. Il corto, visibile integralmente a questo link: http://vimeo.com/95255285 , ha solo un piccolissimo problema: il protagonista maschile mi era sembrato, inizialmente, la madre della protagonista femminile! Ma ho chiesto in giro sono stato l’unico ad avere questo abbaglio.
The High Heel High - DIR: Christer Lindström as Chrzu - Finland 2013, 8’
Purtroppo solo un velocissimo trailer per il divertente e feticista The High Hell High un ironico “documentario” animato su una ragazza finlandese e la sua passione per i più incredibili tacchi alti! Un finale di programma che ha scatenato gioia, urla e applausi convinti (oltre che gemiti e risa ambosessi durante la visione). http://www.scanorama.lt/en/film/high-heel-high.
Giovedì 20 Kino Artis (2): h 22.30 Midnight
Programme: Desire And Sexuality
Il tempo di sgranchirsi le gambe e di nuovo in sala per il quarto programma della giornata (e alla fine saranno circa quaranta i corti visti tra le 17 e la mezzanotte di oggi!). L’amico Riccardo, che mi fa da guida e fotografo dall’alto della sua terza partecipazione al festival, mi aveva molto solleticato con questo programma tardo serale per adulti. Una serie di cortometraggi che, come dicono gli organizzatori, “tocca i temi umani eterni dell'amore, delle relazioni e della sessualità con emozione e auto- ironia; sperando di di/svelare e raggiungere, nel subconscio degli spettatori, pulsioni erotiche e passioni nascoste e cantare un inno al tipo di amore che ti fa sentire a dieci metri di altezza”. Impresa riuscita!Endemic’s Greed (Poland 2014, 11’ - DIR: Natalia Dziedzic)
Una spiaggia, un marinaio calvo e peloso, una giovane ragazza e due piccole creature - un’ape e un granchio – vedono aggrovigliate le proprie esistenze grazie al fato. È lui che comanda il desiderio? Con una animazione “giusta” e una narrazione sin troppo imprecisa questo corto di apertura programma sembra una promessa non mantenuta. Ma se non fosse “narrazione imprecisa” ma “casuale” cioè rivolta al “fato” come dio della possibilità di desiderare? Il trailer, per una volta, migliora il tutto e mostra una splendida e voluttuosa promessa di desiderio. http://vimeo.com/100508598
No Man’s Bush (Belgium 2014, 2’- DIR: Jelle van Meerendonk)
Due soli minuti per un film assolutamente divertente sulla ricerca, da parte di un ragazzo, di un “cespuglio” perfetto per una avventura erotica! Il trailer non aiuta purtroppo a capire… http://vimeo.com/101864131
Condom (Australia 2013, 3’ - DIR: Igor Coric, Sheldon Lieberman - PROD: Bigfish)
Marito e moglie a letto. Prima di addormentarsi il padre racconta come ha spiegato al proprio figlio di 6 anni, che cos’è, e a cosa serve, quel palloncino di gomma che ha trovato in giro…con tutti gli equivoci e gli imbarazzi del caso. Tre minuti per un racconto completo, ironico e sincero con un tratto semplice e efficace.
Pass Beau/Not Nice (France 2013, 2’ - DIR: Marie Paccou)
Animazione per video musicale questo Pass Beau/Not Nice che diventa il racconto del desiderio attraverso un lavoro di colorazione di alcune delle scene fondamentali del Nosferatu di Murnau. Una operazione forse inutile se non fosse per l’amore che traspare per le splendide immagini. Incantevole la canzone, una bossanova tinta di elettronica cantata da M-Joe e Flop, che ne costituisce la colonna sonora. Una dichiarazione d’amore per il cinema, per Nosferatu o per chi “non è bello”? http://vimeo.com/57944322
I Am As I Am/Je Suis Comme Je Suis (France 2014, 3’ - DIR: Marion Auvin)
A partire dalla splendida poesia di Jacques Prévert - Sono Quella Che Sono, un omaggio alla donna che diventa un omaggio alle donne (e mentre stavo per scrivere “nostre” mi sono accorto, proprio a metà parola, di quanto la loro bellezza non ci appartenga se non per quella piccola magica parte che ci è dato la grazia di conoscere). Vi lascio il testo e il link del film per la visione completa.
