Giuseppe Righini

special

Giuseppe Righini Logotipo Tour: le sfumature di un’Enciclopedia di remix. Intervista e cinque brani da ascoltare

24/01/2014 di Ambrosia J. S. Imbornone

#Giuseppe Righini#Italiana#Canzone d`autore #Pop #New Wave #Rock

Giuseppe Righini, eclettico artista che si muove con curiosità, passione ed eleganza tra musica, teatro, critica musicale e narrativa, ha pubblicato 31 remix di altrettanti artisti: nomi come Fabio Mina, Cesare Malfatti, godblesscomputers (Lorenzo Nada), Francobeat, Nevica su Quattropuntozero (Gianluca Lo Presti) ed Emilio Albertoni, Fabio Bonelli (Musica da Cucina), Inserirefloppino, Matthew and Mark (Mattia Mercuriali e Marco Trinchillo degli Amycanbe) si sono cimentati con le canzoni dei due album di Righini come solista, Spettri sospetti (2008) e In apnea (2011). L’intrigante progetto si intitola Enciclopedia completa di uno sconosciuto e ve ne presentiamo cinque tracce, partecipando alla staffetta quotidiana del Logotipo Tour.
Giuseppe Righini si autodefinisce “cantante curioso, autore onnivoro, attore occasionale, scrittore funambolo e piccolo giornalista carbonaro”. E non mente: la sua biografia è fitta di esperienze variegate ed eclettiche, da una prima band cold wave, i Sin-é, a un’opera sperimentale realizzata con Alessandro Bartolucci (già produttore di Enfance Rouge, Madrigali Magri e Bachi da Pietra), dalla militanza nei The Hype, band di rock retrò con cui cui ha realizzato anche una trilogia teatrale di musica e segni, all’avvio nel 2006 della sua carriera come solista, in cui ha plasmato pian piano uno stile raffinato, “sghembo e onirico”, che si nutre di echi letterari e dipana su un’ideale scena storie, immagini, visioni e chiaroscuri. Da allora Righini ha pubblicato due album, Spettri sospetti (2008) e In apnea (2011), con le illustrazioni colorate, sognanti e allucinate di Alexa Invrea, ma non ha interrotto il suo curioso e appassionato vagare tra le forme d’arte: è stato tra gli autori ed interpreti dello spettacolo Ninna Landa al pari di Elena Bucci, Marco Mantovani e Mauro Ermanno Giovanardi, ha collaborato spesso con la compagnia L’Attoscuro Teatro in qualità di attore, ha scritto ed interpretato un reading musical-culinario con Musica da Cucina, ha aperto i concerti di Chris Garneau e Scott Matthew, ha cominciato a scrivere report live per Nerds Attack, ha messo su con Massimo Marches e Alexa Invrea uno spettacolo-tributo in onore di Carlo Alberto Rossi e tanto altro ancora. Intanto alcuni suoi brani sono stati inseriti in varie compilation, tra cui l’inedito E mio padre se ne vola via, incluso ne La Leva Cantautorale degli Anni Zero, progetto realizzato dal Club Tenco e dal M.E.I. e I fiori di plastica sono per sempre, entrata nella compilation M.E.I. Romagna Anno Zero Vol.I e poi finalista al Premio Bindi 2012. Nel 2013 ha inciso con Cesare Malfatti una cover del brano Il Primo Dio dei Massimo Volume per l’album Memorie di un battagliero, tributo al giornalista Davide Oriani; a dicembre ha partecipato alla nostra compilation natalizia Free Christmas con Natale su Marte, un inedito registrato con Francobeat, un originalissimo adattamento in lingua italiana e sonorità sintetiche del lieder tedesco Es wird scho glei dumpa.

Al momento sta preproducendo il suo nuovo album e lavorando al suo libro d’esordio, ma nel frattempo ha ripubblicato i brani dei suoi due album in una veste sonora più che particolare: in un doppio cofanetto dalla delicata confezione in cartoncino, con delizioso artwork di  Alexa Invrea e  design di Johanna Invrea, ha racchiuso in edizione limitata 31 tracce che rappresentano altrettanti remix delle sue canzoni, a cura di Fabio Mina, Cesare Malfatti, godblesscomputers (Lorenzo Nada), Francobeat, Nevica su Quattropuntozero (Gianluca Lo Presti) ed Emilio Albertoni, Fabio Bonelli (Musica da Cucina),  Inserirefloppino, Matthew and Mark (Mattia Mercuriali e Marco Trinchillo degli Amycanbe) e tanti altri ancora. Il titolo dell’estroso, singolare e interessante progetto di "ricomposizione" dei brani è un autoironico Enciclopedia completa di uno sconosciuto e per lanciarlo, il 15 gennaio è partita un’altrettanto originale staffetta, il Logotipo Tour: ogni giorno fino al 14 febbraio infatti artisti, blog, webzines, social network e siti vari posteranno uno dei 31 brani, accompagnati da un’immagine dell’artwork in una sfumatura differente di colore. Siamo ben felici di essere della partita e di guidarvi alla scoperta di alcuni dei capitoli dell’Enciclopedia e abbiamo posto alcune domande sul progetto a Giuseppe. 

