Come i diversi vagoni di un treno in corsa, "Tickets" riunisce tre maestri del cinema internazionale - Ermanno Olmi, Abbas Kiarostami e Ken Loach - per dare vita ad un film non a episodi ma ad una storia intrecciata in un unico lungometraggio dove la sensibilità umana ed artistica di questi tre prestigiosi autori può esprimersi attraverso il semplice e naturale svolgersi di piccoli incidenti che diventano dilemmi morali capaci di cambiare un’esistenza. Il malinconico, fragile ma sempre magico sentimento d’amore di un anziano professore (Carlo Delle Piane) in viaggio verso Roma, la solitudine dolorosa e la rabbia infantile di una donna (Silvana De Santis) che "tortura" il suo giovane assistente/accompagnatore e l’esuberanza vitale, fresca e giovanile di un gruppo di tifosi del Glasgow Celtic sono le stazioni di partenza e d’arrivo di un atipico racconto di esistenze piccole e "banali" nel loro umano rappresentare l’ordinarietà e varietà di vite umane che inevitabilmente ci passano accanto, sfiorandoci con il loro bagaglio di gioie, tristezze e dolori. Ma come i "veloci" e sospesi passeggeri di un treno in viaggio, le storie di "Tickets" rimangono sbiaditi schizzi di un progetto forse ambizioso e coraggioso sulla carta ma dai risultati deboli ed indolori nella sua capacità di scorrerci accanto senza mai provocare un sussulto di emozioni come invece ci si sarebbe aspettato da questi tre maestri grandi narratori delle avventure del genere umano.