Sono quella che sono
Sono fatta così
Se ho voglia di ridere
Rido come una matta
Amo colui che m'ama
Non è colpa mia
Se non è sempre lo stesso
Per cui faccio follie
Sono quella che sono
Sono fatta così
Che volete ancora
Che volete da me
Son fatta per piacere
Non c'è niente da fare
Troppo alti i miei tacchi
Troppo arcuate le reni
Troppo sodi i miei seni
Troppo truccati gli occhi
E poi
Che ve ne importa a voi
Sono fatta così
Chi mi vuole son qui
Che cosa ve ne importa
Del mio proprio passato
Certo qualcuno ho amato
E qualcuno ha amato me
Come i giovani che s'amano
Sanno semplicemente amare
Amare amare...
Che vale interrogarmi
Sono qui per piacervi
E niente può cambiarmi
http://education.francetv.fr/videos/je-suis-comme-je-suis-v113782
Hair/Poils (Belgium 2013, 8’ - DIR: Delphine Hermans)
Divertente il giusto questo corto belga sul feticismo dei peli e sulle sue inattese e possibili risorse (e dolori). Tra chi i peli li ama, chi li ha, chi non li ha più, chi li odia, chi li tira, chi li colleziona, chi li adora, chi li ruba come ultima possibilità, chi non trova più la sua collezione, chi li ha nei posti sbagliati (e che poi, magari, diventano quelli giusti)…Hair.
(E verrebbe da citare la più sensuale canzone che conosco: la Jamin-a di De Andre quando dice: “duve gh'è pei gh'è amù”)
Trailer http://vimeo.com/74636872
The Sense of Touch France, Switzerland 2014, 14’ - DIR: Jean-Charles Mbotti Malolo - PROD: Folimage Studio
Capolavoro della serata, e tra i più bei corti di tutto il festival, arriva, inaspettato come un innamoramento improvviso, questo The Sense Of Touch/Le Sense Du Toucher di Jean-Charles Mbotti Malolo. Chloe e Louis sono sordi e muti. Sono segretamente innamorati ma non lo ammettono. I loro gesti sostituiscono le parole e i gesti diventano danza e ogni parola coreografia. Una sera, Louis, che ha anche tratti fortemente rigidi e ossessivi, decide di invitare Chloe a cena ma, quando arriva, si rende conto che lei ha portato due gattini perduti. Louis sceglie di ignorare la propria allergia ai gatti ma sarà difficile e la cena rivelerà il suo lato più oscuro…
Questo è solo l’incipit. Il resto della storia, e la poesia con cui è raccontato, spero un giorno possiate gustarla da qualche parte. Di mio, questo Natale, mi regalerò probabilmente il Dvd, reperibile sul sito del cortometraggio che metto in calce, e in cui potete vedere anche un piccolo estratto del corto (oltre a una quantità unica di bonus sul film). Ciò vi darà la possibilità di ascoltare, tra le altre cose, la splendida colonna sonora di Camille una delle più brave cantanti Francesi degli ultimi anni (già voce per i transalpini Nouvelle Vague nel loro splendido primo disco e autrice di una carriera solistica tra avanguardia e pop assolutamente unica).
Ma cosa rende questo film un “colpo al cuore”? l’inizio spiazzante dello spettacolo teatrale nella lingua dei segni; gli sguardi; i contatti mancati e quelli agiti; la rabbia e l’amore; la precisa descrizione dei comportamenti ossessivi e degli imbarazzi a tavola; il richiamarsi con le vibrazioni trasmesse attraverso un tavolo…tutto questo, sicuro, ma molto altro ancora.
Ma il particolare che mi ha colpito, e commosso, di più sono le coreografie con cui il regista decide di far parlare, in alcuni momenti, i due ragazzi. Sono passi e movimenti che ricordano l’universo poetico di Pina Bausch (1940-2009) e del suo tanztheater/teatro danza, una delle più alte vette artistiche della seconda metà del ‘900. Tra poche cose spiacevoli delle giornate a Tallinn c’è stato lo scoprire che nessuno degli addetti ai lavori con cui abbiamo parlato conoscesse l’opera della Bausch (neanche attraverso lo splendido omaggio di Wenders in Pina di pochi anni fa - 2011). Ciò che invece non mi ha per niente sorpreso è stato scoprire che il regista, purtroppo non presente a Tallinn, avesse un passato di danzatore!
