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Wet Floor In anteprima e in esclusiva il video di Polaroid
Tra classic rock, post-grunge e garage, ricordi che sbiadiscono e tempi che non tornano, il nuovo singolo della band graffia e brucia come il marchio amaro della malinconia.
Che significa fare i conti con il proprio passato? Il presente a volte sembra scivolare veloce, senza lasciare traccia, eppure nei momenti conclusivi della propria vita pare che gli istanti più importanti riscorrano davanti ai propri occhi in un montaggio fulmineo e significativo. È possibile però cogliere il peso e lo spessore delle proprie azioni, di ciò che si è perso o smarrito, di ciò che è fuggito e scomparso anche prima di essere così vicini alla fine? Su questi temi ci aiuta a riflettere il nuovo singolo e video dei Wet Floor, intitolato Polaroid.Si tratta di un brano in bilico tra classic rock, post-grunge, hard rock e tradizione rock italiana, tra underground e memoria storica, e conduce tra le righe e le pieghe di un bilancio di limiti, mancanze, a tratti quasi rassegnate, mentre i ricordi sbiadiscono come un fermo immagine, pure testimonianza di un tempo che non può tornare, ma non si può neanche cambiare. Singolo e video sono presentati così:
Racconta la storia di chi vede finire la propria vita e si guarda indietro, immerso nei ricordi di ciò che è stato, nelle scelte difficili che si è dovuto prendere, nei dispiaceri e nella felicità dei traguardi raggiunti, nella lotta per raggiungere gli obiettivi che sembravano essere così lontani.
Il video rappresenta la fine, il ricordo di ciò che è stato e che per un attimo sembra essere vivo ancora dentro di noi. Il tutto visto però dall’ottica di chi ancora non è alla fine della sua vita. Come se per la prima volta ragionasse sul senso delle proprie azioni e su quanto valore possano avere.
Una ragazza torna sui luoghi del suo passato, cercando di immortalarli nella sua mente e su una Polaroid, ma le foto che scatta sono ancora quelle impresse nella sua memoria e contrastano con un presente di abbandono, degrado e morte. La ragazza si muove tra “rovine” urbane e odierna decadenza del quotidiano in un misto di perplessità, disorientamento e ansia, pure gioiosa, di seguire le tracce dei tempi che sono stati e rimettere insieme tanti tasselli della propria storia. La sua ultima foto, dopo aver incontrato la band, non viaggia più nel tempo della collezione di memorie: la protagonista ha finalmente imparato ad attribuire il giusto peso a ogni luogo e momento, a trattenerne sapori e forme, nella consapevolezza della loro fugacità? A voi la vostra interpretazione.
Polaroid è tratta dall’album Profezia in 12 pezzi, album autoprodotto pubblicato dalla band brianzola a settembre 2014; il disco è caratterizzato da sonorità dirette, sanguigne e graffianti, che alternano e mescolano irruenza punk, virulenza post-grunge, impatto pop-punk e pop-rock, sonorità ruvide garage, distorsioni puramente rock, bassi sinuosi densi di oscurità. Nei testi disincanto, disagio, alienazione, la necessità della libertà e dell’indipendenza interiore, il desiderio di lottare per ciò che si desidera e tanto altro.
Ecco come il disco è stato descritto nei comunicati ufficiali:
L’LP è il racconto di una provocazione spinta a corrodere l’esistenza della folta schiera di idoli religiosi, politici, mass mediali che inquinano la nostra epoca, compromettendo l’autonomia individuale.
La profezia dei Wet Floor è l’antitesi di questo concetto: la negazione di una esistenza legata da qualsivoglia dogma o dipendenza e l’aspirazione alla pura e vera autodeterminazione.
Testi e parti strumentali si susseguono in stacchi sempre coerenti e significativi, pronti a protrarre questo viaggio con risolutezza, superando dubbi, difficoltà e malinconie, attraverso soluzioni ritmiche e musicali sempre nuove e di volta in volta variamente architettate.
Vi lasciamo con il video!
Buon ascolto e buona visione.
Crediti video:
Polaroid - Wet Floor
Video credits
Diretto da Luca Giazzi
Attrice: Francesca Germini
Music credits
Musica: Wet Floor
Testo: Andrea Staglianò
Mixato e Masterizzato da Simone Sproccati al Purania Recording Studio (Vimodrone)
Biografia ufficiale
I Wet Floor nascono nel 2005 in Brianza come un power trio prossimo alla scena punk rock italiana.
In seguito, anni di live nell’hinterland milanese e la registrazione dei due ep Don’t Throw Water on Tv! e Still Fucking Don’t Know, oltre che l’autoproduzione del primo album L’effetto del curaro, portano i tre ad affinare un gusto sempre più garage, a tratti indie.
Il sound si fa più tagliente ed affilato, scarno e diretto per quanto riguarda il livello espressivo, pieno e potente nella ritmica.
I testi e la voce accompagnano l’evoluzione dei brani in dinamiche ben caratterizzate e strutturate tra momenti cupi e riflessivi di voci sovrapposte, ghost note e palm mute, e aperture vigorose sostenute da potenti power chords.
Info:
Wet Floor
https://www.facebook.com/WetFloorGarage
Si ringraziano i Wet Floor e Simone Castello - Costello's
web: http://www.costellos.it/
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