LaLaLa<small></small>
Italiana • Canzone d`autore

Piero Sidoti LaLaLa

2015 - Produzioni Fuorivia/Egea Music

24/03/2015 di Mario Bonanno

#Piero Sidoti#Italiana#Canzone d`autore

Che titolo soffice. Aereo, senza pretese. La La La è un titolo ideale per una canzoncina. Qualcosa di quasi indefinito come un fiocco di neve, un motivo fine a se stesso da canticchiare tra sé e sé. E però attenti a non abbassare la guardia, che la voce di Piero Sidoti è di quelle che tirano sgambetti: sa come farsi scura e questo è un album che non scherza affatto. Non scherza nelle intenzioni, non scherza nella forma, non scherza nella sostanza, non scherza soprattutto per i punti di domanda che solleva tra testo e sottotesto. Punti di domanda grandi così, tutti afferenti all’ontologia (se non vi spaventano le parole grosse), al senso ultimo, cioè, del nostro stare al mondo.

A distanza di sicurezza da Genteinattesa (5 anni) Sidoti non ha perso il vizio della canzone in maiuscolo (nella vita di tutti i giorni insegna matematica e scienze) e nemmeno la solida presa compositiva. I tredici brani (+ due ghost track) che strutturano la scaletta del suo nuovo cd si segnalano come pensati, prima ancora che ben scritti-interpretati-arrangiati. Credetemi sulla parola: La La La è quanto di più originale (e interessante) vi possa capitare di accaparrarvi in questo scorcio di 2015. Il disco è limpido, brilla di luce propria, poliedrico senza strafare (con Sidoti arrangiano Antonio Marangolo e Antonio Della Marina), dialettico. Appeso e sospeso tra tesi e antitesi, lirismo e ironia.

Un disco girovagante con intenzioni molto serie attorno a questioni massime e minime come tempo (Cera, Tempo), sogno/realtà (Non ricordo più che cosa ho sognato), sensi sottesi e palesi di questa cosa che chiami(amo) vita, per metterla giù come il buon vecchio Guccini ((La la la, La quadratura del mondo, Le ombre di notte). Senza trascurare gli interstizi sentimentali (Oro, Il porto di carta, Il gigante), gli stati di grazia (Vita marmotta) e quelli utopici (Leggermente, in cui - udite! udite! - si vagheggia persino una rivoluzione incruenta, quasi interiore) che di tanto in tanto ci stanno pure loro, a ricordarci il fatto che siamo ancora vivi.

Dovessero piacervi le canzoni con graffi e sguardi sull’attualità, soffermatevi invece sui passaggi cupo-sarcastici di Loro (razzismo) e Joker (della serie: Berlusconi non è mica stato il solo). Come si vede, gli ingredienti da disco cinque stelle (meglio: cinque pallini, così evitiamo i cattivi pensieri) ci sono tutti. Così come ci sono ancora i divertissement di La zanzara e Sei meno uno (entrambi con voce recitante di Giuseppe Battiston) che se vi scapperà di assumere sul filo di metafora non avrete preso né fischi né fiaschi. Insomma: mi ci gioco il disco originale della Pecora (Francesco De Gregori, 1974: per me è una specie di madeleine) che di Sidoti & La La La sentiremo ancora parlare. Benissimo.

Track List

  • CERA
  • LA LA LA
  • NON RICORDO CHE COSA HO SOGNATO
  • LA QUADRATURA DEL MONDO
  • TEMPO
  • LORO
  • JOKER
  • IL PORTO DI CARTA
  • IL GIGANTE
  • LE OMBRE DI NOTTE
  • ORO
  • VITA MARMOTTA
  • LEGGERMENTE
  • LA ZANZARA
  • SEI MENO MENO

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