L´Inverno a Settembre<small></small>
Emergenti • Songwriting

Andrea Papetti L´Inverno a Settembre

2011 - Storie di Note

13/04/2011 di ENZA FERRARA

#Andrea Papetti#Emergenti#Songwriting

Con L’inverno a settembre, album di esordio di Andrea Papetti, entriamo nel pieno stile del cantautorato italiano, che ricorda tanto l’amato De Andrè.

L’album è uscito per l’etichetta discografica Storie di Note. Qui le sonorità e i toni passano in secondo piano: ciò che conta sono le parole, la critica e la riflessione. Andrea Papetti ci presenta quella che definiremmo la canzone impegnata. L’inverno a settembre è una sorta di impegno civile e di riflessione autobiografica, fatta musica. L’attenzione si rivolge verso i fatti di cronaca, verso ciò di cui parlano e non parlano i giornali e soprattutto verso gli spazi occupati da ognuno di noi.
Così si passa da momenti autobiografici a testi prettamente politici. Hotel apre l’album e parla di sogni e di ricordi. Subito però si alterano i toni e si passa a parlare di un inferno, del sangue e dello strazio di Bagdad; è la terza track dell’album e si intitola Inferno Baghdad, per l’appunto. L’inverno a settembre è la traccia più intima dell’album: racconta dei distacchi, degli “arrivederci” che sono “addii” e di certe speranze alle quali non riusciamo ad aggrapparci – perché i nostri anni sono cinici (e lo dico con estrema lucidità!). La confusione e il traffico (dei pensieri) sono le parole d’ordine e non c’è un modo per cambiare certe condizioni.

Le sonorità de L’inverno a settembre restano acustiche con le chitarre in primo piano ed il tutto è tecnicamente organizzato per far emergere la voce, come se fosse un’opera teatrale. Vannila sky è un pezzo tragico reso soft proprio grazie al sound che diventa più vario, più veloce e più elettrificato, come se fosse una strana ballata popolare urlata, con grazia estrema, di fronte ad cielo che annega. E ancora una volta, con il pezzo Al molo, Andrea Papetti torna a parlare di sé e di luoghi mentali e psicologici. L’uomo della verità è un pezzo che racconta una storia di cui spesso i libri non parlano; la canzone è stata scritta nel 2003 per ricordare Peppino Impastato ed è stata una sorta di fortuna per Andrea Papetti. Viene invitato anche a Cinisi presso Giovanni Impastato e Felicia Bartolotta e inizia, dunque, una lunghissima collaborazione che lega la protesta e l’arte per tenere vivo il valore della storia. Ninna nanna è un pensiero costante, un ricordo che non si può dimenticare. L’album si chiude con una riflessione che è un dolore e si intitola Il cielo di Beslan: domande insistenti alle quali non si trova una risposta. Di che colore è il dolore? Che cosa succede? Segue un bonus track realizzata con la collaborazione di Pippo Pollina, Banneri, una ballata moderna a tratti nostalgica e triste come un cielo che nonostante non abbia gli occhi piange, a tratti piena di speranza come gli uccelli che stanno in cielo per volare. Andrea Papetti ci ha raccontato la sua storia e la sua passione.

L’inverno a settembre non è un album che ti fa volare con la fantasia e non è nemmeno un album che ti fa evadere; è tutto il contrario, è un album dotato di una concretezza unica. Ti racconta la storia vissuta da vicino, secondo il punto di vista di chi scrive e canta. È certamente un album che va ascoltato e momentaneamente mi limito a fare l’in bocca al lupo all’autore. Hanno collaborato per la realizzazione del disco: Alessandro Svampa , batteria; Luca Bulgarelli, basso e contrabbasso; Massimo Fumanti, chitarre e bouzouki; Angelo Casagrande, violoncello; Mauro Menegazzi, fisarmonica; Fabrizio Mandolini, sax soprano e tenore; Angelo Trabucco, pianoforte.

Track List

  • HOTEL
  • IL TESTAMENTO DI ENZO
  • INFERNO BAGHDAD (A ENZO BALDONI)
  • PARIGI, COSA AVEVI PER LA TESTA?
  • COSì LONTANO, COSì VICINO
  • L´INVERNO A SETTEMBRE
  • VANILLA SKY
  • AL MOLO
  • L´UOMO DELLA VERITà
  • NINNA NANNA
  • IL CIELO DI BESLAN
  • BONUS TRACK: BANNERI (CON PIPPO POLLINA)