Sacri Cuori Rosario
2012 - Decor
Rosario è il secondo lavoro del gruppo romagnolo Sacri Cuori, dopo l’eccellente Douglas & Dawn (2010) molto apprezzato dalla critica in Italia e all’estero e in questo splendido album è evidente l’ulteriore crescita di questa band.
Il gruppo, che è formato da Antonio Gramentieri, leader e fondatore della band, alla chitarre elettriche e acustiche e lap steel , Francesco Giampaoli al basso, Christian Ravaglioli al piano, hammond, organo, wurlitzer, synth , fisarmonica e fiati, Diego Sapignoli alla batteria e percussioni, Denis Valentini alle percussioni , fiati e voce , ed Enrico Mao Bocchini alla batteria e percussioni , meriterebbe maggiore considerazione anche in Italia perché è sicuramente una delle più belle realtà italiane e anche una delle poche che si muove ed opera a livello internazionale con grandi riconoscimenti.
I Sacri Cuori sono infatti la backing band in sala di registrazione e dal vivo, attraverso centinaia di concerti negli Stati Uniti e in Europa, di importanti artisti come, tra gli altri , Hugo Race e Dan Stuart ( Green on Red) mentre nel loro primo disco avevano come ospiti John Convertino e Jakob Valenzuela dei Calexico e Howe Gelb dei Giant Sand.
Questo nuovo lavoro è stato registrato a Richmond (Virginia) e a Hollywood (California) e vede la partecipazione tra gli altri di John Convertino ( Calexico), Marc Ribot, David Hidalgo, Woody Jackson, Jim Keltner e Isobel Campbell che è anche autrice delle liriche e presta la sua bella voce nelle uniche due tracce cantate del disco.
Si perché questo è un disco essenzialmente strumentale, un genere che sta ritornando con diversi validi gruppi, dopo i grandi fasti degli anni ’60 dove spopolava con gruppi come Shadows, Champs, Tornadoes, Ventures e molti altri che gareggiavano in popolarità con i più importanti gruppi beat e rock. La musica è influenzata dal suono americano, dalle colonne sonore anni ’60 dei grandi autori italiani, dalla musica di confine, con ampie ballate desertiche che si susseguono a brani più ritmati che ci ricordano feste, balere e gioia di vivere. C’è un forte impatto visivo nella loro musica e la grande bravura di Gramentieri alla chitarra crea melodie e riff che emozionano e catturano l’attenzione dell’ascoltatore.
Pensiamo alla splendida Fortuna, lenta, sognante ed epica che invita a perdersi in spazi infiniti, a Lido forse il brano migliore del disco che ci conduce nell’atmosfera di una balera sul mare, nella riviera romagnola d’estate, o in Teresita dove i Champs sposano il synth e l’elettronica. La voce di Isobel Campbell è affascinante e suadente in Silver dollar e Garrett,east gli unici due brani cantati del disco, che ci immergono nelle atmosfere create da Badalamenti in Twin Peaks .
Ci sono anche momenti più inquietanti e tenebrose come in Out of grace con un rabbioso sax, o ritmi più incalzanti e suoni psichedelici come in Sei, mentre Sipario! evoca suoni da film di Fellini. Ma il gruppo da il meglio di sé nelle lente e suadenti ballate come in Where we left dove esce alla grande la chitarra ipnotica e avvolgente di Gramentieri .
Sedici brani (nel cd diciannove, visto che ci sono anche un inedito, il blues Steamer e le alternative take di Lido e Teresita ) per un disco che si ascolta con grande piacere e che ci permette di sognare e volare in alto.
E’ sicuramente un gran bel disco di una grande band. Se ancora non li conoscete dovete assolutamente scoprirli, ne rimarrete affascinati. Tra la sabbia della riviera romagnola e quella dei deserti americani, splendide canzoni senza parole.