Straordinario e poetico!
http://www.folimage.fr/en/distribution/le-sens-du-toucher-123.htm
https://www.youtube.com/watch?v=gSYGwkJHRIY
Soif (Canada 2014, 9’ - DIR: Michèle Cournoyer - PROD: Michèle Cournoyer)
Potente e tragico è Soifdella canadese Michèle Cournoyer (già autrice del pluripremiato Il Cappello con a tema la violenza contro le donne). Una tragedia in cinque atti di forte impatto che parla del desiderio di soffocare una sete inestinguibile sino a quando l’alcol non diventa parte dell’essere della protagonista. E allora il piacere è/e la sua angoscia; la gioia/il delirio; il desiderio alcolico una bruciante passione e il bere un abbraccio mortale. Con il solo inchiostro nero su carta Soif restituisce tutta l’angoscia e il piacere, morboso e perverso, dell’ingurgitare/bere (anche l’altro, anche se stessa); della metamorfosi e degli interrogativi sull’esistenza.
Nel Trailer solo le prime immagini del corto ma “bastano”. https://www.nfb.ca/film/soif_en
Simple/Einfach (Germany 2013, 2’ - DIR: Markus Wende - PROD: Markus Wende)
http://vimeo.com/73306588
“Voglio solo sesso!” dice Tanja a Benjamin. E per meno di due minuti tutti i possibili desideri della sessualità umana si scontrano e incontrano. Tutti desiderano ma è difficile trovarsi. Un film semplice e folgorante sul desiderio e la sua difficile realizzazione. Istruttivo!
Big Weather Part II (UK 2014, 2’ - DIR: Sophie Gate)
Un altro video musicale è questo Big Weather Part II che è il titolo del brano della band nordamericana 1.2.3.. Il video è veramente molto piacevole, il brano anche: il file è qui sotto e vi suggerisco di dedicare 2 minuti a qualcosa che magari non è geniale ma sicuramente è un bel vedere! E dire che tutto parte dalla morte del proprio cane!
http://vimeo.com/105585712
Dell’estone Pilots On The Way HomediOlga & Priit Pärn abbiamo già parlato, bene come meritava, nel primo programma di corti in concorso. Non ci rimane che parlare quindi dell’ultimo corto in programma questa sera.
Concorde – Sons – Floating There (France 2014, 3’ DIR: Alexis Beaumont, Rèmi Godin - Based on the art of Jonny Negron - PROD: Chez Eddy
http://vimeo.com/85708301
Il corto finale del programma è un’altra clip musicale. Il racconto doloroso, e forse un po’ adolescenziale, di una rivincita che fallisce. Un bel montaggio su due tempi, la prima adolescenza e la prima età adulta, per una storia d’amore che poteva andare diversamente. Il nome della band è Concorde e il piacevole brano si intitola Sons.
Le proiezioni di giovedì 20 sono finite, ma, per finire la giornata, ci vuole ancora una bella cena calda! Domani dovrebbe nevicare e ci aspetta un’altra giornata piena: una visita ai più prestigiosi studi di produzione di animazione di Tallinn, assieme a animatori e addetti ai lavori, e quindi i due programmi conclusivi del concorso. Si concluderà la serata con il programma dedicato all’animazione astratta e alla musica con il live degli inglesi Mothwasp. Vi aspetto.
Giovedì 20
Kino Artis 2: h 18.45 Competition Program1
Kino Artis 2: h 20.45 Competition Program 2
Neanche il tempo di un caffè e finalmente parte il primo programma del concorso principale. La sala è come sempre gremita con gli spettatori seduti sulle poltrone e gli addetti ai lavori seduti su cuscini per terra o sulle scale. In competizione una quarantina di corti che rappresentano il meglio dell’animazione mondiale da Hong Kong alla Croazia.
