
Giorgia Del Mese Di cosa parliamo
2013 - Radici Music/Egea
Il percorso musicale dell’artista è lineare e coerente: vince il premio della critica al premio Bianca d'Aponte nel 2007, e nello stesso anno è tra i finalisti di Musicultura; nel 2009 viene invitata al Tenco Ascolta e al Mei d'Autore, vince il premio Tra Musica e Parole (direttore artistico Enrico De Angelis) ed è tra i finalisti di SanremoLab, stringendo una collaborazione artistica durata 2 anni con Enzo Miceli (già produttore di Daniele Silvestri). Nel 2010 il suo brano “Spengo” viene inserito nella compilation ”La Leva Cantautorale degli Anni Zero” , e un anno dopo porta in tour il suo primo disco, e il suo brano ”Così Così” viene inserito nella compilation “La Nuova Onda Rock Rosa”(MEI).
Di cosa parla Giorgia Del Mese? Lo dice in dieci canzoni energiche e compatte, espresse con un uso della voce sicuro e preciso, che si ispira in modo trasversale a modelli molto vari, da Angela Baraldi a Andrea Mirò fino alla Mannoia, il che testimonia l’estrema libertà compositiva ed espressiva della cantautrice (e proprio ‘libera’ ripete il ritornello di Meglio di te, una delle tracce più convincenti dell’opera), che cerca una via personale, in sospeso fra rock e pop d’autore, e promette di trovarla a breve.
Intanto, il disco convince, ed è merito anche delle sonorità accuratamente orchestrate dal polistrumentista Andrea Franchi (collaboratore di Paolo Benvegnù, Marco Parente, Alessandro Fiori), che spaziano dall’elettronica di classe (La mia nuova casa) allo spoken word alternato a un cantato vibrante di Spengo, e si innalzano fino alla scommessa vinta del duetto uomo – donna di Imprescindibili, che non scivola nel sentimentalismo, proprio grazie all’arrangiamento essenziale e alle voci asciutte della stessa Del Mese e di Paolo Benvegnù.
La scrittura dei testi è potente; il disagio non solo generazionale o di genere, ma esistenziale, quasi epocale, tratteggiato dalla Del Mese, si arricchisce di immagini ficcanti, coinvolgenti; la linearità di alcune scelte espressive è provocatoria, e intende comunicare all’ascoltatore che non è necessario inerpicarsi in metafore composite e sibilline per descrivere l’ansia dei tempi, ma che spesso possono essere meglio comprese situazioni esplicite, espresse in una forma diretta, a cui appunto la voce della cantautrice presta vibrazioni suggestive. Disco autunnale, di ripensamenti sull’età, dedicato in speciale modo a chi, uomo o donna, prova empatia con una femminilità sofferta e lucida.