Mescalina: Com'è nata l'idea di un progetto così singolare e raro nel panorama italiano? Perché far remixare i tuoi brani? 

Giuseppe Righini: E' nata in maniera del tutto naturale. Sono fin da ragazzino un grande appassionato di musica elettronica, e in genere ho sempre amato le versioni 'altre' di canzoni note ai più in un'unica forma, che spesso è solo quella contenuta nell'album o ep di turno. Credo che remixes, covers, demos e alternate takes siano molto preziosi. E' come se le canzoni che abbiamo scritto, registrato e amato avessero la possibilità di parlarci con un'inflessione della voce differente, suggerirci qualcosa di nuovo che non sospettiamo ma che, in qualche maniera, vorremmo sentirci dire. E' stato dunque per me normale chiedere ad amici e colleghi di strapazzare e spettinare i miei due albums a dovere, senza pietà alcuna. Non avrei voluto e sperato nulla di diverso per le mie canzonacce, e sono sinceramente felice ed eccitato del risultato.

Mescalina: Come hai scelto i remix? Hai scartato qualcosa o in tutti i casi ti è subito piaciuto il risultato?
Giuseppe Righini: La scelta riguardo i remixes ha seguito un principio che ha tenuto certamente presente il codice poetico e la cifra stilistica dei singoli manipolatori, ma soprattutto la loro identità come individui. Sono state le teste che ho cercato prima ancora delle pur notevoli prestazioni creative: sono state le persone ad interessarmi e sedurmi. Persuaso di questo, il risultato era una naturale conseguenza, che davo quasi scontata. Con alcuni avevo già collaborato in diverse forme, con molti mai e con altri ancora è stata l'occasione per avvicinarsi e conoscersi dal nulla, per la prima volta, anche dal punto di vista prettamente umano oltre che professionale. Su una rosa di trentatrè remixes realizzati ne sono stati scartati appena un paio, per questioni tecniche e tempistiche, non qualitative. Prevedo che le outtakes troveranno posto in qualche pubblicazione futura, anche perchè è mia intenzione d'ora in avanti continuare a curare, parallelamente alle mie uscite 'normali', anche quelle trasfigurate dei miei prossimi inediti, a cui sto lavorando proprio in questi giorni. Enciclopedia completa di uno sconosciuto è stata una grandissima avventura, fertile e luminosa, che non voglio interrompere.

Mescalina: L'intensità e la bellezza delle versioni originali è difficile da raggiungere, ma cosa credi che abbiano in qualche modo aggiunto alle tue canzoni questi remix? Hanno sicuramente messo in luce e puntato su aspetti differenti a seconda dell'autore del remix...
Giuseppe Righini: Sono certamente molto affezionato alle versioni ufficiali delle canzoni contenute in Spettri sospetti e In apnea, ma credo davvero che le tracce remixate soddisfino perfettamente quello che personalmente mi aspetto da una rivisitazione: rispetto dell'originale e interpretazione personale. Nella loro eterogeneità, nella loro bizzaria, nel loro approccio ora misurato ora iconoclasta tutte le manipolazioni comprendono l'essenza dei singoli pezzi e aggiungono inedite sfumature. Tutti gli artisti coinvolti hanno dimostrato un'affezione al progetto e una qualità per nulla scontata e comune. Ogni volta che mi arrivava via mail una nuova traccia era per me un momento davvero speciale: le mie canzoni, nelle mani nuove in cui le avevo riposte e di cui mi ero ciecamente fidato, in quale luogo mi avrebbero portato, cosa mi avrebbero restituito? Non sottovaluterei inoltre l'aspetto fondamentale dell'artwork della visual artist Alexa Invrea e della designer Johanna Invrea, perfettamente complementare al contenuto audio e al cosmo del cofanetto.Questo album è un grande dono che ci siamo fatti a vicenda, io e le mie storie. E credo valga la pena origliare.