E migliore inizio non poteva esserci. Me and My Moulton (Canada, Norway 2014, 13’ - Dir: Torill Kove - Prod: Mikrofilm AS, Natinal Film Board OF Canada) è una storia famigliare narrata prima persona, con sguardo acuto, da una bambina di sette anni, la seconda di tre come evidenzia, per tutto il corto, il numero sulla maglietta. Figlia di una bizzarra coppia di architetti ed artisti la bambina confronta la propria vita con quella delle coetanee e ne scopre, pian piano, bellezze e dolori. Il tutto partendo dal desiderio, comune a quasi tutti i bambini, di essere uguali agli altri. In questo caso richiedendo una bicicletta. Delicatezza e sottile ironia fanno di questo Me and My Moulton un gioiellino di semplicità e freschezza che è bello ricordare. Trailer https://www.youtube.com/watch?v=q2yu10oAsFo
Beauty (Italy 2014, 10’- Dir: Rino Stefano Tagliafierro – Prod: Rino Stefano Tagliafierro) è l’unica animazione italiana presente in concorso. La vita (le vite) dalla nascita alla morte: l’amore e la sessualità, il dolore e la paura…il tutto visto attraverso gli occhi della storia dell’arte. Un omaggio che meraviglia per i primi minuti ma che poi implode per una eccessiva ripetitività dei movimenti impressi alle opere. Un peccato perché l’idea era ottima e le due volte che i visi chiudono gli occhi il cuore ha un tumulto. Di seguito il link del sito di Tagliafierro e della short version di Beauty. http://www.rinostefanotagliafierro.com/beauty_video.html
Marilyn Myller (UK 2014, 6’ - Dir: Mickey Please - Prod: Blink Industries / Hornet Films) è una stop motion tecnicamente straordinaria per una storia che, personalmente, trovo sviluppata in modo eccessivo. La riflessione sulla potenza della creazione artistica, sulla sua strumentalizzazione e illusione di potere, nonostante la bellezza delle immagini, non mi ha convinto. Devo però dire che la raffigurazione del “senso di infantile onnipotenza dell’artista viziato dalle troppe lusinghe al suo ego” lascia, nel tempo, molte tracce nella mente. Vi lascio il link dell’artista per la visione completa. http://vimeo.com/101548973
Su Pilots On The Way Home (Estonia 2014, 16’- Dir: Priit Pärn, Olga Pärn - Prod: Eesti Joonisfilm, National Film Board of Canada), vincitore del premio per il BEST SOUND DESIGN, è invece difficile avere dubbi. Ci si può fare magari domande su cosa vogliano dire alcune scene ma la meraviglia, la bellezza, la sensualità e la passione di questo corto sono assolutamente unici. Tre piloti inspiegabilmente si ritrovano bloccati nel bel mezzo del deserto. In preda a visioni devono confrontarsi con le sirene delle fantasie più strane che li assalgono all’imbrunire. Solo rimanendo insieme possono ricordare (i tre pezzi di donna che custodiscono nelle loro valige possono essere uniti, e ritornare ad avere forma e vita, solo se ognuno ne custodirà la propria parte e la condividerà con gli altri); solo potendo sognare a turno riusciranno a mantenere un legame tra ricordo e fantasia erotica sino al ritorno a casa (due saranno di guardia permettendo al terzo di sognare). Ma la quantità di informazioni lasciate volutamente in sospeso rende possibile infinite riflessioni su fedeltà, fantasia erotica, amicizia e sulle infinite possibilità che la mente da all’uomo per sopravvivere. Questa perciò è solo una mia personale possibile razionalizzazione! Da segnalare lo splendido lavoro sul suono che gli ha valso il meritato premio per il migliore sound design. Il trailer cambia la storia riuscendo a far diventare questo corto estone un’altra (comunque bellissima) cosa. https://www.youtube.com/watch?v=x8szRx-CJkA
Coda (Ireland 2014, 9’ - DIR: Alan Holly - PROD: and maps and plans) e Eager (USA 2014, 9’ - DIR: Allison Schulnik - PROD: Allison Schulnik) sono due film alquanto diversi. Le anime di ragazzi che hanno perso la vita per il troppo bere sono l’argomento di Coda che però si trasforma, dopo pochi frame, in un film moralista da pubblicità progresso (probabilmente anche al di là della volontà del regista). Eager è invece un lavoro visionario, provocatorio, eccessivo, lisergico e tribale. Probabilmente, ma non è detto, manca solo un pizzico di narrazione che possa tenere più unita la visione, ma le immagini hanno la potenza evocativa di un sabba psichedelico che spesso supplisce a tutto (se pensassi un paio di colonne sonore alternative le prime a venire in mente sarebbero il Mussorgskij di Una Notte Sul Monte Calvo o, se preferite qualcosa di più elettrico, i Goat del Live At Ballroom del 2013. https://www.youtube.com/watch?v=YbKasfNak4U
Stop Peeping (China 2014, 4’ - DIR: Wong Ping PROD: Mr. Wong Ping Animation Laboratory) pur essendo cinese sembra un corto giapponese nelle sue folli ossessioni parafiliche. Durante una calda estate un uomo spia quotidianamente la ragazza vicina di casa sino a quando, nei suoi momenti di assenza, irrompe di nascosto in casa e, strizzando i vestiti sudati della ragazza,.. con il sudore ne fa dei ghiaccioli da gustare con calma. Folle, divertente e perverso il coloratissimo corto di Wong Ping ha raccolto inaspettatamente “sane” risate e un lungo applauso finale. “Fresco e colorato!”. http://vimeo.com/100204463
Dopo così tanta divertita irriverenza l’olandese Between Times (USA, Netherlands 2014, 14’ - DIR: Max Porter, Ru Kuwahata - PROD: Netherlands Institute for Animation Film & Tiny Inventions) non è riuscito a cogliere tutta la mia attenzione anche se la storia di questo orologio a muro in una panetteria ha in se due degli argomenti cardine della nostra vita: quella del tempo come scansione della vita (e del lavoro); e quella del tempo come ossessione (perdere (il) tempo, essere fuori tempo sino a “rompersi” in quella (im)possibilità di recuperarlo proprio della malattia e della morte). Fortunatamente il trailer a fianco accentua, con piacere, l’alone di mistero. http://vimeo.com/88312252
PATCH (Germany, Switzerland 2014, 3’ - DIR: Gerd Gockell - PROD: Gerd Gockell Filmproduktion / anigraf) esplora in modo veramente interessante il campo della percezione tra astrazione e riconoscibilità. Un cortometraggio sperimentale animato, solo apparentemente, attraverso una pittura astratta ma che visto ad una giusta distanza si fa riconoscere come un sentito e riuscito omaggio alla storia del cinema.
Side (Poland 2014, 3’DIR: Weronika Kuc - PROD: Jan Matejko Academy of Fine Arts) parla delle relazioni tra le persone, tra due persone. Il filo rosso che lega i vestiti (i destini) di due persone si dispiega spogliandole attimo dopo attimo, creando nodi e grovigli che miracolosamente si dipanano mentre aumenta la distanza tra di loro. Un paradosso o/e una descrizione della nostra esperienza quotidiana? L’animazione della giovane artista di Cracovia è elegante ed enigmatica anche se forse un po’ troppo sospesa.
COMPETITION PROGRAMME – INTERNATIONAL COMPETITION II
Cyclope (France 2013, 12’- DIR: Marine Duchet - PROD: Octopus Collective) http://vimeo.com/83480879
Una porta aperta verso una diversa e più profonda percezione. Tra occhi che diventano oceani e sabbia, tra pesci rossi che segnano il cammino e fiere feroci, piacere e paura in un mondo infestato da pesci volanti, chimere sepolte e fantasie profonde, cadute e salvezze, bellezze assolute e orrori. E infine lo “spazio vuoto” e la persona amata. Sembra assurdo ma nonostante tutto questo e delle immagini splendide il film non decolla mai veramente ed è veramente un peccato.
Carrotrope (Portugal 2013, 8’ - DIR: Paulo D’Alva - PROD: Bando à Parte). È sicuramente uno dei corti più belli della rassegna questo Carrotrope del simpatico Paulo D’Alva che rilegge la storia del cinema facendola diventare una storia politica e personale allo stesso tempo! Omaggio al cinema come “invenzione senza futuro” tra Dziga Vertov e i Lumiere; con duelli western tra pistole e “uomini con la macchina da presa”; solitudine e lotta (di classe?); produttori/mercanti/burattinai/maiali che vincolano al loro profitto chi il cinema lo vuole fare e chi lo vuole vedere; cinema come perle ai porci, come il pop-corn ingurgitato nelle sale. Tratto incisivo, disegno personale e amore per il cinema. Vedendolo mi vengono in mente gli Area di Gioia E Rivoluzione e il loro “il mio mitra è un contrabbasso”. Qui a fianco il bel trailer che comunque non rende giustizia a questo bellissimo omaggio godardiano al cinema e alla vita. https://www.youtube.com/watch?v=MWQMa8qMDVA .