Il nostro personale viaggio parte con il remix a cura di Cesare Malfatti dell’immaginifica ed obliqua ballata La nave fantasma; da un verso di questo brano deriva il titolo Spettri sospetti dell’album da cui è tratta. Il brano è un duetto con Andrea Chimenti, che nelle strofe del remix di Malfatti accentua il suo carattere evanescente e notturno, ma prende anche un ritmo quasi rocksteady e accoglie colori acustici dall’instabile serenità. La parte cantata daChimenti risuona a tratti particolarmente minimale, giocando anche con l’effetto di suggestione dei vuoti; i cori sfumati di malinconia, prima di crescere intensi, si fanno struggenti tra i suoni del remix. 



Giuseppe Righini feat. Andrea Chimenti / La nave fantasma / Cesare Malfatti Remix from Giuseppe Righini on Vimeo.

Il Logotipo Tour prosegue poi sulle nostre pagine con il remix di Mattia Mercuriali e Marco Trinchillo degli Amycanbe del brano I fiori di plastica sono per sempre dal disco In apnea (2011): resta ben in evidenza, anzi trova maggiore risalto in questa versione il sapore agrodolce della canzone, il suo fascino "invernale" e triste, sospeso tra sofferenza, fiducia surreale ed irreale, quieta rassegnazione. È merito delle sapienti trame di echoes, così come delle entrate e sottrazioni calcolate di synths, beats, ecc., che riescono ad amplificare tensioni sottopelle, nonché fremiti spettrali e sensuali di una solitudine animata dal desiderio e ammalata di un dolore senza scampo. 



Giuseppe Righini / I fiori di plastica sono per sempre / Matthew & Mark Remix from Giuseppe Righini on Vimeo.

Andiamo avanti con un nuovo brano: si tratta della rallentata ballata Non ho tempo, dal passo ovattato e dal respiro quasi sognante nei colori luminosi che spande, tra suoni lisergici e appeal notturno. “Domani l’incanto di questo momento non si scioglierà, ma questa notte qualcosa mi porta lontano, chissà”. Nel remix di Emilio “Ion” Albertoni, produttore e musicista cremonese, e di Nevica su Quattropuntozero, alias il produttore e artista solista Gianluca Lopresti, il brano si colora di sfumature malinconiche nel piano obliquo in evidenza nelle strofe e di tensioni sotterranee che snidano dubbi e distanze interiori celate tra le pieghe dei versi. Suoni distorti e sintetici gettano quasi una luce sinistra anche sul desiderio di eternare l’incanto del presente, fino a una chiusa che è una pioggia di suoni in bilico tra glitch e noise. 

 

Giuseppe Righini / Non ho tempo / Emilio Albertoni + Nevica su Quattropuntozero Remix from Giuseppe Righini on Vimeo.

Vi presentiamo ancora i remix de La luce del sole alle sei di pomeriggio; l’originale è un brano poetico ed estatico, che si segnala per un’interpretazione in cui tra gli acuti del ritornello la voce di Righini si fa quasi lirico bel canto e per la radiosa serenità che attraversa le ore del giorno, dalla pace mattutina assaporata accanto all’amata alla sua ricerca e alla luce che si sgretola nel tramonto, allorché “il cielo è un altare” e cade ogni paura. Nel remix di Fabio Mina, musicista di calibro europeo di musica contemporanea, il pezzo perde peso e acquista ulteriore leggerezza tra i suoni fascinosi world di percussioni quasi tribali e il flauto di Mina; le sonorità appaiono minimali e ben misurate, mentre la sua solarità si fa ferma e sicura. 



Giuseppe Righini / La luce del sole alle sei di pomeriggio / Fabio Mina Remix from Giuseppe Righini on Vimeo.

Il remix di Inserirefloppino, invece, musicista attivo anche come batterista negli Uyuni, nei Bancali In Pietra e nei Mr. Brace, è una traccia ambient eterea e delicata, il momento per uno sguardo interiore, per una pausa ad occhi chiusi o per un viaggio intimo in sé stessi e nei propri sentimenti. Il pezzo risuona arioso, sacrale e insieme a tratti sinistro, prima di una coda che sembra fondere noise, elettronica e space-rock.



Giuseppe Righini / La luce del sole alle sei di pomeriggio / Inserirefloppino remix from Giuseppe Righini on Vimeo.

Il nostro tour termina qui! Vi ringraziamo per l’attenzione e vi auguriamo ancora buon ascolto. 


Info:

http://giusepperighini.com/
https://www.facebook.com/events/385771681567680/
https://www.facebook.com/giuseppe.righini/
https://www.facebook.com/pages/GIUSEPPE-RIGHINI-o-f-f-i-c-i-a-l/39589100876?fref=ts