Kivi Pesa - Nest of stone (UK 2013, 7’ - DIR: Kim Noce - PROD: Mewlab)
http://vimeo.com/96793848
In un’epoca in cui la perdita di memoria (delle memorie) è così forte e inarrestabile un corto che riflette su come il cimitero - con le sue lapidi, i suoi monumenti, le sue iscrizioni – possa ritornare ad essere il luogo collettivo della memoria ipotizzando un’idea di cartografia della memoria che lo faccia divenire la porta di accesso su un'altra dimensione del tempo per un’intera comunità. Affascinante, anche nella sua ben giocata retoricità, Nest Of Stone riflette sul tempo e la memoria attraverso una raccolta di ricordi scolpiti nella pietra.
Impostor (France, Switzerland 2013, 6’ - DIR: Elie Chapuis - PROD: Helium Films) trailer http://vimeo.com/81513536
Surreale stop motion su un’alce che si sostituisce ad un uomo, in una famiglia, prendendone a forza la testa. Una specie di triller che rimanda in qualche modo al classico di fantascienza L’invasione Degli Ultracorpi nell’impossibilità di riconoscere la copia dall’originale (anche se in questo caso i due hanno anche invertito i connotati). Splendida ed amara la riflessione finale sull’illusione di essere ri/conosciuti (almeno) negli afffetti.
Haridus - The Education (Belgium 2014, 15’ - DIR: Klaartje Schrijvers - PROD: Lunanime)
Come ha sottolineato in fase di presentazione la sua autrice Klaartje Schrijvers, Haridus - The Education parla della follia dall’interno di una famiglia reale: la sua! E cerca di farlo con un taglio umoristico di volta in volta cinico, surreale e disperato. Protagonista di questo cortometraggio animato una ragazza adolescente che attraversa la dolorosa crisi esistenziale della sua famiglia: qualcuno potrà sfuggire alla spirale distruttiva? Sicuramente un corto spiazzante, anche nei tratti dell’animazione, ma forse, a tratti, un po’ troppo sopra le righe e fuori fuoco!
La Chair de ma Chere - Mimma (France 2014, 12’ - DIR: Calvin Antoine Blandin - PROD: Je Suis Bien Content) http://vimeo.com/105048906
Anche questo Mimma parla, ma con altra profondità, di una famiglia segnata dal suicidio di una madre dai tradimenti paterni e dalla fatica dolorosa della follia famigliare. Dopo “l’evento” alla bambina sembra non rimane altra possibilità che quella di rifugiarsi in un mondo fantastico e alternativo dove la madre possa essere in qualche modo presente, tra vortici improvvisi e ancor più stordenti mancanze. Storia toccante e per niente retorica con una animazione spiazzante.
Astigmatism (Spain 2013, 4’ – DIR: Nicolai Troshinsky – Prod: Nicolai Troshinsky) Premio al Miglior Contributo Tecnico per questo film prodotto magistralmente in Estonia. Un ragazzo, dopo aver perso gli occhiali, può vedere solo una cosa a fuoco alla volta. Il suo sguardo è attratto e spaventato dai suoni che lo circondano. Dovrà esplorare un mondo diventato improvvisamente minaccioso e confuso, fatto di luoghi e personaggi sconosciuti. Un capolavoro di tecnica di animazione, questo Astigmatism, in cui l’uso sapiente di sette piani di lavoro permette risultati splendidi dal punto di vista visivo. E il finale potrebbe dare inaspettate nuove possibilità. Da segnalare la splendida colonna sonora di Shogun Kunitoki tra musica popolare finnica, elettronica ed il miglior Terry Riley. Ecco il link del cortometraggio http://vimeo.com/59618486
Laznia - Baths (Poland 2013, 4’- DIR: Tomek Ducki - PROD: Studio Miniatur Filmowych)
Incantevole, e tra i migliori della intera rassegna, questa storia che parla dell’ossessione di una sfida. Un’ossessione che mantiene vivo il desiderio, la memoria e - in definitiva - la vita. Due anziane donne si incontrano in piscina per nuotare ma le proprie storie personali sono lì con loro e affiorano con forza sotto il pelo dell’acqua. Il trailer https://www.youtube.com/watch?v=4L4mrKYDZDI sospende una storia che, in soli 4 minuti, cambia più volte, in maniera magnifica, la sua possibilità di lettura.
Snow hut (Japan 2013, 5’ DIR: Yoriko Mizushiri)
Uno dei corti più affascinanti del festival, con un disegno essenziale ed unico per grazia e una bella colonna sonora, al servizio di una storia difficilmente leggibile e su cui, in molti, ci siamo interrogati senza risposta. Peccato, perché il fascino del segno e di alcune immagini è unico. Il trailer non aiuta a comprendere ma strega per la sua bellezza! http://www.daazo.com/film/26cbcf98-8df1-11e3-842c-0e7ee2424c3d
Ps: è chiaro che si parla di inverno, neve che si scioglie e arrivo della primavera…e la cosa può assolutamente bastarci per abbandonarci alla delicatezza del tratto.
Worst-Case Scenario (Estonia 2014, 14’ DIR: Kristjan Holm - PROD: Eesti Joonisfilm, KARABANA) GRAND PRIX (Presented by Nukufilm Studio)
Ma con il corto finale che la serata finisce in bellezza! Worst-Case Scenario è una comica/apocalittica visione di cosa possano voler dire, per una piccola comunità (come quella estone?), la nuova economia e i nuovi manager. La storia della speranza di una comunità verso l’economia di mercato diventa, nel giro di poco tempo, fallimento devastante tra imperizia di molti, squalismo d’attacco di pochi e credulità di troppi. Tra i momenti più belli la raffigurazione ingombrante del pensiero vuoto che si gonfia di nulla solo per mera contrapposizione e la trasformazione, in pochi frame, di una band di giovani rocker alternativi in militari conformi al potere. Un corto sulla rovina di una società come frutto inevitabile delle furbizie degli squali che reggono l’economia sfruttando manager incapaci. Il tutto con un’ironia graffiante e cinica che lascia ben poca speranza se non quella del possibile sberleffo. Meritato il Gran Premio Della Giuria! http://vimeo.com/79496475
Giovedì 20 Kino Artis (1): h 17 Retro: Slovakian Animation
Il cinema Artis (Kino Artis) è una doppia sala d’essai (Artis 1 e Artis 2) all’interno di un grande e prestigioso centro commerciale al limite del centro storico di Tallinn. Interessante notare come il contrasto tra mercato e cultura sia in qualche modo simile a quello che abbiamo osservato al cinema Soprus, la sala di cui abbiamo parlato ieri. Una strana coabitazione che non sembra disturbare l’attento e numeroso pubblico in maggioranza estone (anche se da oggi a sabato il pubblico internazionale, formato da registi e addetti ai lavori di altre nazioni, si fa più sensibile). Da notare come nel centro commerciale ci sia un’altra multisala (mi sembra di almeno 6 sale) con una programmazione più commerciale.Oggi pomeriggio si entra nel pieno del festival con la retrospettiva dedicata all’animazione slovacca. Una selezione di film che vanno dalla metà degli anni ’60 sino a poco dopo la caduta del regime socialista.
Forti sono, in questi corti, i richiami al folklore, come nelle splendida favola Little Mouse Cooked Some Grits (Varila myšička kašičku - Czechoslovakia 1974, 9′ - DIR: Vlastimil Herold) con i disegni di Ľudovít Fulla e le musiche di Eugen Suchoň.
Oppure con una animazione che recupera forme, modelli e narrazioni di una eleganza senza tempo usando, per l’animazione, le figure realizzate in pizzo basate sui lavori dell’artista slovaccaElena Oléczyová come avviene in A Ballad in Lace (Balada v čipke - Czechoslovakia 1981, 9′ - DIR: Dagmar Bučanová)
Ma, senza nulla togliere al bel lavoro di rielaborazione di filastrocche infantili e popolari fatto con i pupazzi in Colorings – Singings: Spring (Maľovanky – Spievanky: Jar - Czechoslovakia 1983, 7′ - DIR: Helena Slavíková-Rabarová) o alle colorate lotte da pollaio di Cock-a-doodle-do (Ki-ki-ri-kí - Czechoslovakia 1985, 8′ - DIR: František Jurišič), due sono i capolavori che abbiamo incontrato in questa selezione.
Il già citato ieri Umbrella - Dáždnik di Ondrej Slivka (di cui potete vedere degli inediti scatti fatti dal nostro fotografo Riccardo Riundi) e l’amara riflessione sulle meccaniche del desiderio e dello sfruttamento presente nei tre episodi diContacts-Kontakty (Czechoslovakia 1980, 12′ - DIR:Jaroslava Havettová). Tre episodi che raccontano, attraverso il rapporto tra gli oggetti, delle debolezze umane. Un bel vestito che desidera essere al centro dell’attenzione non si accorge della passione disinteressata di un ferro da stiro e finisce sciupato e abbandonato dopo che tutti hanno voluto ballare con lui; una matita preferisce, al dolce artigianale antico temperino, un moderno temperamatite che la sfrutterà e la farà scomparire in pochi secondi; una candela si sacrifica in una guerra tra una teiera (acqua) e dei cerini (fuoco) sino a sciogliersi per far vincere i cerini che utilizzeranno però la cera rimasta per erigere un monumento al… valoroso cerino! Metafore palesi e dolorose che ci parlano dello sfruttamento del desiderio e delle risorse; del sacrificio dell’uomo e della natura.
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Mercoledì 19 Kino Soprus (Cinema Soprus): h 19 Cerimonia inaugurale
Il Cinema Soprus è all’ultimo piano dell’edificio dove ha sede il Casinò di Tallin. Una notazione questa non casuale e che mi sembra dire tante cose sulla dicotomia dell’attuale storia estone, sulle sue affascinati dolorose e stridenti contraddizioni. La sala è grande e arredata con un semplice quanto affascinante gusto retrò e colpisce il silenzioso bar posto in sala proprio dietro l’ultima fila di poltroncine. La serata inaugurale procede essenziale e densa dando l’impronta al festival: basso profilo di glamour e alto profilo artistico. Si presenta la piccola giuria internazionale – formata dallo slovacco Maros Brojo direttore del festival di animazione di Bratislava, dalla franco/cinese Hefang Wey vincitrice dell’edizione 2013 dell’Animated Dreams con il prezioso The Banquet Of The Concubine e dal multiforme talento dell’estone Kaspar Jancis (regista compositore musicista) www.youtube.com/watch?v=Mlybpa0QTRQ – e si va avanti tra piccole coreografie intelligenti, chiacchere, omaggi e la presentazione delle sezioni del festival.Il primo omaggio è per il padrone di casa Heino Pars e il suo Nael (The Nail/Il Chiodo, 1972 prod Tallinnfilm). Quattro episodi in stop motion con protagonisti dei chiodi molto umani (www.youtube.com/watch?v=tndtndFKgJE) che sono un po’ il simbolo del lavoro sull’animazione fatto negli anni passati in Estonia tanto che il chiodo dell’animazione è diventato ora il trofeo che andrà al vincitore del festival. Si omaggia quindi la nuova produzione estone con la bellissima stop motion Tik-Tak (Tick-Tack) (Estonia 2014, 9’ DIR: Ülo Pikkov Prod: Nukufilm) che rivedremo nei prossimi giorni in concorso. Il progresso, la “nostra invenzione”, ci seguirà o ci supererà con violenza espellendoci? vimeo.com/111535914
A presentare il programma sull’animazione Slovacca abbiamo il profetico e bellissimo Umbrella (1984, 5′ - DIR: Ondrej Slivka). Con un tratto volutamente semplice ma ricco di dettagli si parla di un uomo e della sua invenzione da sottoporre a brevetto. Una invenzione così intelligente che... Certo, forse è solo un caso, ma che due lavori di animazione, a trent’anni di distanza, si interroghino sul destino delle nostre invenzioni, e sulla possibilità che il futuro veda l’umanità marginalizzata dall’automazione, non lascia per niente indifferenti.
Intorno alle 21, dopo il montaggio dedicato alla retrospettiva sui 100 anni del cinema Finlandese, fine della inaugurazione e tutti invitati alla festa in un locale a pochi metri dal cinema dove incominciare a conoscere artisti, giurie e organizzazione.
Bell’inizio veramente!
foto di Riccardo Riundi e Paolo Ronchetti